Capitolo 71✔

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Elizabeth
Io ed Alex siamo nella casa discografica che ci offre la possibilità di lanciarci nel mondo della musica.
Ci stanno parlando dei progetti, del tour, dello staff. Di tutto quanto. Alex sta per addormentarsi mentre io sono sveglia o quasi.
- Il tour per gli Stati Uniti partirà tra un mese circa. E se avete domande potete chiamarci e ne parliamo. -dice gentilmente il signore della casa discografica.-In tanto potete comporre delle canzoni da presentare durante il tour. Che ne dite?-
-Buona idea!-dice Alex.
-Allora quando ce le avete potete portarmele. Ci sentiamo presto ragazzi! -e se ne va.
Ce ne andiamo anche noi da lì.
-Stavo per addormentarmi!-dice Alex.
-Mi accompagni in tribunale per favore?-chiedo ad Alex.
-Tribunale?! Che hai combinato? -chiede allarmato.
-Nulla amore ! Devo firmare dei documenti per l'eredità lasciata dai miei. Nulla di che.-dico osservandomi le mani.
-C'è altro. Sei agitata.-dice osservandomi visto che è fermo ad un semaforo.
-Sì però....-dico nel panico. Non posso raccontargli tutto! Mi lascerebbe sicuramente.
-Elizabeth ti prego parla!-dice partendo.
-Mi lasceresti sicuramente -bisbiglio.
-E per quale motivo? Ti ho detto che avremmo affrontato il nostro passato insieme ed è quello che faremo.-dice parcheggiando. Guardo l'entrata e vedo dei giornalisti.
-Alex, entrerò dalla porta di servizio. Non voglio essere sommersa da giornalisti affamati di informazioni. -dico.
-Ma come hanno fatto a scoprire che saresti venuta?-
-Mi sono dimenticata di dire all'ufficio di tenere la bocca chiusa. I giornalisti sono venuti, hanno chiesto di me e quelli dell'ufficio hanno parlato visto che non ho fatto richiesta di privacy. -spiego.
-Oh -risponde solo. Scendo dalla macchina ed entro nel tribunale. I miei avvocati mi salutano e dicono di seguirli. Entriamo in una sala dove ci sono tutti quelli a cui è stato chiesto di custodire parte dell'eredità fino a quando non sarei diventata diciottenne.
In più o meno un'ora ho finito e finalmente posso tornare a casa. Uno dei miei avvocati a deciso che andrà ad affrontare i giornalisti mentre io uscirò dalla porta di servizio.
-Riguardo all'altro processo l'accusato ha chiesto che il processo si rifaccia. Aspettiamo una risposta dal tribunale per vedere se accetterà. -dice l'altro avvocato.
-Cosa chiede? -
-Diminuzione della pena.-
-Dobbiamo impedirlo a tutti i costi. Voglio vederlo marcire in galera dopo che mi ha rovinato la vita!-dico dura gesticolando.
-Faremo tutto il possibile signorina.-

Alex
Ellie sta parlando con il suo avvocato e sembra arrabbiata siccome gesticola. L'avvocato le dice qualcosa e lei si calma. Si gira verso la mia auto, saluta l'avvocato e viene verso di me.
-Andiamo?-chiede fredda.
-Che succede piccola?- le chiedo.
-Nulla di che.-sospira. Non mi convinge. Ha bisogno di parlare, ma per farlo bisogna che cominci a parlare io. Le racconto qualcosa su di me?
-Vuoi parlarne?-chiedo piano.
-Te ne andrai. Se parlo scapperai.-sussurra.
-Allora ti racconto io qualcosa di me.-dico sorridendole.
-Se non vuoi parlare non farlo.-mi dice.
-Lo voglio. Voglio parlarti di me, a una condizione.-azzardo.
-Quale?-chiede guardandomi attentamente.
-Che tu racconti qualcosa di te.-dico sicuro. Elizabeth ci pensa qualche secondo e poi fa una domanda.
-Devo parlarti del processo o va bene qualsiasi cosa?-
-Va bene qualsiasi cosa.-rispondo per darle coraggio.
-Fermati.-dice e io lo faccio. Ci scambiamo di posto e lei comincia a guidare. E concentrata sulla strada; le mani stringono forte il volante, le labbra sono leggermente socchiuse e la fronte è corruciata. Dovrò raccontarle qualcosa, ma cosa?
-Vuoi che cominci a raccontare?-chiedo e lei annuisce.-Un giorno ti ho detto che mi ero innamorato, ricordi? Che quella storia era andata male. Tutto questo è successo due anni fa più o meno. Ero perdutamente innamorato di quella ragazza più grande di me di un anno da parecchio tempo. Lei era molto bella e non mi considerava neanche. Poi una sera è cambiato tutto. Mi ricordo bene quella sera....-dico con amarezza l'ultima frase.
-Se non vuoi parlare va bene.-dice Ellie parcheggiando.
-Ero uscito con i ragazzi. Eravamo in un bar e James per prendermi in giro mi ha chiamato per cognome. C'era anche LEI quella sera e quando ha sentito il mio cognome è venuta a sedersi sulle mie gambe. Ci siamo scambiati i numeri e lei mi ha detto che le interessavo da molto, ma che non aveva il coraggio di dirmelo. Io la riempivo di regali, uno più costoso dell'altro, e lei mi riempiva di "Ti amo". A me bastava quello, ma a lei no. Non voleva solo i miei "Ti amo", voleva i miei regali, però io ero troppo accecato dall'amore nei suoi confronti. Ero cieco.- la mia piccolina mi stringe la mano visto che ha parcheggiato. La guardo e vedo nei suoi occhi verdi la tristezza.- Ho continuato a darle tutto, ma un giorno i soldi hanno cominciato a mancare. L'azzienda dei miei per qualche mese è entrata in crisi, Non potevo più permettermi di comprarle tutti quei gioielli, scarpe, borse e gite estravaganti. Potevo permettermi dei fiori, dei cioccolatini, dei braccialetti poco costosi, ma a lei non bastavano così ha cominciato ad allontanarsi da me. Ci stavo male, se ci stavo male...-sospiro- Abbiamo continuato a vederci ma lei era distante. Poi una mattina mi sono svegliato, gli affari dei miei genitori andavano a gonfie vele, sono andato sotto la casa della ragazza, ho suonato il campanello, ha aperto il fratello che cercava di non farmi entrare, l'ho superato, sono entrato nella stanza della ragazza e l'ho trovata a letto con un altro.-mando giù il groppo che si è formato alla gola. Guardo Elizabeth e vedo che sta piangendo.-Piccola, non piangere. La storia non è ancora finita.-dico asciugando le sue lacrime con dei dolci baci. Poso le mie labbra sulle sue e poi torno a raccontare.- Te l'ho detto che ero accecato dall'amore, così l'ho perdonata. Ero troppo innamorato per rinunciare a lei così sono passato sopra il suo tradimento. Ho ricominciato a riempirla di doni ma un giorno, quando sono andato da lei, ho scoperto che se n'era andata. Neppure la famiglia sapeva dove potesse essere, e io ne sapevo ancora meno. In quel momento il mio mondo è crollato.-vorrei continuare ma non ce la faccio.
-Può bastare amore mio. Può bastare. Non voglio sforzarti troppo.-dice accarezzando il mio viso.-Ora tocca a me. Ti avviso che la mia storia è molto lunga e dolorosa, perciò non riuscirò a raccontarla tutta.-
-Racconta ciò che ti senti piccola mia.-dico stringendole la mano.

Continua......

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Ciao a tutti! Ecco svelato un pezzo del passato di Alex. Ci sarà altro da scoprire su questo ragazzo, ma succederà più tardi. Spero che il capitolo vi piaccia. Baci💋

Lasciati Amare(#WATTYS2016)Where stories live. Discover now