Capitolo 106✔

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Elizabeth
Quattro giorni. Quattro giorni da quando ho ricevuto quel messaggio. Quattro giorni che vivo con un'ansia terribile.
Con Alex non parlo proprio, Chloe è continuamente accompagnata da Ray che la protegge da qualsiasi cosa e io ho sempre il GPS del cellulare acceso.
Sento che succederà qualcosa, me lo sento.
-Elizabeth hai sentito Alex?-chiede Marta.
-No. Ma oggi aveva gli allenamenti e poi andava a casa di un suo amico.-ricordo quando parlava con James e un loro compagno di squadra.
-Bene. La cena è pronta.-sorride.
Mi siedo a tavola e comincio a mangiare.
-Chloe sta bene?-chiede Stefano.
-Sì, è a casa di quella sua amica.-
Il resto della cena trascorre in silenzio e poi io vado a dormire.

****Sogno****

Mi guardo attorno? Dove sono finita?
-Hey Elizabeth! Ti sono mancato?-chiede una voce. Noris.
-Per niente.-dico tremante.
-Peccato. Tu mi sei mancata molto.-mi sorride. Poi vedo Chloe.
-Chloe! Chloe!-urlo cercando di raggiungerla, ma lei si allontana. Poi Alex.
-Alex! Alex!-per lui è lo stesso. Poi uno sparo di pistola.

****Sogno****

-NO!-urlo alzandomi di scatto. Prendo il telefono con le mani che tremano e chiamo French.
-Dimmi Angelo.-risponde subito.
-Chloe....Chloe è con voi? -chiedo in lacrime.
-Sì è con noi. Sta giocando con Joe proprio davanti ai nostri occhi. Che succede?-dice.
-L'ho sognato. Aveva preso Chloe e...Alex...poi...poi uno sparo e....mi sono alzata....-dico tra i singhiozzi.
-Era solo un'incubo. Non ti preoccupare.-mi tranquillizza.
Dopo aver sentito la voce di Chloe mi infilo sotto la doccia. Lascio scorrere l'acqua sul mio corpo mentre mi accascio a terra.
Speriamo che non succeda nulla ad Alex o a Chloe. Speriamo...

Alex
Ho appena finito gli allenamenti di basket e sto andando verso la mia auto quando mi si mette un fazzoletto davanti alla bocca e svengo. Quando riprendo coscienza sono legato come un salame in un furgone. Chi mi sta rapendo? Perché? Come? Dove mi portano?
Le porte si aprono e due uomini mi prendono a peso morto e mi portano in una catapecchia posta in un bosco o una palude. Non lo so. Mi legano ad una sedia e mi tolgono la benda dalla bocca.
-Chi siete? Dove sono? Cosa volete da me?-chiedo dimenandomi.
-Calmati Alex. Non ti succederà nulla.-dice Jennifer. Jennifer?!
-Jennifer?!-chiedo.
-È lui il famoso Alex Walker?-chiede una voce maschile.
-Chi sei? Fatti vedere!-sbraito.
-Zitto!-urla.-Lo scoprirai più tardi.-ride.
Dove sono finito?
Mi addormento su quella sedia, sfinito dalla giornata.
Quando mi sveglio sono ancora legato a quella sedia.
-Si è svegliato.-dice Jennifer.
-Vai Jenny. Voglio parlare da solo con questo ragazzo.-dice la voce maschile.
-Non fargli del male.-dice la ragazza andandosene.
-Non lo farei mai Jenny. Il ragazzo mi serve.-dice quella voce venendo verso di me.
-Chi sei?-chiedo vedendo un uomo con capelli biondo cenere, occhi azzurri e un accenno di barba.
-Io sono Noris. Un amico di vecchia data di Elizabeth.-ride.
-Non mi dice nulla.-dico mentre comincio a intuire qualcosa.
-Elizabeth non ti ha parlato di me? Della sua prima volta? Mi offendo!-dice teatrale. La sua prima volta?
-Sei tu il bastardo che la violentata?!-sbraito dimenandomi.
-Bastardo à chi?!-mi molla uno schiaffo in faccia.
-A te!-lo sputo in faccia.
-Moccioso! -si pulisce la faccia dallo sputo.-Sei fortunato che mi servi, sennò saresti già morto!- prende una sedia, si mette di fronte a me e comincia a parlare mentre pulisce una pistola.-Ti voglio raccontare la mia storia ragazzo. Voglio che tu sappia perché sei qui, ora. Mi ricordo bene il momento in cui vidi Elizabeth. Era una bella ragazza, raffinata, timida, ma sopratutto bella. Non mi ha mai rivolto la parola. Però un giorno ho sentito la sua voce da vicino. Ricordo quel giorno....-un sorriso malato sul suo volto.-La trascinai in uno sgabuzzino e lì me la scopai. Era fantastica cazzo!-
-Non parlare così di lei!-mi dimeno. Lo voglio uccidere questo figlio di una lurida puttana!
-Gemeva e urlava che era una bellezza, ma proprio le sue urla hanno attirato l'attenzione. Ho provato a farla tacere ma poi è riuscita ad urlare, quella puttana.-
-Non ti azzardare bastardo!-sbraito incazzato. Uno schiaffo.
-Le suore ci hanno trovati e io sono stato arrestato. Dovevo fare sette anni di carcere, poi cinque per buone maniere, ma ne ho fatti solo quattro perché ho vinto il processo. In carcere ho architettato questo piano nei minimi particolari. Voglio vendicarmi per tutto ciò che ho passato in galera.-lucida l'arma da fuoco che tiene in mano.-Ho deciso di toccare il suo più grande punto debole.-sorride. Aspetta. Sono io il suo punto debole? Ora torna tutto! La busta, l'allontanamento, il tradimento, i "ti odio, mi stai sulle palle", il "un giorno capirai tutto...". Voleva proteggermi.
-Che c'è? Hai capito che ti ha respinto per salvarti la vita?-ride. Lei mi ha allontanato per salvarmi e io sono stato così scemo, che non l'ho capito.
-Presto le darò la notizia. Vediamo come reagirà. Credo che se la darà a gambe come voleva fare quando l'ho fatta mia.-ride. Sto ribollendo dalla rabbia.-Devo ammettere che sei un bel ragazzo. Elizabeth ti ha scelto bene...-sfiora il mio viso con la pistola.
-Sei un coglione, bastardo e figlio di una lurida puttana!-mi agito.
-Vuoi morire?! Eh? Sei fortunato perché mi servi moccioso!-preme la pistola contro la mia tempia facendomi gelate il sangue nelle vene.

Continua....

Lasciati Amare(#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora