La forza di rialzarsi.

"Matti" lo siamo sempre stati.

Noi come coppia?
Eravamo impacciati, quasi imbarazzati. Non eravamo abituati, ma infondo non cambiava quasi nulla. Lui era sempre geloso da morire, forse un po' di più perché sapeva che ora poteva dare una spiegazione alla sua gelosia. Si rideva e scherzava come sempre. Quanto eravamo felici, ricordo ancora che Ana ci guardava e esclamava: "Santo cielo! Sprizzate felicità da ogni poro."
Era vero.
Quante volte in quei giorni lontani, ci siamo  sussurrati che non c'era felicità più forte provata prima di allora.
Ricordo una mattina in particolare. Eravamo a casa sua, avevo marinato la scuola. Stavamo sdraiati sul suo letto. Stavamo scherzando prendendoci in giro.
"Ho paura." Mi disse tutto un tratto.
"Di cosa?" Gli chiesi.
"Non lo so, è troppo bello per essere vero. Ho paura che finirà questa felicità. So che combinerò qualche casino è tu non vorrai più rivedermi." Sentivo la sua ansia in quelle parole.
"Tu combini sempre casini Dom." dissi scherzando. Non rise come il suo solito, era stranamente serio.
"Okay Dominic, che cos'hai combinato?" Chiesi piena d'ansia.
"Nulla. Ma io sono così, io non vorrei mai e poi mai perderti. Adoro vederti così.. Così felice. Amo poter dire 'Sei la mia ragazza', amo queste settimane con te, ma io so che tutto ad un limite ed ho paura che combinerò qualche casino." Il suo tono di voce era calmo e basso.
"Potei combatte anch'io dei casinò e saresti tu a non volermi più vedere." Dissi.
"Io perdonerò sempre ogni tuo casino bambina" mi disse sorridendo.
"Anch'io. Non pensiamo al futuro. Viviamoci il presente. Me l'ho hai insegnato tu." Mi sorrise di nuovo e mi strinse forte a lui.
Quella mattina parlammo molto. Era sollevato, non smise mai di sorridermi.
"Non spaventarti... Un giorno io ti sposerò bambina." Mi disse. Lo baciai.
"Non mi spaventi per niente così, un giorno sarò io a sposare te." Gli sussurrai. Che mattina fu quella! Quanto ci divertimmo. Forse era quella la cosa che scacciò l'imbarazzo dei primi giorni come: "Coppia". Noi amavamo ridere. Ridevamo come matti. Ma noi un po' matti lo siamo sempre stati.