Ricordi

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Quello fu il più strano incontro.
<<Shh. Piccola.>> è riuscito a prendermi, non sono riuscita a scappare.
Piansi.
<<Ti prego non farmi del male, ti prego. Non l'ho detto a nessuno.>>pregai. Mi ordinò di sedermi a terra.
Piansi ancora.
<<Angelo non voglio scoparti ma se non la finisci di piangere e implorare mi farai eccitare e allora lo farò.>>cercai di trattenere le lacrime. Mi ordinò nuovamente di sedermi. Dopo una sua occhiata ghiacciante obbedii. Con mia sorpresa si sedette anche lui.
<<Non voglio scopare, come ho già detto. Quindi smettila di tremare.>>Cosa vuole farmi allora ?
La paura mi mozza il respiro. Il mio corpo trema, cerco di proteggere il mio bassoventre con le braccia.
<<Allora piccola, dove stavi andando?>> Mi chiede.
Ho paura.
<<Rispondimi o dovrò intrattenermi in un'altro modo.>>Dice quando vede che non oso parlare.
<<Ti prego...>>sussurro.
<<Preferisci essere scopata o parlare?>>dice in tono duro.
<<S..Stavo andando... a scuola.>>balbetto tremando.
<<ti piace la scuola?>> chiede ancora. Scuoto la testa
<<quali sono i tuoi hobby o i tuoi posti preferiti?>>Chiede ancora.
Perché queste domande? Non ho intenzione di dirgli i posti in cui vado.
<<M..mi piace l..leggere e..>>scoppio a piangere, lui con un gesto mi incita a continuare
<<andare per i locali o..o a..andare in piazza>>mento.
<<Angelo, mi stai mentendo, giuro che non ti picchierò o scoperò se mi dirai la verità. Ma se continuerai a mentirmi mi arrabbierò e a te non piaccio arrabbiato vero?>> mi prende il mento tra le mani aspettando una risposta.
Annuisco non osando guardarlo.
<<Allora?>>Chiede irritato.
<<N..Non esco.>>sussurro.
<<Okay, vedo che vuoi farmi arrabbiare.>>fa per alzarsi. Mi proteggo istintivamente le gambe e l'addome.
<<Non sto mentendo lo giuro. Io non esco, non esco più.>>dico tra i singhiozzi e la paura di essere picchiata o peggio stuprata. Si risiede di fronte a me.
<<Perché non esci piccola?>>non può davvero chiedermelo.
<<non mi piace più uscire.>>dico tutto d'un fiato.
<<mi stai mentendo?>>chiede con un tono duro.
<<No! Non sto mentendo te lo giuro.>>mi fretto a dire. Cristo! Non ce l'ha faccio più.
<<come stai piccola?>>chiede ancora inarcando la testa di lato.
<<Sono ancora viva...>>sussurro dando voce ai miei pensieri.
<<Pensala così piccola, ogni colpo che riceverai, ogni ostacolo ti sembrerà nulla al confronto di ciò che hai passato.>> come può dirmi questo? Perché è qui? Perché non mi lascia in pace?
<<Perché non smetti di torturarmi?>>la domanda è stata istintiva ed ora ho paura che l'ho fatto arrabbiare.
Alzo la testa e guardo il suo viso con la paura dipinta sul mio.
<<S..scusami, n..non volevo...>> sussurro in fretta con le lacrime a gli occhi.
<<Piccola, io lo faccio per te. Tu vuoi essere forte vero?>>chiede un tono basso.
<<Po..posso essere anche debole non ho bis..bisogno di essere forte. Non farmi più del male a me piace essere d...debole.>>Vedo un sorriso formarsi sul suo volto. E non è un sorriso malato.
<<Sei così tenera. Allora? Ti piace qualcuno?>>Mi chiede. Dio! Sto davvero parlando con il mostro che mi ha violentata? È ridicolo. Sorrido nervosa pensando a quanto sia assurda la situazione, ma sparisce subito quando mi ricordo con chi sto parlando.
<<N..no>>sussurro.
<<rifallo.>>Dice. Cosa? Cosa devo fare ?
So solo che se non lo faccio si arrabbierà.
<<Sorridi!>>Dice in tono più duro.
La mia espressione e confusa e impaurita.
Cerco di fare un sorriso.
<<Non mi piace vederti piangere.>>Dio! Come può dire questo?
<<Se tu non mi facessi del male io sorriderei!>>Dico tutto d'un fiato senza pensarci. Me ne pento subito dopo.
<<Non... scusa io.. non.. non volevo.>>Mi fretto a dire. Perché non se ne va?
<<non ti sto facendo del male ora!>>quasi urla. Questo discorso sta prendendo una brutta piega.
<<Ti prego non urlare...>>Sussurro coprendomi il viso. Non c'è la faccio più.
<<Non sto urlando piccola. Tu cerca di non farmi arrabbiare ed io non ti farò del male.>>dice.
<<Cosa ti fa arrabbiare?>>sussurro.
<<Quando non obbedisci, quando ti vedo da lontano e cerchi di scappare, quando piangi ed io ancora non ti ho fatto nulla, quando ti vedo parlare con i tuoi amici in modo spento.>>
<<Ma se io non scappassi tu mi prenderesti e mi faresti del male... piango perché ho paura... tu mi farai del male...>>cerco di trattenere le lacrime.
<<Prima non sei scappata, ti sto facendo del male?>>chiede con un sorriso. Come può essere così psicopatico?
<<N..no, ma... ma tu sei... sei tu...>>non trovo aggettivi non offensivi per descriverlo. Farlo arrabbiare è l'ultimo dei miei interessi.
<<angelo ho bisogno che tu faccia una cosa per me.>>un forte flashback si fa spazio nei mei pensieri. Lui è la sua intimità nella mia bocca. Mi copro istintivamente la bocca scuotendo la testa e ricominciando a piangere.
<<No ti prego... ti prego non voglio. Ti prego!>>Quasi urlo.
<<Ma che hai capito! Non voglio farti del male, non piangere angelo! Mi fa arrabbiare e eccitare!>>dice. Cerco di fermare le lacrime e i singhiozzi.
<<perché non lasciarmi libera?>>chiedo dopo il suo silenzio.
<<Hai una sigaretta?>>Mi chiede ignorando la mia domanda.
Un'altro forte flash beek si insinua nei miei pensieri.
Lui, la sigaretta. Il primo incontro.
La sfilo velocemente dal pacchetto e gli e la tendo. La prende. Chiedendomi anche l'accendino.
Rabbrividisco quando prende l'accendino. So quanto può farmi male con quel aggeggio. Lo guardo spaventata finché non me lo restituisce. 
<<Tranquilla, mi piace giocare con l'accendino ma come ho già detto troppe volte, non sono arrabbiato.>>Parla guardandomi. Io faccio di tutto pur di non guardarlo.
<<Perché ti piace farmi del male?>> trattengo il respiro mentre gli porgo quella domanda.
<<Mi piace che la gente mi temi.>>Dice calmo alzando le spalle.
<<Tu mi temi?>> mi chiede cambiando l'espressione in calma a dura.
Annuisco freneticamente.
<<Brava bambina.>>mi lascia una carezza sulla testa, come se fossi un cucciolo di cane. Devo fare del mio meglio per non allontanarmi. Non sopporto avere le sue mani addosso.
<<M..Michele posso... posso andare?>>Chiedo con la paura che questo lo faccia infuriare.
<<Non ti piace stare con me, vero o falso?>> non so cosa rispondere è ovvio che non mi piace stare con lui.
<<Verità.>>dice duro.
<<Vero.>>Sussurro.
<<Hai smesso di uscire per me, vero o falso?>>Ma a che gioco sta giocando ?
<<Vero.>>
<<Ogni notte sogni le mie mani sul tuo corpo, vero o falso?>>Non mi piace questo gioco.
<<Vero.>>Sussurro con le lacrime a gli occhi.
<<Vorresti morire, vero o falso?>>
<<Vero.>>Le lacrime ormai mi inondano le guance.
<<Vai.>>Mi alzo con poca forza.
<<sono ancora in pericolo, vero o falso?>>Chiedo con il fiato spezzato, dandogli le spalle.
dopo un lungo silenzio mi risponde.
<<vero.>>
Corro a passo lento andando finalmente via da lui.

La forza di rialzarsi.Where stories live. Discover now