Non mi sono mai sbagliata.

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Mi sento male. Non fisicamente, mentalmente. Sono caduta di nuovo un quel tunnel buio.
Non trovo via d'uscita.
È così brutto voler chiedere aiuto ma non farlo per non peggiorare le cose a casa.
La consapevolezza di non essere creduta.
Voler aiuto e non poterlo ricevere.
Ho di nuovo quella voglia matta di punirmi, di farmi del male perché me lo merito.
Mostro.
Mostro.
Anche lui mi ha chiamato mostro. Giuseppe mi ha chiamato mostro.
Sono un mostro.
Mia mamma è in depressione.
I miei vogliono divorziare.
Anche il mio più grande punto di riferimento è caduto. Ovvero mia madre.
Come posso mai combattere quando non ho più un idolo?
Sento scivolarmi via la voglia di andare avanti.
Dentro sto così male. Ma fuori devo essere perfetta. Non devo tralasciar intendere nessuna mia emozione. Avevo dimenticato quanto facesse male. Quanto fosse difficile...
È non so perché ma quella sua frase mi ha buttato completamente alla deriva.
Una cosa e sapere di essere un mostro e ripeterselo, un'alta e quando te lo dicono. Quando succede. Hai la consapevolezza che non ti sei sbagliata. È poi... quando te lo dice il tuo fidanzato, la persona a cui più tieni è davvero terribile.
Mi ha ferita. È come se avessi un profondo taglio nel cuore. Fa più male di tutti quelli che mi sono inflitta. Il dolore e cento volte peggio.

La forza di rialzarsi.Where stories live. Discover now