Capitolo 12 - Inseguimento

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I passi meccanici dell'androide si avvicinano sempre di più e il rumore dei suoi componenti metallici rimbomba nella mia testa.

«Calma, amico.» Mi rincuora Daren. Non so come faccia a rimanere impassibile al pericolo: un androide è a pochi passi da noi con chissà quali intenzioni e lui ora sta giocherellando con l'aggeggio per rimpicciolire gli oggetti. L'androide ruota la testa a destra e a manca, mentre Daren fa tornare la sua arma alle dimensioni normali.

«Cosa facciamo?» Sibilo.

Questa situazione è del tutto nuova per me: degli androidi ci sono alle calcagna e io non ho la più pallida idea di come si metta fuori gioco uno di questi ammassi di metallo.

«Guarda e impara!» Risponde Daren agguantando il fucile e mirando alla testa dell'androide.

«Cosa vuoi fare?» Respiro affannosamente. «Dobbiamo nasconderci.»

L'androide è sul punto di svoltare e Daren, impavido, si piazza al centro dello stretto vicolo. Ha le gambe divaricate e impugna l'arma fra le mani. Nel momento in cui appare l'arto metallico dell'automa, Daren gli piazza un colpo laser al centro del busto, e il robot si accascia al suolo esibendo degli scoppiettii incandescenti.

«Visto? È facile; mira al torace, e lì che hanno il nucleo.»

La spiegazione di Daren potrebbe essere efficace solo se applicata, ma la sua spavlderia non gli ha fatto notare che la vittima ha avuto il tempo di avvisare i collegi, e adesso una squadriglia di robot si accorrrono a venirci incontro. I passi si moltiplicano e una dozzina di automi corrono minacciosi verso di noi.

«Oh merda! Sono stato troppo avventato.» Esclama Daren. «Ora possiamo soltanto compiere un'azione: SCAPPARE!»

Fletto le gambe dandomi lo slancio e intraprendo una corsa sfrenata. Daren è a pochi metri di distanza, e corre tanto veloce da farsi arrivare le gambe dietro il fondo schiena.

«Ci raggiungeranno in pochi minuti. Sono più veloci di noi.» Gli dico mentre il vento sferza il mio viso.

«Abbiamo un altro nascondiglio d'emergenza, ma è distante da qui.» Urla lui.

«Non potevi dirlo prima?» Bercio ancora più forte. Gli androidi svoltano e i loro possenti corpi si fanno sempre più vicini.

Un colpo proveniente dalle mie spalle fluttua verso di me; d'istinto mi abbasso e il proiettile si infrange sulla parete.

«CI SPARANO!» Daren volta a destra e lo seguo senza esitazione.

Un rumore di propulsori si espande sulle nostre teste.

Levo lo sguardo e tre velivoli sorvolano sui di noi. Daren continua a correre, disinteressandosi del numero di agenti che ci stanno inseguendo.

Le mie gambe galoppano autonomamente; se volessi fermarle non ci riuscirei. Svoltiamo a sinistra e un altro colpo si infrange sopra le nostre teste.

«Arrendetevi, altrimenti saremo costretti a sparare!» Annuncia una voce dall'alto.

Vorrei sgolarmi e far sentire la mia voce ai cittadini di Marxan informandoli che non ho commesso alcun reato, ma la popolazione non mi crederebbe poiché la nostra fuga è mandata in diretta sullo schermo della Piazza Centrale.

«Ve lo ripeterò un'ultima volta: fermatevi!» Annuncia di nuovo la voce dall'alto.

Ma disertori delle leggi marziane, continuiamo ugualmente a fuggire. Un velivolo coi sorpassa, mentre gli altri due rimangono sulle nostre teste. La macchina si volta e delle piccole mitragliatrici ci vengono puntate contro.

MARXAN: LA PRIMA GENERAZIONE [PRESTO CARTACEO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora