Capitolo 21 - Clem Hale

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La bufera che poca fa tormentava la zona in cui siamo atterrati è sparita; ora una sottile brezza aleggia nell'aria facendo sollevare dal suolo dei piccoli granelli di sabbia.

Sono curioso d'incontrare la persona più illustre di Marte: Clem Hale, ma al tempo stesso ho un po' di timore.

Una dozzina di navicelle sono atterrate a pochi metri da noi e una miriade di uomini armati si affrettano a popolare il perimetro.

Daren è al mio fianco e camminiamo come se fossimo un unico essere.

Un ticchettio metallico si propaga alle mie spalle; mi volto e scorgo Chryssa intenta a scendere l'ultimo scalino.

Perché Jason è ancora nell'astronave?

«Impugna la pistola!» Sussurra Daren senza scomporsi e tenendo lo sguardo rivolto in direzione dei nemici. Annuisco leggermente.

Osservo la scala, che si è appena spalancata dalla navicella più maestosa della flotta.

Sulle mani si è venuto a creare uno strato di sudore e trovo difficile mantenere salda l'arma.

«Qualunque cosa accada. Sono felice di averti incontrato, amico.» Mormora Daren.

«Li facciamo fuori tutti?» Rispondo di rimando accennando un sorriso e sdrammatizzando la situazione.

L'aria è pesante, quasi graveolente.

Un uomo vestito in abiti formali si piomba ora sulle scale del velivolo, ed è scortato da una decina di uomini armati sino ai denti.

Si dà un'occhiata intorno per poi sistemarsi la cravatta azzurra. Indossa un vestito nero con sotto una camicia bianca.

È da tempo che non incontravo un uomo vestito in quel modo.

«Interessante, fra non molto parleremo con l'uomo che soggioga Marte.» Sibila Daren.

La sua voce è disturbata da un fruscio di vento.

Una squadra composta da una trentina di agenti scorta l'uomo elegante.

Noi, nel frattempo avanziamo a passo lento.

«Quello lì sta alzando l'arma. Questi ci vogliono fare fuori!» Constata Daren.

«No, fermo!» Esclamo, ma lui si è già armato e ora gli agenti ci tengono sotto tiro.

«Abbassate le armi, così spaventate i miei ospiti illustri.» L'uomo elegante fa la sua comparsa dalle retrovie.

Scandisce ogni singola lettera incutendomi timore e i suoi occhi mi percuotono l'anima.

Avanza sempre di più e ora riesco a distinguere i suoi tratti somatici: la sua bocca è un segmento, due rispettive rughe parallele scendono ad altezza delle narici sino a giungere ai lati delle labbra, il volto è curato senza un filo di barba e i suoi capelli – un mix di castano e bianco – sono perfettamente ordinati. Ha le braccia conserte e assume una posa inquisitoria. Gli agenti al suo ordine abbassano le armi.

«Cazzo, fa paura questo qui» Bofonchia Daren abbassando anche lui l'arma.

«Secondo la logica matematica avreste dovuto essere in cinque.» Constata austero Clem Hale. L'onda sonora che ha creato la sua voce vibra sul mio corpo.

«Jason e Arin Ramsey?» Domando a Chryssa scostando leggermente la bocca, ma il mio sguardo non riesce a staccarsi da quello di Clem Hale.

«Stavano discutendo animatamente. Credo ci sia un piccolo problema.» Mi informa Chryssa aggrottando le sopracciglia.

MARXAN: LA PRIMA GENERAZIONE [PRESTO CARTACEO]Where stories live. Discover now