Capitolo 14 - S.O.S.

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Sono un'idiota! Ero avviluppato alla disperata speranza di ritrovare la mamma e non ho concesso alla mente di ragionare.

Richiudo la porta, mentre Daren caccia l'aggeggio metallico e le nostre armi riprendono volume.

«Cosa facciamo?» Gli domando terrorizzato.

«Dai un'occhiata con quei cosi che porti agli occhi, e controlla dove sono le guardie.»

Ordina tenendo saldamente il suo fucile grigio tra le mani. Mi volto verso l'ingresso del reparto e dagli occhiali appaiono le temperature corporee delle due guardie.

Una sentinella, meccanicamente, poggia la mano sulla maniglia ed è in procinto di abbassarla. Si sente un lieve cigolio. «Stanno aprendo la porta!» Sbraito.

Daren recepisce il messaggio in un millisecondo e spara tre colpi, che si colpiscono le due guardie ferendoli agli arti.

«Andiamo!» Scalpita con il busto inclinato.

«Aspetta! Controllo le stanze.» Daren si affaccia dal reparto e controlla vigile i prossimi bersagli che si avvicinano.

L'allarme suona incessante e ora una voce accompagna il suono infernale. «Irruzione nel reparto casi di Massima Urgenza. A tutte le guardie recarsi al 33esimo piano.» Annuncia asettica una voce femminile.

«Ragazzi, dovete andarvene! Trenta uomini vi sono alle calcagna.» Mi avverte Joshua, ma ignoro completamente il suo aggiornamento.

Mi precipito ad aprire la seconda porta: vuota; spalanco la terza e un uomo calvo mi guarda con fare interrogatorio; vado alla corsia apposta cominciando dal fondo: spalanco la prima porta e appare un altro uomo dai capelli lunghi intento a limarsi le unghie; mi rimane l'ultima.

Blocco ogni mio movimento e la mia gabbia toracica va su e giù.

Osservo la mano posarsi sulla maniglia; la apro e un cigolio agognante echeggia nella sala. Intravedo Isaac privo di sensi e adagiato su delle lenzuola terse.

«Merda!» Borbotto. Avrei voluto trovare la mamma! «C'è Isaac.» Avviso Daren.

«Cosa?» Domanda lui confuso.

«Lo dobbiamo trasportare. È privo di sensi.» Lo informo.

«Okay, basta che ti sbrighi. Tra due minuti le cose potrebbero peggiorare.» Dice Daren sbatacchiando la testa.

Isaac è disteso supino e in un angolo della parete avvisto una telecamera.

Un tempo la sorveglianza fungeva da deterrente nei miei confronti, ma ora sono il ragazzo più ricercato di Marte e di certo questa effrazione non farà altro che accrescere la mia fama da criminale.

Il viso di Isaac è smorto. Poso il suo braccio sulla mia spalla e tento di trascinare il suo corpo: ha lo stesso peso di una balena.

Le gambe di Isaac strascicano al suolo, ma un tonfo metallico sovrasta il contatto del pantalone con il pavimento.

Mi volto e il dispositivo che controllava i suoi parametri vitali spara un colpo lacerando il mio zigomo; abile, afferro l'arma premendo il grilletto e colpendo il dispositivo.

«Centrato!» Esulto poi il mio sguardo incontra il viso pallido di Isaac e mi raschio la voce.

«Cazzo! È ridotto male.» Afferma Daren appena vede il suo amico.

«Joshua dove dobbiamo andare?» Chiedo urlando.

«Appena uscirete dal reparto dovrete voltare a sinistra. Ci dovrebbe essere la scala per le emergenze.» Seguiamo le istruzioni di Joshua, ma finiamo per giungere in un punto morto.

MARXAN: LA PRIMA GENERAZIONE [PRESTO CARTACEO]Where stories live. Discover now