Capitolo 31 - Attacco (Parte 4)

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Joshua mi scruta terrorizzato e al contempo tiene poggiata un mano tremante su un tasto.

Alcune inquadrature, che intravedo dagli schermi, ritraggono luoghi che ho già visto di recente.

Ma certo! È la base della NASA da cui sono appena fuggito.

Cosa ci fa Joshua in questo strano posto e per di più a sorvegliare la nostra base?

Le mie braccia allentano la presa del fucile. Compio un passo, ma Joshua teso inalbera il palmo della mano intimandomi di fermarmi.

«Cosa significa tutto questo?» Gli domando corrugando la fronte.

I farabutti capitanati da mio padre avranno convinto Joshua ad unirsi alla loro crociata.

«Amico, non muoverti, altrimenti sono costretto a premere il bottone e far saltare tutta la base della NASA.» Si esprime  rapido e ansante, a tratti sembra essere instabile.

Gli avranno fatto il lavaggio del cervello?

Trasalisco e guardo negli occhi quello che una volta era un mio amico, ed ora vedo nient'altro che un fantoccio dall'essenza di rabbia e rancore, e nulla del vecchio Joshua che conoscevo.

«Sei pazzo! Lì dentro ci sono tutti.» Esclamo ponendo le mani avanti.

«Devi ascoltarmi.» Intima. «Tua nonna è una persona crudele, non credere a tutte le fandonie che dice. Anch'io all'inizio non ci credevo, ma ho constato con i miei occhi quello che lei e Clem Hale hanno creato. Macchine da guerra umane.» Il suo viso è irrorato da piccole goccioline di sudore.

Non riconosco più Joshua.

Questo pianeta ha avuto un strano effetto sulla psiche di noi Marziani.

Jason arriva alla mie spalle puntando il fucile verso Joshua. Ha l'affanno e si appena posizionato accanto a me.

«Abbassa il fucile.» Gli ordino sussurrando, ma lui non ubbidisce.

«Cosa sta succedendo?» Domanda lui con il busto inclinato e gli occhi impegnati a mirare Joshua.

«Lui è il fidanzato di Chryssa, vero?» La voce di Joshua è un sibilo, ora ha accennato un ghigno. Annuisco e Jason guarda prima me poi lui.

«Come sarebbe a dire che mia nonna ha creato macchine umane?» Riallaccio il discorso. Ho una leggera curiosità di scoprire cos'ha da dirmi, ma c'è anche un'alta percentuale che i Ribelli gli abbiano instillato falsi ideali.

Jason fa un piccolo passetto, riproducendo un rumore sordo con i suo scarponi.

«Fermo, fermo.» Joshua sta quasi per premere il pulsante.

«Jason fermo! Altrimenti farà esplodere la base della NASA.» Gli dico tenendo gli occhi puntati su Joshua.

«Cosa? È da pazzi.» Afferma lui.

«Okay! Ragioniamo. So che sei sempre il Joshua di una volta. Forse ti avranno mentito, oppure ti avranno iniettato qualche siero.» Mi sbilancio ponendo una mano in avanti, ma lui non la prende bene.

«No!» Sbraita furibondo e isterico.

«Nervoso il ragazzo.» Sibila Jason.

«Sta zitto!» L'obbligo io di rimando.

«Non capisci Carl, tua nonna e Clem Hale, insieme hanno creato una formula per mutare il DNA umano. L'ho visto con i miei occhi. Ethan è un umano dal DNA mutato.» Spalanco le orbite indietreggiando.

Non è vero, sono bugie! I Ribelli gli avranno inculcato queste idee folli e prive di fondamento. La mia testa sta varando mille possibilità e sento come se una bomba ad orologeria fosse innescata al suo interno.

MARXAN: LA PRIMA GENERAZIONE [PRESTO CARTACEO]Where stories live. Discover now