Capitolo 40 - Entrata Trionfante

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Il pavimento è ghiacciato e le luci sono soffuse. I mie polsi sono stretti da due anelli che emanano un chiarore abbagliante. Tento di slegarmi ma i muscoli sono flaccidi e le ossa sembrano spezzarsi ad ogni movimento che compio. Scuoto il capo e guardo la zona con circospezione: l'elettricità si è permeata nel mio corpo e sono rinchiuso in un campo magnetico ialino protetto da onde che mi circolano intorno lasciandomi pochissimo spazio per muovermi. Oltre il magnetismo, scorgo una porta d'acciaio e delle alti pareti, che con il disturbo provocato dall'elettricità, non riesco a distinguerne la tonalità. La visuale è sfocata, ma nonostante il fastidioso rumore provocato dalle onde elettriche,  i miei pensieri fluttuano nella mente più nitidi che mai. Chryssa, era lì, stesa al suolo, inerme e non si muoveva di un solo centimetro. Le hanno sparato. Robert ha ordinato di spararle. Chryssa è MORTA. Urlo e con un impeto sbatto contro la parete magnetica, che respinge la mia avanzata scaraventandomi al suolo. Urlo ancora più forte sbattendo i pugni contro il pavimento. Uno spasmo, e i miei nervi vengono inondati dalla scarica elettrica. Chryssa è vivida nei miei pensieri e non potrà mai abbandonare la mia mente. Si è annidata con delle radici nel mio cuore e la mia anima si è associata alla sua.
Vengo attirato da un lieve cigolio e un attimo dopo sollevo il capo avvistando l'ombra sfocata di un uomo .
«Ciao Carl! È da un po' che non ci vediamo.» Seguo i suoi passi e la sua voce risuona nei miei timpani. Occhiali, capelli brizzolati ed orecchie a punta, Arin Ramsey è ad un metro da me. «Brutto farabu...» La barriera magnetica attutisce di nuovo la mia avanzata rispedendomi al suolo come un sacco d'immondizia.
Arin Ramsey sghignazza, abbassando e alzando gli occhiali. «Allora sei davvero tu il secondo soggetto!.» Constata guardandomi con disprezzo.
«Lui è morto?» Domando spolmonandomi. Sento il sapore del rame sulla mia bocca, e un attimo dopo sputo un grumolo di sangue.
«Più continui a sbattere contro il campo magnetico, e più il tuo corpo si indebolirà.» Ma ignoro il consiglio del verme.
« Lui è morto?» Digrigno i denti sputando saliva.
«Per l'amor del cielo! Così non assomigli per niente a tua madre. Sembri un cane rabbioso.» Asserisce mellifluo.
«Sai... Non hai molti sostenitori, il primo che vuole piantarti un proiettile nella tua lurida testa è tuo figlio.» Ho colpito Arin Ramsey nel profondo, poiché ha assunto un'aria offesa e ha aggrottato la fronte.
«Dov'è Jason, brutto animale?» Inveisce arrogante, mentre si avvicina alla barriera.
«Attento che posso mangiarti.» Faccio un scatto e lui si ritrae.
«Tua nonna ti ha fatto diventare un animale. Hai quasi finito per uccidere tuo padre, dovresti solo scomparire da questo mondo.» Inneggia lui.
Sogghigno isterico «Dov'è Jason?» Sbraita.
«Guardati le spalle che da un momento all'altro l'animale potrebbe divorarti.» Rispondo maligno. Il desiderio di uccidere chiunque osasse ostacolare il mio cammino balena i miei pensieri. Questo non sono io, oppure la morte di Chryssa ha rilevato il mio vero essere?
Arin Ramsey si volta e sospira reprimendo la sua ira. «Devo restare calmo. Ho dinanzi solo un essere ignobile.»
 Appare un piccolo ologramma e dall'inquadratura riesco a distinguere il ragazzo: è Ethan ed è legato con milioni di aghi e catene. Il suo sangue viene prelevato costantemente e degli uomini studiano il suo DNA. Ethan sbraita, si dimena. Il suo corpo è allampanato e migliaia di vene si ingrossano al secondo.
«Cosa gli state facendo?» Domando annebbiandomi.
Arin Ramsey sorride e si prende un pausa prima di rispondermi. Osservo compiaciuto le sofferenze di Ethan. «Il suo DNA servirà ai nostri scienziati in modo tale che loro possano riprodurlo e impiantarlo nei nostri uomini.»
«Non sapete cosa sta facendo.» Corrugo la fronte e d'istinto appoggio le mani sul campo magnetico. Le ritraggo un secondo dopo e un impeto di dolore corrode i miei arti.
«Se tuo padre fosse morto, tu avresti ricevuto lo stesso trattamento dell'altro soggetto della tua specie.» Pronuncia stentoreo.
Un sonoro allarme inizia rimbombare nella stanza. Arin Ramsey è sorpreso quanto me. La sua cera cambia e l'ologramma riprodotto dal suo dispositivo scompare.
«Allarme intrusi... Allarme intrusi.» Si leva una voce nell'aria. 
Qualcuno si è appena intrufolato in questo edifico. Chi folle oserebbe entrare , ma sopratutto chi è a conoscenza di questa base dei Ribelli? Poggio una mano tremante su i miei pantaloni e i sieri donatemi dalla dottoressa Opal non ci sono più. Arin Ramsey si dirige verso la porta, ma prima di uscire pigia un tasto sfoggiando un ghigno. Sopra la mia testa si accumula a poco a poco una quantitativo di energia  in grado di formare una palla elettrica. Cerco di spostarmi, ma è tutto vano, la scossa si scarica sul mio corpo, facendomi piegare in due dal dolore. L'epicentro è la schiena, ma ora tutta l'elettricità si propaga nel mio corpo. Urlo e tento di resistere, ma mi accascio al suolo poggiando i palmi e cercando di resistere.  Divento elettricità pura, e i miei organi cominciano a sbriciolarsi. Strizzo gli occhi continuando a sgolarmi. Ma nessuno sentirà le mie sofferenze, morirò qui e raggiungerò Chryssa.
Arrendermi è facile!
La scarica continua imperterrita, e il contorco al suolo girando su me stesso. Sento il tonfo di una porta come se fosse distante chilometri e l'elettricità nel mio corpo va a scemare.
Sono steso al suolo e credo di essere morto. Ma una mano ghiacciata prende a schiaffi la mia guancia e spalanco le palpebre ritrovandomi davanti il viso di Sam. 
«Carl, sono qui. Non lasciarmi amico.» Sento la sua voce ovattata e il mio battito cardiaco è lentissimo.
Sam poggia due dita sul mio collo e controlla le pulsazioni; dopodiché estrae una fialetta viola e la versa nella mia bocca; il sapore è aspro. Dopo pochi minuti il liquido sembra fare effetto. Le scosse sul mio corpo si attenuano e il mio cuore ricomincia a battere a ritmi normali.
L'udito riprende a connettersi con l'ambiente e il mio cervello ritorna sulla Terra.
«Non potevo mai lasciarti andare. Siamo pari! Una volta tu mi hai salvato la vita e una volta io l'ho salvato a te.» Ammicco un sorriso, mentre sia fuori che all'interno dell'edifico avverto che è in corso uno scontro.
«Cosa diavolo?» Cerco di capire, ma Sam mi appioppa un'arma.
«Abbiamo pochissimo tempo prima che la base esploda.»
Annuisco, ma la mia mente brancola nel buio. Usciamo di fretta dalla stanza e ad aspettarci ci sono Ai e Daren. Entrambi sono troppo occupati a sparare per accorgersi che sono di fianco a loro.
«L'ho liberato.» Urla Sam.
Daren si volta leggermente sfoggiando un sorriso che solleva il mio umore. Loro sono qui per me! «Non ti avrei mai lasciato.» Soggiunge Daren, mentre ricarica il fucile.
Un urlo di combattimento e Wade armato da due grosse lance fa fuori tutti i Ribelli che ostruivano il nostro passaggio.
La confusione padroneggia la mia mente. «Sì lo so.» Annuisce Daren scialbo. «Lui è con noi.»
Avanziamo lungo un breve corridoio per approdare fuori dall'edifico. Il conflitto è nel pieno dello svolgimento: astronavi della NASA si scontrano contro quelle dei Ribelli e gli androidi alleati spazzano via tutti gli uomini di Robert.
«Dov'è Robert?» Domando a Daren.
«È riuscito a scappare.» Risponde urlando.
Ethan balena nei miei pensieri: non posso lasciarlo lì dentro. Senza avvisare i miei amici, mi fiondo di nuovo nell'edifico. Scavalco corpi ammassati, e alcune esplosioni mi scaraventano contro le pareti. Non so Ethan in che stanza si trovi, ma sento che è l'istinto a indicarmi la strada. Uno sbarramento, con fiamme che divampano e pezzi di intonaco che cadono, impedisce di avanzare. Svolto a destra e proseguo lungo un grande atrio decorato con statue di pietra. Un Ribelle si piazza dinanzi, e gli sparo ad entrambe le gambe. Salto scavalcando il suo corpo e giungendo in una grande stanza. I circuiti di alcuni computer vanno in cortocircuito provocando scintille fiammeggianti. Ho timore di avanzare, al solo pensiero di riprovare le scariche elettriche sulla mia pelle. Ma fra le scintille, intravedo Ethan, inerme e adagiato su un lettino; il suo corpo è scarno e la pelle è bucata ad milioni di aghi. È privo di sensi e da un momento all'altro potrebbe cadere su una pozza d'acqua elettrica. Inspiro ossigeno e mi lancio verso di lui. Balzo sui computer, e una scossa si infrange sulla mia caviglia: avverto il tremito, ma non posso fermarmi. Ethan oscilla sempre più verso il basso. Inneggio una corsa sfrenata e lo afferro stringendo tanto forte da conficcare le mie unghie nella sua carne. Mi appronto ad uscire fuori dalla stanza caricandomi Ethan in spalla. Daren mi richiama a sé.
«Sono qui!» Rispondo alzando una mano.
«Dobbiamo andarcene, l'edifico esploderà tra un minuto.»
Corro come un forsennato, e di sfuggita rilevo la presenza di Jason che è alla prese con un uomo. Non posso lasciarlo indietro! Raggiungo Daren e gli appioppo il corpo di Ethan.
«Carl dove vai?» Sbraita, ma ormai sono già rientrato nell'edifico.
Jason è su Arin e continua a colmare la sua ira sferrandogli pugni. «Dobbiamo andarcene; Jason, Hai sfogato la tua ira, ora basta!.» Interrompo la sua offensiva.
«Carl venti secondi.» Daren porta il conto dalla soglia della porta.
«Vai Jason. Corri!» Lo strattono incitandolo. Lui ubbidisce cominciando a fuggire. Arin Ramsey ha il volto devastato. Il desiderio di lasciare Arin Rasmey qui mi stuzzica, ma la razionalità prevale. Così lo carico in spalle correndo verso l'uscita. Ho il cuore in gola. «Cinque secondi, Carl.»
Balziamo fuori appena in tempo prima che l'edifico salti in aria. Residui di materiali svolazzano nell'aria e le fiamme divampano tra i lugubri scenari che circondano il Palazzo di Giustizia. La barriera magnetica è sparita, dissolta fra i residui di battaglia. Alcuni soldati cingono delle corde intorno ai nostri busti e delle astronavi ci sollevano.

[SPAZIO AUTORE]

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. La storia, come tutte, si avvia verso la fine. Sì, ancora pochi capitoli e saprete il finale.
Gli amici di Carl sono venuti in suo aiuto, mentre Robert è riuscito a scappare. Arin Ramsey ha menzionato dei presunti esprimenti che gli scienziati Ribelli hanno fatto su Ethan. Saranno riusciti a riprodurre il DNA e impiantarlo nei soldati?

Al prossimo capitolo.

MARXAN: LA PRIMA GENERAZIONE [PRESTO CARTACEO]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن