Capitolo 19 - Passato

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Ho perso il conto sulle volte che avrei potuto morire in questi ultimi giorni.

Al comando c'è Arin Ramsey mentre Chryssa è vicina a Jason e mormorano qualcosa.

Do un'ultima occhiata verso il basso e noto che lo scontro tra androidi è quasi giunto al termine, ma l'astronave si lascia indietro l'arena di battaglia e procede verso le lande deserte che vengono subito dopo Marxan.

Daren è in piedi con un piede poggiato alla parete e a braccia conserte.

Ha un'espressione persa nella sabbia d'orata, che ora si può ammirare dai finestrini.

«Okay. Ciurma!» Proclama l'ormai capitano Arin Ramsey.

Forse questo ruolo gli si addice, poiché non è stato molto abile a convincere Ned Stewart.

D'altro canto io e Daren dobbiamo esseri grati all'uomo che sta appena pilotando l'astronave.

Se non fosse stato per lui, saremo già in una cella degli Osservatori e pronti per essere processati.

«Aspettavo da tempo questo giorno! Ho sempre saputo che la forma di Governo di Marte avrà visto la sua fine e credo che sia venuto proprio il momento che auspicavo. O almeno così credo.» Afferma muovendo la testa a ogni sua singola parola. «Ho appena avuto una brillante idea. E non crediate che perché sono vecchio non ne posso averne, vi sbagliate di grosso.»

Lo guardo attonito; l'idea Arin Ramsey fosse un anziano impossibilitato a pensare non hai mai sfiorato la mia mente.

«Siamo tutt'orecchi.» Chryssa non aspetta altro che le parole sue parole; ho notato che l'ammira molto.

«Carl, l'attacco che il gruppo Ribelle della Terra vuole sferrare sul nostro pianeta l'hai detto solo a Ned, vero?» Annuisco. «Quindi l'intera popolazione è all'oscuro del pericolo che incombe? Tranne l'Èlite, ovviamente.»

«Sì.» Mi volto per un secondo e lo sguardo di Daren è perso ancora nel deserto.

«Ecco l'idea: registreremo un video in cui diremo tutta la verità, e poi lo manderemo in onda nella Piazza Centrale di Marxan. Che ne dite?»
«Un'idea fantastica.» Scalpita Chryssa. Jason ha il solito sguardo torvo ma sembra approvare l'idea, che devo ammettere non è affatto male.

«Solo una domanda.» Mi aggiungo alla discussione

«Prego...»

«I cittadini crederanno ai ragazzi più ricercati di Marte?»

«Se iniziamo a porci questi problemi non riusciremo mai a ottenere nulla. Le dobbiamo provare tutte. Dalle idee che ci sembrano più inutili a quelle più geniali.»

«Qualcuno riesce a entrare nel sistema dell'Èlite?» Domanda Chryssa perplessa.

«Ci sono io, presente.» La voce squillante di Joshua irrompe all'improvviso dall'ologramma.

Sobbalziamo tutti, tanto che l'astronave fa una piccola deviazione poiché Arin Ramsey ora ha l'affanno.

«Figliolo, qui a bordo c'è un vecchio.» Esclama poggiandosi una mano sul petto

«Scusate, pensavo che sarei potuto essere d'aiuto. Qui su Argon non è che ci sia molto da fare.»

«Argon?» Si riprende Arin Ramsey.

«Sì, è un piccolo pianeta che mia nonna ha colonizzato» Rispondo distrattamente.

«Cosa? Ma è favoloso.» Si gira e rimane impietrito dalla frase che ho appena detto.

«Lei dice?»

«Sapete... Voi giovani correte così tanto che ormai colonizzare un pianeta è un gioco da ragazzi, ma per un vecchio...» Si interrompe come se avesse enunciato la sua morte.«Uomo adulto... Volevo dire, è una cosa pazzesca sentire che un pianeta è stato colonizzato da una singola persona.»

«Conosce mia nonna. Cara Johnson?» Un barlume di curiosità si accende in me.

Lui scuote la testa e resto alquanto deluso. Sembra che mia nonna sia la donna più misteriosa ma al tempo stesso pragmatica dell'universo.

«Sostiamo qui per qualche minuto. Poi ci rimettiamo in cammino.» Ci informa Arin Ramsey.

«Come puoi aiutarci, Joshua?» Domanda Chryssa avvicinandosi all'ologramma.

«Oh beh... Sì, semplicemente entrerò nel loro sistema. Non mi potranno mai localizzare, poiché Argon si trova in un posto remoto nel sistema solare.»

«Bene!» Approvo.

Daren è rimasto in silenzio per tutta la discussione, ed è una novità. L'astronave atterra in una landa deserta, in cui soffi di vento innalzano vortici di sabbia.

«Ci troveranno qui?» Domanda Jason preoccupato.

«Credo sia impossibile. L'Èlite inizierà le ricerche da casa nostra; poi setacceranno i magazzini, mentre noi ci organizzeremo a registrare il messaggio.» Risponde il padre.

Il rumore dei propulsori si attenua e la scala d'uscita di spalanca. Daren si precipita a uscire e io lo seguo.

Una brezza fastidiosa aleggia nell'aria; mi copro gli occhi con l'avambraccio, ma Daren è impassibile.

«Perché ce l'hai tanto con Isaac.» Tuono da lontano.

Lui continua a camminare ignorando la mia domanda. Gli poggio una mano sulla spalla ma lui si divincola.

«Amico, mi dici cosa ti sta succedendo?» Insisto. Si sedie su un masso per poi voltarsi verso di me. D'un tratto i suoi occhi si riempiono di lacrime.

«Non voglio spiegare la sua storia.» Sibila con un filo di voce. Deglutisce affondando le mani nei capelli sudici.

«Ti capisco, anch'io vorrei andare da mio padre e spaccargli la faccia. Avverto la rabbia che provi, poiché la sta provando anch'io in questo momento. Sento una forza oscura che si accumula nello stomaco e scalpita per uscire, ma devo trattenerla, fin quando non scoprirà di più su mia madre.» Gli confesso appoggiandomi di fianco a lui.

Alcune lacrime scendono dai miei occhi e il mio stomaco si stringe al solo pensiero di scoprire la cruda verità su mia madre. Tiro sul col naso e pulisco il volto con il dorso della mano.

«Daisy è stata la prima ragazza di cui io mi sono innamorato. L'ho conosciuta all'età di dieci anni e da quel giorno non l'ho mai smessa d'amare. Poi però, in una giornata come tante, si trovò nella periferia di Marxan e vide una navicella partire da Marte. Il che era strano considerando che le comunicazioni con la Terra si erano interrotte. Corse a casa ed era terrorizzata. Ricordo ancora il suo viso pensieroso e quei profondi occhi neri. Mi raccontò tutto e io le domandai se qualcuno l'avesse vista, ma lei mi rispose di no. Il giorno dopo, mentre era a scuola, degli agenti la prelevarono e la portarono negli Osservatori incolpandola di "Atto di ribellione".
Protestai davanti ai loro edifici, ma fu tutto inutile. Mi allontanarono con la violenza. Da lì a pochi giorni Daisy venne processata e proprio quado la lanciarono in orbita, Isaac mi venne vicino e sussurrò: "Vuoi giustizia? Insieme incastreremo l'Èlite." Da quel giorno abbiamo formato il team.» Finisce Daren.

La sua spiegazione mi ha spiazzato. Ecco perché era diventato una furia: Isaac gli aveva promesso di vendicare la morte di Daisy, ma non ha mantenuto la sua promessa schierandosi con l'Èlite. Il volto di Daren è cupo, quasi grigio, e le lacrime gli inondano il viso.

«Beh... Possiamo scoprire la verità insieme.» Propongo intenzionato a tiragli su il morale.

Alza lentamente il capo i nei suoi traspare un velo di sorpresa. Avverto una scheggia di speranza nei suoi occhi.

«Vuoi distruggere l'Èlite? Allora la distruggeremo insieme.» Ammicco sorridendo e Daren lo fa di rimando.

«Arin ha iniziato a registrare.» Ci avvisa Chryssa.

«Sei pronto per annientarli?» Porgo una mano a Daren, lui mi scruta per qualche secondo; poi usa il mio arto come rampa per rimettersi su e insieme raggiungiamo l'astronave.

MARXAN: LA PRIMA GENERAZIONE [PRESTO CARTACEO]Where stories live. Discover now