Capitolo 34 - Altruismo

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L'abbraccio che tenuto uniti me e la nonna dura qualche minuto; dopodiché la nonna si discosta asciugandosi le lacrima con un fazzoletto.

Chryssa e Daren, all'unisono si sollevano dal piccolo divano e si apprestano ad aprire la porta non senza un velo di imbarazzo.

«Mia madre mi aspetta.» Dice lei sottovoce, con il timore di disturbare la nonna, che ora è di spalle a tamponare il suo pianto.

Nonostante la fioca luce riesco a vedere due piccole scocche rosse che dipingono il volto di Chryssa, che le donano innocenza.

Solca un sorriso aprendo la porta per poi voltarsi.

Pronuncio, roco, un debole saluto. Daren, invece mi saluta sventolando una mano e un attimo dopo segue Chryssa.

Di rimando lo saluto anch'io, ma ormai è già di spalle.

L'abbraccio con la nonna non ha scaturito in me nessun pianto, ma la mia gola si è appesantita e la mia bocca è un deserto arido che non viene irrorato da anni.

Deglutisco, cercando disperatamente saliva, ma le mie ghiandole hanno cessato la loro attività quotidiana.

La mamma, nel frattempo mi lancia un'occhiata e deduco dalla sua espressione che voglia comunicarmi con gli occhi un: "Sono fiera di te."

Finalmente il singhiozzo della nonna cessa. «Devo dirti un'ultima cosa...» Dichiara poggiando il fazzoletto sul tavolo.

«Okay.» Dico confermando la sua iniziativa.

«I prigionieri nel Reparto degli Interrogatori, ho iniettato loro un DNA simile al tuo ed anche un siero per controllare le loro azioni. L'unica prigioniera a non aver avuto il siero è stata Tammy. Mi ha raccontato che tu le hai salvato la vita e ha giurato fedeltà alla NASA.» Confessa lei. «Non ho avuto altra scelta, non posso far vincere questa battaglia a Robert, non voglio che l'umanità sappia della scoperta di Clem.» Finisce.

Io annuisco non molto convinto della decisione da lei presa, ma è sempre un passo avanti nel nostra rapporto nipote-nonna.

Ora mi sta davvero raccontando tutto, lo si legge dai suoi occhi ancora bagnati di lacrime fresche.

«E ora dove sono?» Domando curioso.

«Sono stati spediti in un'altra base della NASA, a cui è rimasta come unica superstite tua  zia Twila.»
  
Bene! Sapevo di avere una zia, ma non avevo la ben che minima idea che anche lei lavorasse nella NASA.

«Allora dobbiamo solo prepararci all'attacco fin...» Ma non riesco a terminare la mia frase.  Dei passi affrettati si espandono dal corridoio. Sprango le tendine e due soldati boccheggiano dinanzi alla porta.

La nonna li fa accomodare e il primo soldato, alto e dai capelli color rame, comincia a parlare: « Signora, i Ribelli ci hanno trovato. Ora si stanno avvicinando.»

Il volto della nonna diventa bianco cera, la mamma, invece, si precipita a confermare la veridicità dell'informazione. «Siete sicuri?» Domanda assumendo un'aria preoccupata.

«Certo signora, la notizia ci è arrivata dalla base ad est da qui.» La informa prontamente l'altro soldato.

«Okay, non perdete altro tempo. Attivate la cupola di difesa, guadagneremo del tempo per poter fuggire.» Ordina la nonna in tono serio.

È tornata la Cara Johnson di pochi giorni fa, fredda e autoritaria.

Lo devo ammettere, quando si occorre prendere decisioni la nonna è sempre pronta e decisa e sa sempre come agire.

I soldati obbediscono e di corsa scompaiono nel corridoio.

Senza perdere tempo, li seguo giungendo nell'atrio principale.

Dai monitor obsoleti noto che una cupola ialina prende forma proteggendo il capannone.

Tutti gli astanti, impensieriti, guardano i monitor con apprensione.

Alcuni ragazzi marziani sono ancora feriti, mentre degli addetti sono ancora scossi dall'esplosione.

Dalle inquadrature compare una flotta di navicelle dei Ribelli, e la nonna giunge nell'atrio richiamando tutta l'attenzione su di lei.

«Allora, tutti insieme e con estremo ordine seguite Noelle; lei vi condurrà verso un condotto che conduce ad un deposito della NASA situato al centro di una foresta.» E indica la ragazza che mi ha accolto quando sono atterrato sulla Terra.

Butto un'occhiata su Noelle. Lei nota il mio sguardo e muove timidamente la sua piccola mano.

«Prima di tutto vorrei comunicarvi che trovo alquanto ambiguo che i Ribelli ci abbiano trovati in questa base in disuso, poiché solo alcune persone di cui io mi fido sanno dell'esistenza di questo nascondiglio. Io, il mio defunto marito, Clem Hale , che ora è su Marte, e Byron, sappiamo le coordinate di questo luogo. Quindi non dovrebbero esserci dubbi su chi sia la spia.»

MARXAN: LA PRIMA GENERAZIONE [PRESTO CARTACEO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora