3. I ricordi tornano.

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"Ehi, Jack." Mi saluta con finta cordialità, come se lei non mi avesse mai fatto niente, come se fossimo state amiche da sempre.

La osservo per un lungo tempo e mi rendo conto che non è cambiata per niente nonostante sia passato un anno e mi ritorna in mente tutto il mio passato, tutti i ricordi, tutte le bugie, le litigate...e Brian.

Rabbrividisco dopo aver pronunciato il suo nome nella mia mente.

Il mio sguardo è carico di odio e di disgusto verso di lei e scuoto la testa. "Sei venuta a rovinarmi la vita anche qui?" Le chiedo con ostilità.

"Ma dai, Jackie, non essere così intollerante nei miei confronti." Dio, è così falsa.

"Come potrei non esserlo, dopo tutto quello che tu e quel cretino mi avete fatto? E non chiamarmi con quel soprannome, solo gli amici ne hanno il diritto!" Indico con rabbia non so neanche io chi e lei fa un ghigno, poi cambia discorso.

"Sei cambiata molto in tutto questo tempo, eh? E io che mi chiedevo che fine avessi fatto...credevo che dopo tutto quello che hai passato, non saresti nemmeno sopravvissuta." Fa una finta risatina e poi mi guarda, aspettando una mia reazione.

Incasso il colpo. "Stronza." Sibilo a denti stretti per poi andarmene via, a passo veloce.

"Ehi, ieri io e Brian siamo stati invitati ad un matrimonio. Sapessi com'era bello. Come sempre, del resto..." Grida alle mie spalle e mi gelo all'istante. Notando la mia reazione scoppia in una risatina compiaciuta.

Stringo i pugni, serro la mascella e, chiudendo gli occhi per scaricare il nervosismo, mi giro verso di lei. "La sai la verità? Non mi importa." Mi apro in un piccolo sorriso e lei mi guarda come se fossi appena scesa dal cielo in stile Mr. Bean. "Non mi importa più di te, di lui, di New York e di tutto il resto. Sto bene qui. Sì," giro in torno a me stessa, "è un bel posto. Però, cara Sally, tu e lui siete così codardi che non avete avuto neanche il coraggio di dirmi in faccia tutta la verità. Avrei accettato tutto più facilmente e in questo momento non ti starei dando della stupida, non credi? Io non ci sto male per due mucche in calore e con gli ormoni in subbuglio, sinceramente, sono solo dispiaciuta. Mi fate pena, Sally." Faccio il finto labbruccio.

E finalmente mi prendo la mia rivincita. Vedo il suo viso diventare rosso di rabbia e cerca di rispondere a tono mentre le scoppio a ridere praticamente in faccia e mi allontano, fiera di me e felice dopo tanto tempo.

"Perché, hai trovato qualche altro idiota pronto a proteggerti?" Mi urla da dietro, riprendendosi.

Mi volto ancora dalla sua direzione e il mio sorriso si allarga. "No, un altro migliore."

"Sai, quel giorno, Brian è tornato da me dopo il vostro grande litigio." Continua lei, come se io un momento fa non gli avessi mai detto che non mi sarebbe importato niente. "Mi ha raccontato tutto ed è scoppiato a ridere insieme a me, chiamandoti in modi davvero orribili per prenderti in giro alle tue spalle. È stato così divertente...E lui stava bene, davvero bene, aveva detto che avrebbe dovuto lasciarti prima perché è stata davvero una gran liberazione." Le sue parole fanno male.

Magari potrei pensare che potesse mentire, però, conoscendo e capendo chi è adesso Brian, immagino che sia stato tutto vero ciò che ha detto, e quel vuoto che avevo sentito un anno fa si ricrea dentro di me, distruggendo tutte le barriere che avevo innalzato per non essere ferita.

Beh, ora sono ferita, di nuovo.

E sto soffrendo, di nuovo.

Avverto quella sensazione che avevo provato sempre un anno fa e adesso vorrei solo andare a casa e piangere, guardare la TV, piangere.

Io volevo te. [#2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora