49. È colpa mia.

3.2K 171 137
                                    

BRIAN'S POV.

Jackie è via da ormai venti minuti. È possibile che ci voglia così tanto tempo per prendere una stupida borsa in una stupida auto? Forse mi sto facendo troppe paranoie, magari sta tornando proprio adesso. Oppure no? Dovrei chiamarla per rassicurarmi che sia tutto a posto? Ma no: se stesse bene -e sono sicuro che sia così- si arrabbierebbe e penserebbe che non mi fidi di lei. Ma se le fosse successo qualcosa?

No, Brian, smettila. Lei sta bene, altrimenti ti avrebbe chiamato. E poi è cintura nera di Kick Boxing, sa come difendersi. Stai tranquillo, tornerà.

Sospiro, ormai in lotta con me stesso; passo una mano tra i capelli, preoccupato, poi mi volto. La donna dietro al bancone, che adesso ho di fronte, mi sorride: è molto alta, anche più di me, magra, le curve al punto giusto, con i capelli castani raccolti in numerose treccine che non lasciano libera nemmeno una ciocca, gli occhi neri e i tratti orientali. "...qualcosa?" Mi sta domandando, ma non riesco a capire tutto per via della musica che ora è sempre più forte.

Tendo le orecchie verso di lei. "Eh?"

"Devi-prendere-qualcosa?" Urla con un tono di voce altissimo, tanto che la mano che avevo messo a un lato dell'orecchio per sentire meglio la porto sopra di esso per via della voce troppo alta...quasi quanto quella di Shawn Mendes che ora sta cantando a squarciagola there's nothing holdin' me back.

"Oh, uhm...per ora no. Sto aspettando una persona."

"Cosa?"

Comincio ad odiare queste stupide feste. Ormai seccato, mi sporgo verso il bancone e urlo: "No!-sto-aspettando-una-persona!"

"Oh, va bene." E poi va via, lasciandomi solo. Mi volto nella stessa direzione in cui mi trovavo prima, dando le spalle al tavolino e intravedo Betty e Freddie che, tutti sudati, si stanno dirigendo verso il sottoscritto. La bionda guarda di fianco a me senza trovare nessuno. "Dov'è Jackie?" Chiede col fiato corto.

"È andata a prendere le borse con i soldi dalla macchina di Freddie, visto che dovevamo prendere qualcosa da bere e abbiamo dimenticato tutto lì."

Betty è stata vicinissima a me per tutto il tempo che ho parlato per sentire meglio, dato che anche lei non riesce a capire niente. "Da sola?" Questa volta è Freddie a parlare nello stesso momento in cui si asciuga il sudore sulla fronte con l'avambraccio.

"Sì, mi ha chiesto di rimanere per trovare facilmente la strada e venire direttamente qui con il mio aiuto. Ho provato a convincerla ad andarci insieme, ma sai com'è fatta Jackie..."

La bionda annuisce e borbotta qualcosa di incomprensibile. "Che hai detto?" Domandiamo in coro sia io che Freddie.

Lei sbuffa. "Ho detto che ti capisco! Se n'è andata ora? Aspetta, non rispondere...venite." E prima che possiamo dire qualcosa ci trascina poco più lontano dal bancone, dove la musica è meno assordante. Ah, finalmente! Ora possiamo parlare come persone normali.

"Quindi?" Mi incalza il fratello di Jackie.

Porto una mano sui capelli, poi guardo il polso dell'altro braccio dove ho l'orologio. Ventotto fottuti minuti. "Quasi mezz'ora fa..."

Entrambi i miei amici spalancano gli occhi. "È possibile che ci metta così tanto?" Chiede Betty cominciando ad agitarsi.

Prendo il telefono in mano. Non mi importa cosa dirà, devo telefonarle. Devo sapere se sta bene. È passato troppo tempo e lei non si è ancora fatta viva.

Io volevo te. [#2]Where stories live. Discover now