4. Appuntamento col nemico.

8.6K 426 40
                                    

"Ehi, puoi staccare la spina e venire un secondo?" Mi chiede Betty, comparendo sull'uscio della porta della nostra camera.

"Un momento..." Do' un morso alla fetta di torta preparata da me questo pomeriggio e digito le ultime due parole del capitolo quarantotto.

Lei sbuffa, incrocia le braccia al petto e si appoggia sulla porta. "Allora, come va la mia piccola scrittrice?" Mi domanda.

Finalmente salvo tutto ciò che ho scritto e poi la guardo, sorridendole. "Ho avuto un blocco, ma poi mi è venuta subito l'ispirazione ed eccomi qui. Comunque, di cosa hai bisogno?" Mi alzo dal letto e vado verso di lei.

"Oh, sì. Potresti aiutarmi a pulire il corridoio? Tra dieci minuti circa devo andare via e non faccio in tempo a finirlo." Mi prega.

"Va bene, ma dove e soprattutto, con chi?" Domando, inarcando un sopracciglio.

"Freddie mi deve accompagnare da mia zia, sta male ed è sola, quindi vado a curarla." Mi spiega, prendendo due stracci con il detersivo e porgendomene uno.

Lo prendo e sorrido. "Okay..." Mi mordo il labbro per evitare di dire un'altra delle mie battutine e lei mi blocca.

"Stai.zitta." Scandisce piano le parole e scoppio a ridere scuotendo la testa, poi la ascolto e iniziamo a pulire.

***
"Beh, divertitevi." Auguro a mio fratello e Betty che si trovano sull'uscio della porta.

"Piccola, devo solo accompagnarla." Mi rassicura Freddie, toccando il mio naso con il dito in un gesto affettuoso.

"Ti aspetterò con ansia, allora." Dico poi in tono teatrale e mi metto una mano sul cuore, facendo ridacchiare i due.

"Sicura di non voler venire? Mi aiuteresti." Mi chiede Betty per la terza volta, ma io scuoto la testa.

"Mi piacerebbe, ma purtroppo devo ancora finire di scrivere il capitolo e l'ultima materia della mia tesina." Le spiego, e lei annuisce.

"E comunque manca ancora tanto all'esame di maturità."

"Certo, una settimana e mezza all'orale e tantissimo!" Dico in tono sarcastico, e lei alza gli occhi al cielo.

"Tornerò presto, non incendiare la casa mentre siamo fuori." Mi raccomanda mio fratello con ironia, mentre, insieme alla mia amica, si allontana verso la sua auto.

"Va bene, papà." Rido, e lui scuote la testa mentre, da vero gentiluomo, apre la portiera alla mia amica e poi si siede sul sedile di colui che guida.

Da un colpo di clacson per salutarmi e poi mette in moto, allontanandosi.

Chiudo la porta di casa con ancora il sorriso tra le labbra e, non appena mi siedo per scrivere il quarantanovesimo capitolo, mi arriva una notifica sul cellulare.

*Mike Carter ti ha inviato una richiesta di amicizia.*, dice.

Sbuffo e mi passo una mano tra i capelli, decidendo se accettarla o meno. Beh, tanto cosa sarà mai?

Clicco sulla scritta, poi su "conferma" ed io e Mike siamo ufficialmente amici su Facebook. Non sulla vita reale, però.

Ritorno sul mio letto, incrocio le gambe e riaccendo il computer, ritornando a scrivere il capitolo della mia storia.

Non passa neanche un minuto che il mio telefono inizia a squillare. È un numero che non conosco ma magari potrebbe essere importante, così, con il cuore che mi batte forte come fa ogni volta che mi chiama un numero a me sconosciuto, rispondo.

"Pronto?"

"Bambolina...mi è mancata, la tua voce." Ed è un attimo. Il mio cuore batte ancora più forte. Ma perché tutti coloro che appartengono al mio passato si stanno facendo vivi in questi ultimi giorni?

Io volevo te. [#2]Where stories live. Discover now