48. Ops!

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"Sembra un dipinto." Sussurra Elijah con occhi sognanti.

"È uno spettacolo." Conferma Skye. "Se avessi la mia amata polaroid gli farei una foto, ma devo accontentarmi del telefono."

"Oh, sì, poi mandalo nel nostro gruppo di WhatsApp! -già, da qualche settimana circa mio fratello ha avuto la brillante idea di crearne uno, in modo da rimanere sempre 'in contatto'.- "Non ne vedevo uno così da tanto tempo."

Hector storce il naso. "Ma che state dicendo? Se è tutto rosa! Direi che somiglia più ad uno sfondo in tinta unita come quelli che si mettono sulla schermata home del cellulare. Avete presente, no?"

Sento il sospiro di Betty, la quale, dopo aver imprecato, assesta un colpo di gomito al ricciolino -"ahi!", si lamenta intanto quest'ultimo, portando una mano sulla parte dolorante mentre tutti noi scoppiamo a ridere. "Finezza" è il secondo nome della mia migliore amica.-: "La smetti di pensare sempre alla tecnologia e di rovinare i momenti più belli?"

"Ho solo espresso la mia opinione, non c'era bisogno di farmi così male!"

Lei apre la bocca per ribattere ma Brian, che sorregge la mia schiena poggiata sul suo petto, la precede: "Ti fai trattare così e ti lamenti pure per una piccola botta sul braccio? Sei proprio una femminuccia, Abel."

"Ma stai zitto: sappiamo tutti che se ti colpisse Jackie le chiederesti pure scusa." Interviene prontamente lui.

Cosa vuole dire con questo? Che lo tratto così male da ritenerlo un servo e da fargli fare tutto quello che gli chiedo? Ha completamente torto, non lo farei mai!

Al mio ragazzo compare un cipiglio in volto. "Non è vero!" Urla prima che io possa ribattere.

"Sì che è vero."

"Stai dicendo un mare di sciocchezze!"

"Ho ragione! Ammettilo che sei il suo sottomesso!"

"Non ammetto un bel niente...Jackie, diglielo che non lo sono!"

Hector scrolla le spalle. "Ecco, appunto..."

"E basta!" Li interrompo invece io, "vi rendete conto che è partito tutto da un semplicissimo tramonto che stiamo guardando?"

Mio Dio, quando si mettono sembrano proprio due bambini!

"Avanti, ragazzi, non cominciamo a litigare per qualsiasi cosa o non ci godremo la serata," li sgrida Betty con aria scocciata. Finalmente qualcuno che interviene a mio favore! "vi ricordo che c'è una festa, tra qualche ora, e vorrei che ci arrivassimo tutti pacifici e contenti. Quindi smettiamola di dire sciocchezze o sparare battutine stupide e parliamo come degli amici normali. So che è una cosa impossibile perché non lo siamo, ma almeno proviamoci...okay?"

Hector e Brian annuiscono all'unisono e borbottano un "va bene" sommesso ma, quando i loro sguardi si incrociano di nuovo, non perdono occasione per lanciarsi altre occhiate di fuoco e dichiararsi guerra a vicenda.

Confermo: sono proprio due bambini, e aggiungo pure due casi persi.

Sospiro senza commentare i loro comportamenti infantili e, dopo aver poggiato la testa sulla spalla del mio ragazzo, torno a fissare il tramonto.

Spesso mi capita di guardarli distrattamente dalla finestra, quando sono a casa, ma quelli non hanno nulla a che vedere con lo spettacolo che abbiano proprio davanti: il colore dominante è il rosa che via via diventa sempre più pallido; sotto di esso, come una bandiera fatta di strisce colorate, vi è un blu sbiadito che sfuma con il primo. Sopra tutti e due i colori vi è un giallo canarino meno potente degli altri, il quale a sua volta si mischia con il cielo diventando arancione e ne colora la metà. Si intravede la luna e il sole va sempre più giù, finché, dopo qualche minuto, pian piano, comincia a calare il buio.

Io volevo te. [#2]Where stories live. Discover now