13. Strani comportamenti.

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"Più avanti il sol, Jacklyn." Continua a ripetermi Meredith, la professoressa di strumento musicale.

Mi blocco di scatto e rimetto il secondo dito sulla corda del mi per cercare di intonare meglio quella nota tanto fatidica, poi riparto con l'esercizio che avevo per oggi.

"Ecco, molto meglio." La immagino annuire e continuo ad osservare lo spartito, concentrandomi, per far sì che il brano per il quale ho sudato tanto in questi giorni venga in modo decente.

Cerco di vibrare il più possibile: è un effetto che mi piace molto, fatto con il violino. Rende il suono più dolce, orecchiabile, rilassante...E poi muovo l'arco in corrispondenza delle note e del loro valore.

Una semibreve, conto fino a quattro. Mi calmo. Chiudo gli occhi perché dopo c'è una pausa e, quando li riapro, comincio a suonare velocemente, dipendente dalla musica.

Ha degli effetti così belli e strani allo stesso tempo, su di me! Emana un'energia pazzesca, una di quelle che chiunque può prendere al volo e gustare in tranquillità. Studio questo strumento da un anno e già ne sono innamorata.

È come una valvola di sfogo, un modo per liberare tutti i pensieri che ho nella testa per poi non pensare più a nulla.

Insomma, è un mondo fantastico nel quale tutti possono accedervi, basta scoprirlo e cogliere le opportunità che arrivano da esso. Avete presente il Paradiso? Beh, la musica è la stessa cosa, forse anche meglio, chi lo sa.

Chiudo ancora gli occhi e sorrido quando arriva la mia parte preferita, quella più tranquilla, calma e rilassante. Sono quasi alla fine. Vibro di nuovo e passo dal forte al piano per far disperdere il suono nell'aria quando arrivo all'ultima nota, poi mi blocco e mi giro verso Meredith.

Lei sorride, alzando il pollice in aria. "Va bene, molto bene. Hai studiato." Porta indietro i lunghi capelli castano scuro e si avvicina per segnare e spiegare il prossimo esercizio.

"Allora...hai fatto il ventotto...mi porti il ventinove per giovedì, okay? Ha la stessa struttura di quello precedente, cambia solo il suono e il valore delle note." Spiega.

Annuisco e osservo lo spartito: è lungo una pagina ma non sembra tanto difficile. Le dinamiche sono in qualsiasi punto del brano e questo lo renderà molto più bello e piacevole da ascoltare. Mi piace. Non vedo l'ora di provarlo.

Metto il violino a posto e carico la custodia sulle spalle ma, quando sono sulla porta, la donna mi ferma. "Oh, Jacklyn, mi sono dimenticata di dirti una cosa."

"Dimmi." Ormai con lei ho così tanta confidenza che ci diamo del tu, ma solo quando siamo da sole.

"Sono stata chiamata per un concerto previsto tra circa un mese, ho pensato che ti piacerebbe se venissi con me. Insieme agli altri alunni di questa scuola potremmo fare una piccola orchestra ed inserirci insieme agli altri musicanti...Robert, il tipo che mi ha chiamato, ha accettato a questa mia proposta, devo solo sapere se le adesioni sono abbastanza, altrimenti non possiamo fare niente. Cosa ne pensi? Ci sarai, vero?" Sorride e mi prega con lo sguardo.

La guardo con gli occhi spalancati. Non posso crederci! Il mio primo concerto in una vera orchestra! Suonare insieme ad altre persone, condividere la propria passione con gli altri miei simili! È la cosa più bella del mondo. Come posso non andarci?

"D-davvero?" Balbetto. Ancora non ci credo. "Non credi sia troppo presto? Insomma, è ancora un anno che suono questo strumento e non sarei all'altezza degli altri miei coetanei..." Confesso con il capo abbassato.

"Un anno, per le qualità che hai, ti basta e avanza per suonare in un orchestra! Ci siamo viste tutti i giorni nonostante gli impegni ed hai imparato tutto in fretta. Magari non sarai il violino primo, sarai il terzo o il secondo, ma suonerai!" Cerca di farmi capire gesticolando.

Io volevo te. [#2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora