Look Past the End 3

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Il salone pullula di cartellette colori, cataloghi di mobili, fogli appallottolati, e perfino un album gigante appeso al muro dove vi si trova un disegno dettagliato di ogni camera.

Se scegliere i colori e lo stile della camera degli ospiti è stato relativo semplice, insieme a quello della cantina e della cucina tutte le altre camere mi sembrano davvero un impresa idilliaca. Nessun colore o proposta sembra andarmi a genio e la cosa inizia ad essere frustrante.

Jason infatti con la scusa di dover consegnare un progetto si è defilato nella mia stanza, del resto per lui grigio antracite e grigio tortora sembrano essere uguali quindi non vede questa mia confusione da dove nasce. Per circa due ore non facciamo altro che stare li a cercare la giusta tonalità di grigio fin quando qualcuno suona alla porta. Visto la momentanea assenza di Magdalia vado io ad aprire e resto abbastanza sorprese nel vedere il mio angioletto biondo e famiglia.

"Siamo arrivati in un brutto momento?"

"No sto cercando di scegliere il colore per pareti di casa, insieme a Jason abbiamo scelto il grigio, ma si è defilato dopo la prima ora di indecisione tra l'antracite e il tortora, secondo lui sono uguali, secondo me cambiano completamente la casa, ma entrate, credo di essere arrivata ad una decisione." dichiaro, come si suol dire tra i due litiganti il terzo gode, e infatti opto per army grey, che servirà a fare da chiaro scuro in alcune zone e per una delle pareti della sala una carta da parati in macramè che piaceva sia a me che al moro. Scelti i colori Liz colei che sopporta i miei sbalzi cromatici continui scappa via probabilmente prima che io cambi di nuovo idea.

"Sono tutta vostra, almeno fin quando non arriva la wedding planner."
"A che punto sei con i preparativi?"
"Direi in alto mare, dobbiamo andare a scegliere, le fedi, le bomboniere, assaggiare il menu del ristorante, la torta e domani arriva il mio vestito da New York, e devono scegliere i vestiti per le damigelle, poi devo passare dal fioraio a scegliere i fiori e devo scegliere le scarpe e gli accessori per il vestito. E poi c'è tanta altra roba che al momento non mi viene in mente."
"hai scelto il vestito? da sola?" chiede con una punta di delusione la bionda.
"Gran parte delle cose le abbiamo già organizzato, non potevo aspettare all'ultimo per l'abito, mi hanno aiutato le sorelle di Jason e Katalina a sceglierlo" dico mentre Prado mi tira la gonna e mi mostra il cellulare con la foto di Jason indicando lui.

"Si è fissata con Jason" spiega il riccio e io reprimo una risatina, a quanto pare non piace solo a lui. Mando un messaggio al moro con scritto di scendere e nel mentre ascolto i due che mi parlano di non so quale festa, a cui devono andare nel week-end.

Dalle scale compare Jason, ha gli occhi visibilmente arrossati e non mi stupisce viste le poche ore di sonno e le molteplici passate davanti al pc, gli avrò ripetuto un centinaio di volte di mettere gli occhiali, ma si dimentica sempre, eppure è così sexy, credo di avere un debole per lui versione nerd ma non lo ammetterei mai ovviamente. Prado gli corre addosso con un grosso sorriso e si attacca ad una delle sue gambe, facendolo sorridere.
"Ciao pulcino, che ci fai qui?" gli domanda mentre si china per prenderla in braccio. Non ho mai avuto modo di vedere Jason con un bambino, pensavo non fosse il tipo, invece adora i bambini almeno quanto loro adorano lui, forse perchè è sempre calmo, e gli trasmette serenità esattamente come fa con me.

"Allora venite o no?" chiede Hayden rivolgendosi anche al moro.

"Dove?" chiediamo all'unisono confusi.

"Alla festa della nostra vecchia scuola, ma ci senti oppure no?"

"Ho smesso di ascoltarti quando hai nominato la st. Marcellinus, non ho la minima intenzione di rimettermi quella divisa oscena per rivedere quei primati maledetti dei miei ex compagni di scuola."

"Ma ci saremo tutti, Jason tu che ne pensi?" chiede gentilmente ed entrami rimaniamo perplessi sta davvero parlando con lui? Senza nemmeno guardarlo di traverso? Sogno o son desta?

"em... credo che per me vada bene" chiede incerto e mio fratello ovviamente lo prende come un si.
"Perfetto, Loren ti ha già preparato la divisa, è alla Harrison's house quest'anno visto che stanno ristrutturando la palestra" solo a sentire il nome di quel posto una valanga di cose spiacevoli mi si inseriscono nel cervello. Ho maledetto quel posto così tanto che se è ancora in piedi è un miracolo, e come se dal momento in cui ho messo piede li dentro una maledizione ha colpito la mia vita, se non fossi andata a quella festa, se non avessi baciato Cameron , quanta sofferenza mi sarei risparmiata, eppure alla fine tutto questo mi ha portato qui, forse c'è bisogno di una certa dose di male prima di riuscire a vedere il bene.

"Quel posto è maledetto"
"Ancora fissata con questa cosa?"
"Ogni giorno ne sono sempre più convinta" ammetto mentre do una sistemata al tavolo, restano con noi a chiacchierare tranquilli fin quando non arriva la wedding planner e decidono di lasciarci soli con lei a prendere tutti i vari appuntamenti per le varie cose da fare. Quando abbiamo finito mi ritrovo con l'agenda praticamente piena, e Jason che sembra appena caduto dal pero.
"Seriamente bisogna fare tutta questa roba?" domanda quando Liz varca la soglia di casa.
"Se ti vuoi tirare indietro è il momento adatto" dico allusivo facendo vagare il mio sguardo a destra e sinistra pur di evitare il suo minaccioso.
"Neanche le dodici fatiche di Ercole mi farebbero desistere, hai qualche dubbio per caso?"
"Su di noi? Nessuno. Sono sicura della scelta che ho fatto, ma a volte ho paura che sia troppo per te, le cose da fare, il lavoro, la mia stramba famiglia, e ti assicuro che le cose non miglioreranno, saremo in costante stress, fino a quella data. Non voglio perderti Jason, mi sono sentita sola per tutta la vita, tranne che con te."

"Lo so che saranno settimane stressanti mocciosa ma dovresti saperlo che non mollo mai quando tengo a qualcuno sopratutto se questo qualcuno sei tu" dice accennando un sorriso che contagia subito anche me, poteva dire mille cose smielate, ma ha preferito usare poche parole ed è riuscito comunque a rassicurarmi con un solo sguardo.

mi avvicino a lui e cingo il suo corpo con le mie braccia mentre nascondo la testa nell'incavo del suo collo e mi lascio inebriare dalla fraganza rassicurante di menta misto Jason che in assoluto è il mio profumo preferito.

Se la felicità avesse una fragranza sono sicura sarebbe questa, mi ha colpito fin dal primo momento che l'ho sentita, e mi ha stordito.

Se ripenso adesso a quanto tempo abbiamo impiegato per capire i nostri sentimenti mi viene quasi da ridere, tra di noi era destino, ne sono certa. Jason Miller è stato piazzato sul mio cammino di proposito, da qualche parte era scritto che ci saremmo trovati, perchè è bastato uno sguardo per capirci, entrambi pieni di ferite e paure che da soli non avremmo mai potuto curare ed affrontare ma che insieme abbiamo sistemato. Due persone imperfette che hanno fatto delle paure e dei loro difetti il punto di incastro perfetto per creare tutto questo, che va ben oltre l'amore, e che nessuno mai potrà portarci via, perchè così come le ferite segnano e trasformano anche i sorrisi rimangono impressi nel cuore e fanno cambiare. E i sorrisi tutti quelli che mi ha strappato quando magari la voglia di ridere era pari a zero o quando mi sentivo persa e quelli che io sono riuscita a strappargli per caso, rendendo il suo viso rilassato e spensierato, quelli mi sono stati cuciti addosso, sotto la pelle, sulle ossa e mi hanno reso migliore, più di quanto abbiano mai fatto le mie ferite.

"La mia piccola palla di pelo smielata e bisognosa di coccole" ironizza mentre mi lascia dei teneri baci fra i capelli.

"Sta zitto, capra" bofonchio per fargli chiudere quel forno mentre gli piazzo una mano sulla bocca che lui prontamente lecca.
"Ti infilo un dito dell'occhio ti avverto"
"Se ci riesci" chiede con tono di sfida e prima che me ne accorgo ci stiamo rincorrendo per casa cercando di ucciderci a vicenda come al solito.