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A volte mi chiedo perchè mi lascio abbattere dalle piccole cose, dalle piccole paure che mi soffocano dimenticando che non tutti sono fatti allo stesso modo. Mi sono lasciata prendere dal panico e sopraffare da quella sensazione di deja vù senza un reale motivo.

Maddlene non è Clair, e nonostante il mio odio per lei non posso fare a meno che ammettere che ha parte qualche sorriso languido e spontaneo che le nasce sul volto in sua presenza non ha mai in alcun cercato le sue attenzioni.

Forse sa che è tempo sprecato.

E anche Jason tranquillo come sempre, eccetto quando c'è Cameron nei paraggi. Non mi fa piacere avere Maddlene intorno ma si è rassegnata, sa che non può fare niente e io con il passare dei giorni mi sono tranquillizzata. Ha volte la paura di perdere qualcuno ci soffoca.

Jason inoltre ha scelto finalmente il vestito, e non ha nascosto di provare un certo orgoglio anche solo nel provarlo. Ha avuto anche l'intelligenza di avvalersi dei consigli di mia madre visto che ne lui ne i nostri amici hanno una vaga di idea di come sia il color champagne. Mia madre inoltre mi sta aiutando molto con i preparativi che non avrei potuto o meglio voluto ultimare sola.

Forse ora che sto per sposarmi mi rendo davvero conto di quanto mi è mancata mia madre negli ultimi anni, non parlavo e ridevo con lei ormai da un tempo immemorabile, mi ha fatto male, ma credo sia cambiata da allora, e io avevo troppo bisogno di lei al punto che ciò che è passato l'ho dimenticato. Solo una mamma può capire l'emozione di una figlia nel provare un abito da sposa o nello scegliere la disposizione dei fiori e tutto il resto, perchè se è possibile è più emozionata di me.

"E nonostante l'apparenza frivola si è impegnata davvero nel conoscere Jason, e hanno anche legato molto, sembra essersi affezionata a lui e lui a lei.

Non ero mai andata in giro per negozi con mia madre, almeno non di mia volontà, e quando l'ho fatto sentivo come se una ferita che ha bruciato per troppo tempo stesse pian piano ricucendosi. Mia avrei creduto di poter ridere così tanto con lei o divertirmi così, senza pensieri senza quella maschera da signorona che porta spesso in presenza degli altri, era solo la mia mamma, quella che mi rimboccava le coperte da bambina. Ha persino mangiato un cheese-burger e ho scoperto che come me ha la passione di intingere le patatine nel milkshake alla vaniglia.

E' strano vedere come le cose cambiano, qualche anno fa non le rivolgevo nemmeno la parola e adesso sono felice per essermi scambiata confidenze con lei, forse è questo che vuol dire crescere, vedere le cose con occhi diversi non commettere più gli stessi stupidi errori ma sopratutto riflettere prima di agire.

Forse con quest'ultima ho ancora un pò di problemi ma infondo sono ancora così giovane, crescerò ancora, sbaglierò ancora e maturerò ancora.

Torno a casa felice e rilassata nonostante la terribile giornata stressante che ho passato grazie al libro che non si sa come è successo, e a tutti i preparativi del matrimonio che io e Jason ci siamo spartiti in parti uguali così da dimezzare i tempi.

"Devo essere geloso di questo sorriso?" chiede Jason appena mi trovo nel suo campo visivo.

"Può darsi, con la scusa delle scarpe per abito alla fine ho fatto anche shopping" ammetto e lui mi scruta un attimo guardingo.

"Eri con?" chiede quasi timoroso della mia risposta.
"Cameron" mento e vedo i suoi scurirsi mentre risponde con un secco 'ok' asettico.
"Ero con mia madre idiota, non ero mai stata in giro per negozi con lei" ammetto quasi imbarazzata puntando gli occhi al pavimento forse per nascondere la mia vulnerabilità a questa cosa.

"Ti sei divertita?" mi chiede cercando di reprimere un sorriso.
"E' assurdo ma si, abbiamo scelto insieme i vestiti e abbiamo riso, e abbiamo perfino mangiato un panino, di quelli stile fast-food con le salse che colano, tu ce la vedi mia madre a mangiare in posto del genere? E anche lei mangia le patite con il milkshake, cioè lei le mangiava con il gelato ma è più o meno la stessa cosa" ammetto di getto, le parole quasi si accavallano e lui non può fare a meno che guardarmi e sorridere felice per me, per vedermi così. E mentre io straparlo euforica lui mi afferra e mi bacia all'improvviso e avverto come un capogiro per quanto mi manda alle stelle con quel bacio.

"Scusa ma dovevo farlo eri troppo, troppo bella" ammette e io avvento nuovamente su di lui che mi prende in braccio come se non pesassi niente mentre mi bacia e ribacia fino a quando dei colpi di tosse non ci fermano. Mi stacco da lui e mi volto verso il rumore dove Magdalia indica imbarazzata i ragazzi al suo fianco prima di sparire come vento.

"Che palle" brontola Jason mettendomi giù e gli do un pizzicotto.

"Volevo dire, che bello vedervi" dice falsamente mentre si massaggia il punto colpito.

"Ma ci hai invitato tu"

"Avete ugualmente un tempismo pessimo, andiamo dai" mi dice e mi ricordo solo adesso che avevo promesso di portarli in qualche locale carino, il Fantasy per essere precisi, è il locale di punta qui a Londra ed è l'unico abbastanza movimentato da poter competere con le feste a cui sono abituati.

Andiamo avanti noi facendo strada e nonostante sarebbe più semplice far guidare me  lascio il volante a Jason, ho un debole per l'uomo al volante che accresce quando questo uomo è il mio.

Non tardiamo ad arrivare al locale, e la coda che c'è per entrare sembra non finire più.
"Stiamo scherzando entreremo per domani se ci va bene" brontola Blake lo guardo con sufficienza mentre mi sposto sull'altro lato della corsia, e gli faccio cenno di seguirmi. Avanziamo velocemente fino all'inizio della fila e senza nemmeno chiedere Loris ci fa passare. Questo genere di locali funziona così devi essere in lista per passare o essere qualcuno che conta, per essere un posto esclusivo devono escludere qualcuno no?

"Sempre un piacere rivederti è da un pò che non fai viva"

"Ero fuori città"

"Divertiti allora e bentornata" dice mentre mi allontano insieme a gli altri.

"Che voglia di ucciderlo, ci provava spudorato"

"Non ci stava provando, è fatto proprio così, lo vedi circondato da ragazze ma è gay fino alla punta dei capelli nonostante fa apparire il contrario" dico ridendo e lui si acciglia un attimo.

"Senti quando in giro circola qualche tuo amico Gay puoi avvertirmi prima così non mi faccio venire un ulcera per niente? Grazie" brontola, in effetti non è la prima volta che vedono cose che non esistono. Andiamo al solito tavolo e dopo averli lasciati li salgo un attimo in console a salutare Sam e Carter.

Look Past the End 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora