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Stare a poltrire sul divano non è proprio da me, ma lo stress mi ha distrutta e più si avvicina la data del matrimonio più l'agitazione aumenta, per non parlare del libro che continua ad essere nei primi dieci più venduti, e io che pensavo sarebbe stato un fallimento di dimensioni epocali, ovviamente alla stampa non è sfuggita la mia scelta di pubblicare con il rivale di mio padre e ciò non ha fatto altro che alimentare la questione. Quando poi sono stati organizzati i firma copie mi sembrava di vivere una vita che non è la mia, lunghe file di gente che voleva la mia firma sul libro, e sembravano non terminare mai. Questo è positivo certo, ma solo in parte perchè le date si sono moltiplicate e così anche i miei impegni, grazie al cielo però almeno la casa è praticamente terminata. Mancano solo le piccole cose, come piatti, quadri, lenzuoli ma per quello c'è tempo.

Vedo Jason entrare dalla porta con mio padre mentre cerco qualcosa da guardare alla tv, e in quel momento un idea mi balena in testa.

Balzo in piedi e trascino con una scusa via quest'ultimo annunciando che non ci saremmo stati per tutta la giornata. Prova a dirmi più volte che ha un impegno con mio padre ma io disdico tutto, mi sembra una vita dall'ultima volta che siamo usciti solo noi due, nonostante dopo la mia chiacchierata con Blake le cose sono andate sempre meglio, abbiamo recuperato ogni bacio e carezza che non ci siamo dati. Siamo tornati ad essere noi. Odio il lato di me che si lascia sopraffare, Jason mi ha riempito di dimostrazioni, non potrei davvero chiedere persona migliore al mio fianco.

Andiamo a fare un giro al centro commerciale, e passiamo ore a guardare i nuovi libri usciti decidendo quali comprare. Stessa cosa con i cd, è assurdo quanto Jason conosca la musica. Pranziamo nel fast food presente li dentro e poi facciamo anche un giro per i negozi di scarpe, nonostante le molteplici lamentele sue, e cerchiamo il regalo per il compleanno di Prado che è oggi. Il resto della giornata la passiamo al cinema, dopo tanto tempo è strano riandarci e le sale qui sono decisamente più affollate. Essendo fedeli al nostro uomo dei panini al pastrami decidiamo di cambiare e di andare a mangiare in un chioschetto in legno, che fa principalmente hot-dog, un posto tranquillo non molto frequentato dove ci sentiamo a nostro agio e ci divertiamo come siamo soliti fare noi due.
"Quindi mi hai rapito perchè volevi vedere quel magnifico film?" dice ironico sapendo che il film ha fatto davvero schifo, doveva essere tipo un horror ma non ho fatto altro che ridere.

"Mi mancava tutto questo"

"Tutto questo cosa?"
"Io e te, da soli a fare cose semplici. Non sai quanto sto bene in questo momento"

"Anch'io sto bene, tanto." dice mettendomi dietro l'orecchio una ciocca di capelli che era sfuggito dalla deprecabile coda che ho in testa e fa unire delicatamente le nostre labbra creandomi scompiglio come se fosse la prima volta e tutto lo stress, le preoccupazioni svaniscono. Per lui metterei da parte l'orgoglio tutte le volte che è necessario perchè il suo stare bene, i suoi sorrisi valgono più di questo. Non posso cancellare il dolore del suo passato, le ferite che la morte gli ha lasciato ma posso fargli vedere che nonostante tutto il male ci siamo noi. Un fascio di luce bianca in mezzo all'oscurità delle nostre vite.

"Dai su, andiamo adesso o faremo tardi per il compleanno e chi lo sente ad Hayden" dico e lui annuisce dolcemente prima di seguirmi facendo intrecciare come sempre la sua mano alla mia. Una delle cose che più amo di Jason e la sua continua ricerca di un contatto fisico. Mi tiene sempre accanto a se. deve sempre essere a diretto contatto con me, e questo mi fa dannatamente bene, mi fa capire che ha bisogno di me come io di lui.

Arriviamo a casa di Hayden che è piena di palloncini rosa e bianchi, bambini e cibo, sono già tutti li. Cameron non mi saluta nemmeno abbassa lo sguardo e io sono soddisfatta così, non si deve permettere per nessun motivo a rivolgermi la parola, in molti sembrano notare la tensione che c'è tra noi ma per timore o forse saggezza non chiedono. Qualche giorno fa ha avuto la felice idea di dare di matto, mi ha fatto parecchio male, sopratutto perchè ultimamente non ho fatto altro che stargli vicina ed essere a sua disposizione nonostante tutto. Ma è Cameron

Ci godiamo la festa e quando è il momento della torta Prado vestita da confetto gigante, al posto di spegnere la candelina la prende in mano la butta addosso a Loren che per poco non va fuoco e infila le mani nella torta iniziando a mangiarla con gusto mentre Hayden spegne i capelli di Loren e tutti intorno ridiamo.

"Anche Naomi da piccola ha fatto una cosa del genere, solo che al posto di mangiarla la lanciava a destra e a manca" dice mia madre facendo ridacchiare Jason e come se Prado l'avesse sentita inizia a lanciare torta ovunque.
"é mia nipote gente" Dico orgogliosa mentre Hayden riesce ad accalappiare la bambina che è tutta piena di panna e cioccolato.
"Senza alcun dubbio, ho paura per i nostri figli, trasformeranno la casa in campo di battaglia." dice e mi immagino già lui che li rincorre per casa mentre io ridacchio guardandoli. Istintivamente lo bacio e lui mi regala uno dei suoi sorrisi a trentadue denti. Aiutiamo Hayden e Loren a pulire il disastro mentre Prado ormai pulita corre da una parte all'altra della stanza sfoggiando il nuovo vestitino. Raccolto l'ultimo pezzo di torta e mi rialzo trovandomi davanti Cameron che mi guarda negli occhi con la faccia da cucciolo, non gli presto nemmeno attenzione, mi divincolo semplicemente ritornando a fianco di Jason che si è appena seduto sul divano.

"Mi dici cosa ha fatto per farti infuriare tanto?"
"Una delle tante che non ci ha messo molto ad aprirgli le gambe,così mi ha definito la cosa più triste è che è vero, non sono infuriata con lui ma con me stessa" dico afflitta mentre sento la sua mano stringere la mia con forza.
"Perchè dici che è vero? E' così che ti senti? se vuoi vado a spaccargli la faccia, nessuno deve insultare la mia palla di pelo."
"Non stavamo insieme quando ci sono andata a letto, è successo e basta. Ha ragione"
"Ma questo fa parte di te, tu sei così segui il tuo istinto, l'hai fatto anche con me, quante volte mi hai baciato senza un motivo? o abbiamo fatto l'amore?e questo non vuol dire che sei una poco di buono vuol dire vivere l'attimo, si scopa ogni essere vivente dotato di vagina usandole come carta straccia solo per soddisfare i suoi impulsi, cosa dovrebbe essere lui? Non farti inghiottire da questa mentalità bigotta, che cambia fare sesso qualcuno la prima sera o dopo due anni? Niente, a parte che se è la persona giusta hai sprecato due anni. La prima volta che abbiamo fatto l'amore mi sono ammalato di te, non lo credevo possibile non lo ammettevo a me stesso ma è così. Probabilmente se non fossi venuta a letto con me adesso non saremmo qui, non abbiamo rispettato le regole, abbiamo corso, bruciato ogni singola tappa, eppure tra ventidue giorni ci sposiamo, e ci amiamo come molta gente non farà mai nemmeno in una vita. Ormai a Venticinque anni mi ero rassegnato, pensavo che non avrei mai saputo cos'è l'amore poi sei arrivata tu e mi hai stravolto, perchè sei speciale ho sempre allontanato tutti, ma quando ho conosciuto te non ce l'ho fatta ti volevo a tutti i costi nella mia vita perchè non ho mai conosciuto qualcuno così. Non sei tutte le altre e mai lo sarai." dice sottovoce con tono calmo mentre accarezza i miei capelli con fare dolce. Mi godo ogni singola parola, è vero siamo stati terribilmente anticonvenzionali, abbiamo fatto tutto al contrario eppure siamo qui a guardarci accecati dall'amore. Avvicino le mie labbra alle sue e gli lascio un bacio rapido.
"Le tue labbra sanno di cocco" dice sorridendo.

"Le tue sanno di felicità." dico poggiando la testa sul suo petto e mi lascio coccolare dal battito del suo cuore, mentre continua a giocare con i miei capelli.

Look Past the End 3Where stories live. Discover now