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Dodici lunghissimi giorni trascorsi in Italia, buon vino, buon cibo, tantissimi luoghi da visitare, i giri in vespa, i suoi sorrisi. Un paradiso terrestre.

La cosa e che ogni posto con lui sembra così, tutti i nostri viaggi sono unici, siamo perfino stati al mare e Jason ha superato la paura dell'acqua quando ha visto un ragazzo ronzarmi troppo vicino. Per carità lui e l'acqua non hanno ancora molto feeling ma almeno adesso non è più terrorizzato di morirci dentro se ci infila un piede, facciamo piccoli ma significativi progressi.

Nessuno dei due aveva la minima voglia di tornare almeno non dopo gli ultimi due giorni che approfittando della pioggia, abbiamo trascorso le giornate a letto a fare l'amore. Non abbiamo nemmeno la benchè minima di cosa i nostri genitori abbiano detto a tutti ma non ci importa, siamo felici conta questo no?

"Quindi dobbiamo davvero salire su quell'aereo?"

"Il problema non è salire sull'aereo, ma scendere, ho intensione di sperimentare il sesso ad alta quota, altrimenti che diavolo giriamo a fare con un jet privato?"

"Perchè siamo ancora qui? Dai avanti sali" lo prendo in giro, la verità e che le sue proposte sconce mi intrigano sempre. Percorriamo il breve tratto di pista fino alle scalette ci portano sull'aereo e il pilota insieme all'assistente ci accoglie.

"Signora Miller, Signore prego"  Gli occhi mi diventano a cuoricino ogni volta che mi chiamano così, forse con il temo ci farò l'abitudine ma mi piace proprio portare il suo cognome.

"Non puoi fare gli occhi dolci a chiunque ti chiami così, che si confondo e vanno in panico" sghignazza divertito.

"Sta zitto e siediti, almeno durante il decollo fa il bravo"

"Io credo che ti toccherò le tette durante il decollo e anche dopo" sogghigna malizioso sbottonando una baio di bottoni della mia camicetta. 

Come promesso per tutta la durata del decollo non ha tenuto un secondo la mani a posto. E appena ci hanno segnalato di poter staccare le cinture ha chiesto un pò di privacy al personale. Grazie al cielo non sono una timida altrimenti non avrei avuto più il coraggio di guardarli in faccia. In men che non si dica mi ritrovo con la gonna sui fianchi a cavalcioni sul lui. Sarà l'adrenalina del posto strano ma è stato fantastico e sopratutto un bel modo per passare il tempo. Ci ricomponiamo gusto in tempo per l'atterraggio, nonostante le guance siano ancora arrossate.

"Sei troppo sexy quando stai sopra" ridacchio divertita e intreccio la sua mano alla mia mentre mi appoggio al suo petto e aspetto che l'aereo atterri.

Essendo partiti con la sera ovviamente arriviamo a Londra che è già abbastanza tardi, perciò andiamo direttamente a casa, domani in chiesa avremo tempo di vedere e salutare tutti. per il vialetto vedo la buca delle lettere piena ma non ci bado ho solo voglia di dormire adesso e Jason sembra pensarla esattamente come me perchè neanche lui va a controllare.

Arriviamo a grandi passi in camera da letto, è buffo quanto io mi senta a casa qui nonostante ci abbia passato solo poche ore la notte del matrimonio, ma è già pregna di ricordi. Ogni dettaglio di questa casa lo abbiamo scelto insieme e nostra e mi sento al sicuro qui quasi quanto nelle sue braccia.

"Jason?"

"Si?"

"Ma poi quella stanza non me l'hai più fatta vedere"

"Pensavo l'avessi già vista curiosa come sei"

"No, però adesso voglio vederla." 

"Domani, vieni qui adesso"

"No, non ti lascio dormire se non me la fai vedere, ti prego, dai, ti prego ti prego" avrei potuto andarci da sola, ma volevo che fosse lui a mostrarmela. Mi guarda un attimo con un sopracciglio alzato mentre io saltello sul letto come una bambina e continuo a pregarlo sapendo anche solo per disperazione avrebbe ceduto.

"E va bene ma togliti quell'espressione da gatto con gli stivali, piccola mocciosa rompiscatole" borbotta cercando di reprimere un sorriso che vedo comunque fingendosi esasperato. 

Mi prende per mano e la curiosità mi divora dentro mente ci avviciniamo, accende l'interruttore che è situato fuori e poi apre le due porte scorrevoli di vetro decorato, non vedo molto con la sua testa in mezzo perciò la infilo direttamente sotto il suo braccio per vedere cosa c'è.

Il sogno di ogni donna che con un guardaroba ampio. Un immensa cabina armadio degna di una principessa.

Il pavimento e bianco con delle righe astratte e rivestito di un materiale lucido e trasparente mentre le pareti sono rivestite di pannelli nero lucidi a cui vi sono attaccate delle astine per i vestiti e altre mensole del medesimo colore sia da un lato che dall'altro e infine un intero enorme spazio solo per le scarpe.

"Ti piace?"

"Da morire, i disegni sul muro li hai fatti tu?" chiedo guardando i vari disegni astratti che donano colore alla stanza.

"Si,ti piacciono?"

"Si, non vedo l'ora di riempire tutta questa parete di scarpe e borse."

"Tu sei un millepiedi nell'anima altrimenti non me lo spiego"

"Così tante scarpe così pochi piedi e loro che ne hanno tanti invece le scarpe non le mettono che vita ingiusta" lo prendo in giro. Al centro della stanza ci sono anche due puff enormi, manca un frigo bar e da qui non esco più.  pensarci bene potrei mettere in queste mensole anche qualche libro e sarebbe davvero la stanza perfetta. 

"Avanti principessa, vieni a dormire adesso o domani per tirarti giù dal letto devo chiamare i pompieri" scherza prima di prendermi in braccio come se fossi una bambina, mi ritrovo a due centimetri dalla sua faccia e lo prendo in giro quando vedo che guarda me e non dove mette i piedi.
"Sai vero che ho le gambe e posso camminare"

"Delle bellissime gambe vorrei precisare, ma a me piace portarti in giro così, non ti piace?"

"Scherzi? Posso starti appiccicata anche mentre cammini meglio di così non potrei stare."  ironizzo a volte possiamo sembrare appiccicosi magari a gli occhi degli altri per facciamo sempre tutto insieme, ma la verità è che ci viene naturale. Se faccio qualcosa di bello o divertente mi viene spontaneo coinvolgerlo e spesso le nostre passioni coincidono anche. Quando siamo andati in Giappone ad esempio lui temeva che mi sarei annoiata a sentir parlare di video giochi e anime, ma la verità e che non facevo altro che andare in giro per quella sorta di game stop peggio di una bambina perchè da gran fan di anime e manga conoscevo ogni singolo personaggio e iniziavo ad andare su di giri quando li vedevo formato peluche gigante. Quando poi ho visto la sagoma gigante di Erick il ragazzetto biondo di Rossana credo di essere partita per un altra galassia con il cervello. Da piccola ero follemente innamorata di lui e l'ho ammesso a Jason anche con fierezza. 

Siamo simili, e quelle poche volte che non siamo insieme ne avverto la mancanza perchè solo lui capisce le mie stranezze senza bisogno di spiegare, e quando non c'è non so con chi condividere i miei pensieri strambi. Passerò tutto il tempo con lui ma non lo facciamo perchè siamo costretti lo facciamo perchè ci va. Perchè siamo innamorati, e ci basta davvero poco per stare bene.

Quando torniamo a letto mi rannicchio tra le braccia e tra un bacio e l'altro su i capelli mi da la buona notte.



Look Past the End 3Where stories live. Discover now