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Una volta che abbiamo trovato dove sederci, ci siamo ammutoliti tutti e ci guardiamo intorno a disagio, felice di sapere che non sono l'unica a sentirsi così. Solitamente con noi c'è sempre qualcun'altro, e io tendo sempre a parlare con quel qualcun altro ma oggi per la prima volta siamo solo noi.

A Jason non sembra dispiacere troppo il silenzio anche se lo vedo guardarsi intorno annoiato, di solito quando i miei amici diventavano troppo noiosi mi rifugiavo nei messaggi del moro, e per un attimo penso che adesso che è qui non posso farlo, ma pensandoci poi meglio nessuno me lo vieta, quindi afferro il telefono e gli scrivo semplicemente.

A Jason:
Tienimi compagnia, sto per morire di noia.

Da Jason:
Sono al tuo fianco, perchè mi stai scrivendo dei messaggi al posto di parlarmi?"

A Jason:
Non lo so, abitudine? Ogni volta che facevano i noiosi scrivevo a te, ho pensato potesse funzionare anche ora.

Da Jason:
Prima di conoscermi come facevi?

A Jason:

Non erano cosi pieni di disagio prima, o forse lo erano ma lo ero anch'io e quindi non me accorgevo, tu non ti stai annoiando?"

Domando e mentre attendo la risposta mi gusto il suo sorriso e le sue facce buffe mentre mi scrive o legge le cose che gli scrivo, e da idioti quello che stiamo facendo ma neanche pensare di uscire con questi quattro non è davvero geniale.

Da Jason:
"sono frustrato, vorrei baciarti, vorrei averti qui sulle mie ginocchia e baciarti fino a farti le labbra rosse e gonfie mentre accarezzo le splendide gambe sotto la gonna ma non credo che hai presenti farebbe piacere visto il modo in cui guardano.

Sorrido e resto un attimo spiazzata dalle sue parole, non perchè mi risultino strane, non sarebbe la prima volta che ci scambiamo messaggi di questo genere, ma semplicemente perchè mi sento osservata come se gli altri potessero leggere ciò ci scriviamo ma allo stesso tempo divertite.

A Jason:
Miller, il tuo comportamento è oltraggioso.

Da Jason:
Di oltraggioso qui c'è solo il tuo seno che preme per uscire da quella camicetta, più guardo quella cravatta più ne immagino gli usi alternativi, mi dispiace vederti già in difficoltà, mi diverte così tanto tutto questo.

Lo guarda e vedo il ghigno di soddisfazione disegnato sul suo volto, devo trovare un modo per contrattaccare non posso lasciarlo vincere, le sue parole sono musica per me, e accendo i miei ormoni come delle lucine di natale, lui lo sa, mi conosce come nessuno sopratutto da questo punto di vista, è con lui che ho scoperto realmente ciò che mi piace o no, e conosce i miei gusti, sa il mio tallone d'achille e lo sfrutta.

Uno strano ragazzo si avvicina a noi e in quel momento mi viene l'illuminazione, approfitto della distrazione collettiva, Jason incluso che il nuovo arrivato ha creato per sfilare in modo strategico i miei slip avendo cura di nasconderli prima nella mia mano per poi metterli nella tasca del moro che strabuzza gli occhi quando vede che gli sto infilando qualcosa in tasca.Mi guarda, qualche attimo come se volesse chiedermi se è come pensa e il mio sorriso malizioso conferma. Mai vittoria è stata più dolce da modo in cui scruta avido il mio corpo capisco che ormai è mio e che ho vinto.

Una voce roca e graffiante però interrompe il mio gongolare, non tardo a riconoscere di chi si tratta e non capisco davvero perchè sia venuto qui.

"Naomi Ryan! Da quanto tempo, non ci vediamo da quanto?"
"A occhio e croce direi da non abbastanza" dico melensa, ma lui ignora il mio commento e saluta invece caloroso Cameron e subito dopo anche Clair, non sapevo nemmeno si conoscessero ma a quanto pare si e anche bene, adesso capisco il ghignare, e il suo falso entusiasmo nel vedermi, è qui per gongolare, lui sa quello che è successo.

Look Past the End 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora