(3) Cambi di programma

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<<Che succede!?>>
Sentivo i suoi calzini bianchi lasciare il peso sui gradini:
<<Parto alle 07, mi hanno anticipato il volo. Tra mezz'ora all'areoporto.>>
<<O...kay, vado a preparare qualcosa da mangiare per il viaggio.>>
<<Ricordati della dogana, una barretta energetica e basta.>>
<<Okay>>
Riscese, mentre con forza pettinavo i capelli, annodati. Dopodichè, stesi al volo un po di mascara, spazzolai i denti e infilai il dentifricio in valigia, per poi richiuderla.
Dopo vari tentativi, riuscì a portar giù la valigia senza far troppo rumore, e la appoggiai vicino la porta. Di sopra poggiai una giacca primaverile, e lo zaino. Guardai l'ora: 04:37. Dovevo uscire:
<<Infila la giacca!!>>
Gridai:
<<Okay. Guidi tu.>>
Disse, lanciandomi una barretta energetica ai lamponi e le chiavi dell'auto: non potevo portarla via con me la mia ormai vecchia Ford blu, o meglio, la vecchia auto di papà, per questo dovevo lasciarla all'areoporto, dove poi Riccardo, un collega di mamma, veniva a recuperarla. Guardai il portachiavi a forma di ariete di legno d'acero: era graffiato, ma ancora bellissimo. La chiave accanto a lui aveva un adesivo rosso per distinguerla da quella con l'adesivo verde: una per il cofano e una per il bagagliaio. Quando papà apriva il bagagliaio, mi infilavo sempre dentro, e lui a volte mi lasciava viaggiare per tratti brevi li dentro, solo perchè mi divertiva.
Manuela interruppe di colpo quei ricordi:
<<Andiamo?!>>
<<Si...>>
<<Tutto okay?>>
La guardai:
<<Si, andiamo!!>>
Disse, prendendomi per mano, sfregando il bottoncino sulla manica del suo giubbotto di pelle nera sul mio polso. Mi richiusi la porta dietro, feci due giri di chiave, e le diedi a Manu:
<<La copia delle chiavi. Non le perdere>>
<<Relax tesorino, sali!>>
Chiuso lo sportello, infilai la chiave con l'adesivo giallo nel cruscotto, abbassai il finestrino e, mentre Manuela apriva lo sportello del passeggero, dopo aver posato la valigia, accesi un po di musica, molto bassa per non dare fastidio. La riproduzione casuale fece partire "Perfect" di Ed Sheeran, il mio artista preferito.
Tra un mini concerto e un ballo osceno, arrivammo all'areoporto. Parcheggiai, presi la valigia, e con un sospiro, richiusi l'auto con il pulsantino di sopra del telecomandino agganciato alle chiavi. Recuperai la valigia viola sbiadito dal bagagliaio, e mi diressi verso il settore 3, per prendere l'aereo. La mia migliore amica mi seguì, ma quando entrammo decidemmo di mangiare qualcosa prima.
Andammo al bar e ordinammo lei uno yogurt ai mirtilli e io un caffè e una fetta di torta allo zenzero. Tra chiacchiere e risate, si fecero le 6:15, e io dovevo proprio imbarcarmi. La salutai con una stretta fortissima, le diedi le chiavi dell'auto, feci rotolare le ruote della mia valigia verso il mio settore, e dopo aver passato i controlli, il cellulare vibrò nella mia tasca:
<<Già mi manchi!>>
Sorrise lei, e mi salutò con la mano:
<<Tornerò a trovarti presto, promesso. Ti voglio bene.>>
Riattaccai, e salì sull'aereo. Posto 4 fila F. Mi sedetti e poggiai la valigia sopra il mio sedile. Feci un grande respiro e capì che la mia vita stava per cambiare, li, in quel momento. Ero felice, pronta ad iniziare di nuovo da capo. E chi si aspettava di vivere ciò che ho vissuto io!!
Statemi bene a sentire, questa è la mia storia.

υи αмσяє ѕσνяαииαтυяαℓє ↬ тєєи ωσℓfWhere stories live. Discover now