(27) Lupo

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Derek, Scott, Lydia e Jackson erano in casa:
<<Ciao ragazzi.>>
<<Kla, lo sanno.>>
Mi disse Derek:
<<Sta tranquilla. Ti aiuteremo.>>
Esclamò Stiles, accarezzandomi i capelli e baciandomi la testa:
<<Ragazzi, ho paura.>>
<<Tra circa mezz'ora sarai una bestia selvaggia, è normale!>>
Disse Jackson, con le braccia incrociate, e Scott gli diede una gomitata:
<<Andrà tutto bene.>>
Concluse poi. Lydia tirò fuori da un borsone delle catene e delle manette:
<<Bene ragazzi. Mia madre ha il turno di notte in ospedale. Andiamo di sopra.>>
Disse il padrone di casa. Prima di dividerci nelle varie stanze, scegliemmo una persona che ci legasse, e per evitare discussioni, io andai con Jackson, Lydia con Scott e Stiles con Derek:
<<Dimmi se ti faccio male.>>
Esclamò, legandomi piano senza stringere:
<<Stringi!>>
Esclamai, guardandolo con sufficienza:
<<Okay,okay.>>
Mezz'ora dopo, la luna era alta nel cielo, e io sentivo già i primi sintomi della licantropia. Jackson posizionò una telecamera lontana da me, in modo che non la potessi rompere:
<<Jackson, ora vattene.>>
Esclamai, con voce profonda:
<<Ommioddio, sembri la bambina dell'esorcista con quella voce. Forse dovevi cambiarti le scarpe.>>
Con uno strattone mi liberai una mano e iniziai a ringhiare. La situazione era fuori il mio controllo e l'unica cosa che riuscì a dire fu:
<<Jackson, vattene!>>
Lui chiuse la porta e uscì. Sentivo perfettamente le sue parole al di la del muro. Parlava con Lydia:
<<Non possiamo stare dentro con loro. È troppo pericoloso.>>
Iniziai a ringhiare e a concentrare le mie forze nel liberarmi. Nei movimenti bruschi, le scarpe si sfilarono, ma ero completamente fuori di me per rimetterle. Non riuscivo a controllarmi, ogni fibra del mio corpo chiedeva sangue, la mia testa pulsava, rimbombavano le voci, i sensi erano amplificati, la forza sovraumana. Con un movimento di polso, mi liberai delle catene e corsi fuori, assetata di sangue.
Saltai giù dalla finestra e... riuscì a vedere l'alba, il giorno dopo, dal prato di casa McCall. Mi alzai di scatto, cercando le mie scarpe, avevo il vestito stracciato e il fiato corto. Mi alzai in piedi e raccolsi il contenuto della mia borsa, rovesciata a terra sull'erba. Afferrai il portafogli, il cellulare e le chiavi della moto e corsi sul retro: erano le 6 del mattino di inizio ottobre, faceva abbastanza freddino e tra 2 ore dovevamo essere tutti fra i banchi di scuola. Corsi a casa, ancora un pò stordita, sulla moto. La lasciai fuori in garage ed entrai dal retro in silenzio:
<<Klaudia!>>
Mi urlò alle mie spalle Nathalie:
<<Nathalie!>>
<<Ti sembra l'ora di tornare?>>
<<Sono uscita a prendere una boccata d'aria sulla moto!>>
<<Visto?>>
Borbottò Lydia, che era seduta sul divano:
<<Andate a vestirvi e fatemi dormire!>>
Sentenziò, e salì di sopra:
<<Grazie.>>
Le sussurrai:
<<Klaudia, hai fatto un casino stanotte!>>
<<Lydia, non mi ricordo niente!>>
<<Hai ucciso l'alpha Klaudia! L'hai bruciato vivo!>>
<<Eh!?>>
Sgranai gli occhi, sbalordita:
<<Derek gli ha tagliato la gola. Adesso lui è l'alpha. Ma non penso tu sia un lupo mannaro...>>
<<E cosa sarei scusa?!>>
<<Non lo so. Ci serve il bestiario degli Argent.>>
<<Il bestiario!?>>
<<La famiglia Argent caccia da generazioni! Hanno un libro con tutte le creature che hanno visto nei secoli. Ci serve quel bestiario!>>
<<Lydia...>>
<<Derek ha morso Isaac.>>
Disse, a testa bassa:
<<Cosa?!>>
Dissi, forse un po troppo forte. Il mio vestito era arrotolato sotto di me:
<<Sta formando il suo branco. Si è messo contro tutti!>>
<<Ma Allison...>>
<<È passata qui ieri sera. Mi ha chiesto di te, di Scott...è stata...>>
<<Umana diversamente da sua zia?!>>
<<Kate?!>>
<<È una lunga storia. Adesso devi spiegarmi ogni cosa di questo macello. Sbrigati, hai mezz'ora.>>
Le dissi, guardando lo schermo del telefono, che segnava le 6:31 della mattina.

υи αмσяє ѕσνяαииαтυяαℓє ↬ тєєи ωσℓfWhere stories live. Discover now