(24) Maledetta Argent

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Sentivo il sangue pulsare alle tempie. Non riuscivo ad aprire gli occhi. Sentivo delle voci confuse, ero intontita e stanca. I polsi e le caviglie mi bruciavano. Aprì gli occhi e guardai in basso: le mie scarpe erano sovrastate da una cavigliera di ferro incastonata al muro, e bruciava in una maniera veramente indescrivibile. Mi accorsi di avere i polsi incatenati e alla mia sinistra c'era Scott, nella mia stessa posizione, ancora privo di sensi:
<<Scott!!>>
Guardai di fronte a me e su una sedia c'era Derek, incatenato, con la faccia stanca e sfinita. Il polso era legato ad una strana macchina e una bionda di spalle seduta su un vecchio tavolo di legno, girava una manopola. Più girava, più Derek stringeva i denti e gettava la testa all'indietro. La risata malefica della donna mi invase le orecchie:
<<Basta!!>>
Urlai:
<<Aah, eccola la lupacchiotta!!>>
<<Kate?>>
Una porta scorrevole alle sue spalle si aprì e Allison fece il suo ingresso, agitando la chioma folta:
<<Allison...mi sono fidata di te...>>
<<Klaudia, scusa...>>
<<Vaffanculo!!>>
Urlai:
<<Lascialo stare, basta ti prego!>>
Iniziai a piangere, vedendo Derek con la stanchezza negli occhi:
<<Cosa gli stai facendo!?>>
Iniziai a dimenarmi, ma più mi muovevo, più bruciava:
<<Una scarica di volt abbastanza potente riesce a tenere a bada anche un'alpha come Derek!>>
<<Continuo a dirti che non sono un alpha. Sono il suo beta.>>
<<Zitto!>>
<<Kate ti prego lascialo andare!>>
<<Bene, vieni tu al posto suo!>>
<<No, lasciala stare!>>
<<Sssh!>>
Gli passò l'indice sul labbro inferiore e lui provò a morderla:
<<Non ti conviene fare il cattivo con me!>>
Disse con voce provocatoria:
<<Lascia stare lei!>>
Ringhiò.
Lei, con una gomitata in piena faccia, lo fece cadere a terra, privo di sensi:
<<Vieni splendore...tocca a te!>>
Si girò, guardandomi intensamente negli occhi e avvicinandosi per slegarmi:
<<Non fare la cattivona. Altrimenti...>>
Superò Scott, e girò un coltello dentro qualcosa. Sentì un urlo strozzato:
<<Isaac!>>
<<Smetti di piangere ragazzina!>>
Continuava a girare e rigirare il coltello, e sentire continuamente quel rumore viscido mi faceva rabbrividire:
<<Perchè Isaac? Lui non c'entra niente!!>>
<<È il tuo punto debole.>>
Sorrise, cattiva, e girò ancora il coltello:
<<Basta ti prego!>>
Piagnucolai disperata:
<<Fa' la brava.>>
Si avvicinò a me e mi slegò una caviglia, poi l'altra, poi i polsi. Mi incatenò alla sedia e mise Derek al posto mio. Provai a liberarmi:
<<Vuoi proprio male al tuo amico vero?>>
Lo guardai: era stanco e il sangue che aveva perso era tantissimo:
<<Isaac ascoltami, resta con me, resta sveglio okay?>>
Il mio cellulare squillò e lo schermo si illuminò da sopra il tavolo:
<<È Lydia!>>
Riattaccò:
<<I nostri amici ci cercheranno!>>
Girò la manopola e una scarica di volt mi invase completamente, lasciando spazio alle lacrime e al dolore lancinante che mi pulsava nel petto:
<<Isaac, resta con me ti prego! KATE TI PREGO HA BISOGNO DI CURE!>>
<<Sta zitta!>>
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Ormai il sole era tramontato da tempo, e speravo che con la luna piena, il lupo che mi aveva morso sarebbe venuto a salvarci. L'unica cosa che riuscivo a pensare era quando sarebbe finita. I miei occhi faticavano ad aprirsi, dopo aver visto quelle atrocità fatte su di me e sui miei amici. Scott era stato su quella sedia più tempo di tutti e Isaac continuava a perdere sangue. Aprì gli occhi, con uno scatto, e mi guardai accanto:
<<Hei. Come stai?>>
La voce dolce di Derek mi allegerì un pò dal peso di quella sofferenza:
<<Hei.>>
Sorrisi:
<<Come riesci a sorridere in questa situazione? È impossibile.>>
<<Mai perdere la speranza.>>
Mi girai alla mia destra e Isaac era ancora lì, a perdere sangue: Kate l'aveva torturato senza nessuna pietà:
<<Isaac!>>
Sputò del sangue in terra:
<<Isaac, guardami! Guardami!>>
Girò la testa: il viola gli colorava il viso e gli occhi erano quasi chiusi:
<<Resta con me. Ti salverò.>>
Annuì e con un sibilo disse:
<<Ti amo Klaudia.>>
E lasciò andare la testa:
<<NO!!>>
Urlai e ricominciai a piangere, dimenandomi, cercando di slegarmi: la luna piena era alta nel cielo e le conseguenze furono il dolore acuto e il bruciore di rabbia. Una vite del polso destro era allentata, e nonostante il bruciore, riuscì a staccarla dal muro. Riuscì a liberarmi e la prima cosa che feci fu tirar fuori il coltello dal corpo quasi morto di Isaac. Slegai Derek e mentre lui liberava Scott, portai fuori il mio amico, andando in direzione dell'ospedale. Sentivo il sangue pulsarmi nelle guance, colma di rabbia. Corsi nel bosco, con Isaac tra le braccia: il rumore delle foglie secche,un ramo che si spezzava in lontananza, riuscivo a sentire i battiti del cuore del mio migliore amico: erano un rumore sottile e flebile. Corsi ancora più veloce e raggiunsi l'ospedale. La mamma di Scott lavorava li:
<<Melissa!! Aiutami ti prego!>>
Mi venne incontro con una barella:
<<Ferito d'arma da taglio. Condizioni critiche.>>
Dei medici spinsero la barella in sala operatoria:
<<Faremo il possibile.>>
Disse poi mamma McCall, stringendomi le mani e raggiungendo gli altri medici. Non poteva finire cosi. Kate doveva pagarla cara.

υи αмσяє ѕσνяαииαтυяαℓє ↬ тєєи ωσℓfWhere stories live. Discover now