(26) Moto

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<<Ma dove andiamo?>>
Risi, camminando piano, sui trampoli di Lydia:
<<Shh, lo scoprirai.>>
Mi sussurrò Isaac. Il suo fiato era caldo sul mio collo:
<<Dovevo mettere le scarpe basse!>>
Imprecai, inciampando su qualcosa. Isaac mi teneva le mani sugli occhi e io non riuscivo a vedere dove eravamo. Una volta fuori città, parcheggiò la moto su un prato dietro una casa credo, e mi impose di chiudere gli occhi:
<<Isaac, ho fatto 214 passi, ma dove stiamo andando?!>>
<<Hai contato i passi?>>
Rise:
<<Okay, ora...puoi aprire gli occhi.>>
Tolse le mani e io aprì gli occhi. Trattenni il fiato per qualche secondo, per poi girarmi e gettare le braccia al collo del mio migliore amico: una moto nera nuova di zecca, di pelle e lucidissima si appoggiava sul suo cavalletto in fondo ad un vialetto pieno di petali di rosa bianca. Aveva un nastrino attaccato al freno, e un bigliettino era legato al nodo del palloncino bianco che ondeggiava seguendo il vento:
<<È per me?>>
Chiesi, incredula:
<<Si!>>
Sorrise e mi guardò negli occhi:
<<Ommioddio Isaac è...bellissima!>>
<<Allora che aspetti?>>
Disse, indicandola. Corsi a leggere il biglietto: "un piccolo regalo alla mia piccola. -Isaac".
Una lacrima mi rigò la guancia, ma lui mi raggiunse e mi corse incontro:
<<Nononono, non piangere!>>
Disse, asciugandomi la goccia con il pollice:
<<Non ti azzardare a piangere!>>
Lo strinsi forte:
<<Grazie!>>
Sussurrai:
<<Allora, non la provi?>>
Sorrisi e montai in sella:
<<Hai preso la patente. Ho controllato.>>
<<E ce l'ho sempre con me!>>
Gliela mostrai, estraendola dal portafogli:
<<Quanto eri piccola!>>
Osservò, guardando la fototessera:
<<Hei, era solo un anno fa! Sono ancora piccola!>>
Scherzai:
<<Aspetta!>>
Mi porse il documento e corse a prendere la sua moto. Mi diede uno dei due caschi, e dopo un distratto "puoi tenerlo" fece rombare il suo motore:
<<Beh? Che aspetti? Andiamo?>>
<<Certo!>>
Accellerai e provai a togliere il cavalletto:
<<Ce la fai?>>
Ironizzò, ridendo, vedendomi in difficolta:
<<Si! Ce la faccio!>>
Dissi, spingendolo con il tacco e partendo, lasciando Isaac in una nuvola di polvere. Dopo qualche secondo mi affiancò:
<<Vacci piano, non farmene pentire!>>
<<Ma quanto l'hai pagata?>>
<<Non importa. Il tuo sorriso vale di più!>>
Tornammo indietro, e alle 22:45 eravamo fuori casa di Scott:
<<Mi mancava!!>>
Commentai, frenando nel giardino sul retro e togliendomi il casco. Agitai i capelli e mi accorsi che il mio migliore amico mi fissava:
<<Beh? Che hai da guardare?>>
Risi:
<<Sei bellissima.>>
Esclamò. Poi scese dalla moto e infilò il casco nel sedile:
<<La chiave del tuo è attaccata a quella!>>
Indicò le chiavi nella toppa. Le sfilai e infilai anche io il nuovo casco al suo posto:
<<È il regalo più bello della mia vita!>>
Esclamai, mettendo il cavalletto, con la solita difficoltà dei tacchi, e scendendo ad abbracciare Isaac:
<<Ti ho portata sana e salva a casa hai visto? E con 15 minuti di anticipo!>>
Scherzò:
<<Allora io vado. Grazie della bellissima serata.>>
<<Grazie a te della compagnia!>>
Sorrise. Sorrisi anch'io
Mi avviai verso la porta, guardando la chiave del mio nuovo veicolo, ma la sua voce mi invase le orecchie:
<<Kla, aspetta.>>
Mi corse incontro e senza darmi il tempo di elaborare quello che stava per succedere, mi baciò. Subito lo spinsi via:
<<Isaac!>>
<<Scusa Kla, non...>>
<<Forse è meglio se adesso vai a casa!>>
<<Si.>>
Concluse lui, imbarazzato, dondolando sui talloni con le mani in tasca. In un batter d'occhio sparì, in sella alla sua moto. Mi girai verso la casa e notai che una figura al buio mi osservava:
<<Chi c'è?>>
Mi avvicinai a passi grandi:
<<Chi c'è!>>
All'improvviso sentì una mano sulla spalla. Istintivamente mi girai di scatto:
<<Che cazzo fai?>>
Esclamò Stiles, con voce calma:
<<Stiles!>>
Sgranai gli occhi:
<<Vi ho visti!>>
<<Stiles ti posso spiegare!>>
<<No. Ho visto tutto.>>
<<Stiles!>>
<<Sta tranquilla!>>
Mi abbracciò e mi fece appoggiare la testa sul suo petto:
<<Merita una lezione quel pallone gonfiato!>>
<<Stiles, no, ti prego, non litigare! Mi ha anche regalato la moto!>>
Dissi, con tono supplicante, indicando il mio nuovo mezzo di trasporto:
<<Mi piaci tu, voglio stare con te, ti prego non litigare con Isaac!>>
<<Ma non deve più ronzarti intorno!>>
<<Ci parlo io okay?>>
Lo baciai:
<<Okay.>>
Commentò qualche secondo dopo, ancora con gli occhi chiusi. Lo presi per mano:
<<Andiamo dentro, ho freddo!>>

υи αмσяє ѕσνяαииαтυяαℓє ↬ тєєи ωσℓfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora