(5) Gesti avventati

357 61 14
                                    

<<E cosi sei italiana!>>
<<Si.>>
<<E come mai hai scelto Beacon Hills?>>
<<Beh...da subito mi ha colpito.>>
Aspettate, aspettate. Facciamo un passo indietro.
Scott decise di accompagnarmi a piedi a quell'indirizzo, sostenendo di conoscere la ragazza che abitava in quella casa. Mi vide li, spaesata, e si offrì di aiutarmi. Gli si leggeva in faccia la sincerità e la bontà d'animo, quindi decisi di fidarmi. La bici sfregava le ruote sull'asfalto e il manubrio era ormai caldo dopo che questo ragazzo tanto carino, si era offerto di portarmi lui stesso a casa sana e salva, ma ogni tanto si fermava per qualche buca sulla strada:
<<Questa è casa Martin.>>
Annunciò, fermandosi davanti ad una casa grande e rossa, di mattoni, con un giardino enorme e due piani. Le aiuole ben curate, la casa senza alcuna imperfezione, il cancello bianco pulitissimo. Il portoncino lucido si aprì con una leggera spinta, e Scott, dopo aver tolto il mio zaino dal cestello della bici, decise di andar via:
<<Ci vediamo domani allora!>>
<<A...a domani.>>
Mentre si avviava con il suo mezzo ecologico fuori dal cancello, lo raggiunsi:
<<Scott, aspetta! Grazie tante!>>
<<Ma figurati, di cosa.>>
Sorrise, e sì, feci il gesto più avventato che potessi fare: le sue labbra erano morbide e sapevano di menta. La sua mano scivolò sul mio fianco e mi tirò a sè. Le mie mani erano intrecciate nei suoi capelli. Ma dopo qualche secondo, Scott mi allontanò violentemente:
<<Non posso. Sei una splendida ragazza, ma non posso farlo>>
<<Scusa! Scusami scusami!>>
Implorai:
<<No, è...è tutto a posto!>>
<<Davvero Scott...>>
<<A domani.>>
Si allontanò, un po confuso, riallacciando il caschetto e ricominciando a pedalare. Mi misi le mani in viso, sapendo di essere tutta rossa:
<<Che idiota!!>>
Urlai, sbattendo un piede in terra. Dopo qualche secondo di smarrimento, tornai a recuperare la valigia, per poter bussare. Un porticato di fiori lilla mi accompagnava alla porta. Il campanello era freddo a contatto con il mio indice. Una signora dai capelli ramati venne ad aprirmi la porta: aveva gli occhi ben truccati, di un verde tendente all'azzurro. Indossava un maglioncino di cotone rossastro e un pantalone a zampa marrone chiaro. Le scarpe erano alte, dal colore nude:
<<Salve Signora, sono la ragazza della borsa di studio!>>
Dissi, vergognandomi di fronte a tale classe, notando la mia faccia paonazza e i miei pantaloni macchiati di senape del panino dell'aereo:
<<Ah, ciao!>>
La sua luce mi colpì fin dall'inizio:
<<Sono Nathalie Martin. Molto piacere! Puoi chiamarmi semplicemente Nathalie!>>
Sorrise, spostandosi dalla soglia per lasciarmi entrare. La casa profumava di pulito, un salotto splendente, tutto era perfettamente in ordine e impeccabile, senza l'accenno di polvere. Il divano sembrava fatto su misura, e un costosissimo tappeto, a quando vedevo, si stendeva lungo tutto il pavimento del salotto:
<<Vieni cara, ti faccio vedere la stanza! LYDIA, VIENI DI SOTTO!>>
Urlò, dal fondo delle scale:
<<Eccomi mamma, che succede!?>>
Una ragazza bellissima, dai capelli biondo fragola dagli occhi profondi, fece un gran rumore scendendo le scale con i tacchi. Indossava una camicina bianca gonfia sulle maniche e un pantaloncino di jeans che arrivava a metà coscia. L'ultimo modello d'iphone le sporgeva dalla tasca, con una cover dorata e brillantinata. Le unghie, perfettamente laccate di rosso, e il trucco, perfettamente steso sul viso, l'ombretto sfumato in maniera favolosa, il fondotinta applicato in modo naturalissimo, le ciglia folte e lunge, non lasciavano trasparire alcuna imperfezione:
<<Lydia, questa è la ragazza della borsa di studio.>>
<<Ciao!>>
Sorrise: i denti erano bianchissimi, brillavano. Il rossetto nude era perfettamente abbinato ai suoi capelli:
<<Sono Klaudia!!>>
Dissi, porgendole la mano:
<<Lydia!>>
Disse stringendomela. Ma solo quando, disgustata, iniziò lentamente a tirarla via, capì cosa era successo. Avevo la gomma in bocca quando decisi di baciare Scott, e non avevo dove sputarla. La poggiai in mano, cosi da buttarla una volta in casa. L'avevo dimenticata!
Ommioddio Klaudia, sei un completo e assoluto disastro!

υи αмσяє ѕσνяαииαтυяαℓє ↬ тєєи ωσℓfWhere stories live. Discover now