(9) L'inizio della fine

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Scott mi portò nell'aula 44. Mi andai a sedere su un banco, e appoggiai lo zaino a terra:
<<Ascoltami, qui, in questa scuola, c'è la mia ragazza. Stiamo...>>
<<Scott non mi interessa okay!? Ho sbagliato, dovevo solo chiederti scusa. Perchè stai ingigantendo cosi!?>>
Rimase spiazzato:
<<Ah. Solo questo?>>
<<Solo questo tesoro!!>>
Dissi, dandogli due schiaffi amichevoli sulla guancia:
<<Dammi il cellulare.>>
Esclamò. Tirai fuori l'iphone, lui iniziò a scrivere, dopodichè mi lasciò il telefono, prese il suo zaino e uscendo disse:
<<Scott McCall. Sono anche in rubrica adesso.>>
Sorrisi, risi, risi anche di gusto. Poi le 8:00 mi costrinsero a smettere di pensare a quanto è strana la vita per farmi andare in classe:
<<Salve professor Harris. Sono Klaudia, la ragazza nuova!>>
<<Ah, la borsa di studio! Certo. Bene. Visto che inizia il semestre, i posti sono liberi. Siediti vicino chi vuoi.>>
<<Grazie.>>
Mi sedetti ad un banco vuoto, pieno di ampolle verdi e macchinari strani. Il terzo di una fila centrale di quattro. La giornata non era iniziata nel migliore dei modi ma stava lentamente migliorando. Nessuno venne a sedersi vicino a me. Ma andava bene cosi, era anche normale, nessuno mi conosceva. Misi il silenzioso al cellulare e lo infilai nella borsa. Tirai fuori un quaderno ad anelli arancione e una penna blu dal mio zaino, e alzai la testa in segno di interesse:
<<Buongiorno ragazzi, sono il professor Harris. Mi ripresento perchè non tutti mi conoscete. È arrivata una ragazza nuova...>>
<<Buongiorno, scusi il ritardo!>>
Un ragazzo affaticato arrivò in classe con tre minuti di ritardo, sbattendo lo zaino contro la porta. Aveva una camicia a scacchi blu e bianchi, un jeans strappato all'altezza dei polpacci, delle scarpe bianche consumate ed era rasato. Mi colpì fin da subito. Era magro, abbastanza alto, più o meno come me, forse un po di più. Il suo zaino era grigio, della mia stessa marca, solo che il mio era nero. Si guardò intorno e notò tre posti liberi: vicino ad un ragazzo magro come un manico di scopa, con una t-shirt tre taglie più grande, vicino una ragazza con i capelli lunghissimi, nero corvino, che si specchiava in una delle ampolle, poi guardò me, mi squadrò da capo a piedi, e io feci il sorriso più bello che avevo. D'un tratto si allontanò dall'uscio e si diresse verso lo sgabello accanto al mio. I tavoli erano per due. Si sedette accanto a me, lasciò cadere lo zaino a terra e mi guardò, poi sorrise. Quel maledetto sorriso!! Il professor Harris continuò:
<<Prima che il signorino Stilinski mi interrompesse, stavo dicendo che è arrivata una ragazza nuova. Klaudia, che se Stilinski rovina il suo punteggio io rovino lui!>>
Disse acido, e si stampò un sorrisino cattivo in faccia:
<<Spostati vicino alla signorina Pattinson, signorino Collins, vada al posto...>>
<<No!!>>
Dissi, tirando per un braccio il mio compagno, e facendo girare tutta la classe:
<<Per me non c'è problema, potrei fargli da tutor!!>>
Bingo! Due piccioni con una fava! Un compagno di laboratorio interessante e gli facevo anche da tutor:
<<I posti durano tutto il semestre. Lei è sicura?>>
<<Sicurissima!>>
Dissi, con fermezza:
<<Bene. Allora cominciamo. La tavola...>>
<<Grazie!>>
Mi sussurrò, appoggiando la sua mano sulla mia. Era grande, e calda:
<<Sono Klaudia!>>
Ribadì, guardandolo negli occhi. Quei fottutissimi occhi marroni! Incantavano:
<<Stiles.>>
Sussurrò, quasi accanto al mio orecchio. La sua voce aveva quel nonsochè di bello, di nuovo.
Era vero. Era la prima persona vera che vedevo dopo tanto tempo. E io ne avevo proprio bisogno.

υи αмσяє ѕσνяαииαтυяαℓє ↬ тєєи ωσℓfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora