(25) Appuntamento

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<<Klaudia.>>
Scott mi scosse la spalla:
<<Kla.>>
Sobbalzai, e mi accorsi di essere seduta sul mio divano:
<<Cosa è successo?>>
<<Stavamo vedendo un film, ma ti sei addormentata.>>
<<Quindi era solo un incubo...ommioddio Scott!>>
Lo abbracciai, e lo strinsi veramente forte:
<<Scott ho fatto un incubo orribile!>>
<<Sono gli effetti della luna. È normale.>>
<<Ommioddio.>>
<<Ah, ti sei svegliata!>>
<<Lydia!>>
Presi il mio cellulare dal tavolino e controllai le chiamate: nessuna chiamata effettuata ad Isaac e nessuna chiamata ricevuta da Lydia. Ma un messaggio c'era:
*Ti passo a prendere alle 18:30. Non fare tardi. -I*
Controllai l'ora: le 17:45:
<<Ragazzi ho fatto un incubo orribile.>>
Dissi, asciugandomi il sudore dalla fronte:
<<Ma stasera non devi uscire con Isaac?>>
<<Si Lyd...>>
<<Va' a prepararti! Che aspetti!?>>
Mi rimproverò, indicando le scale:
<<Scott, ti dò uno strappo a casa.>>
<<Okay. Ciao Kla.>>
Il mio migliore amico mi stampò un bacio e scappò via, seguito dalla biondo fragola in camicetta rosa. D'un tratto il cellulare vibra, facendo rumore sul tavolino di vetro: Stiles:
<<Hei!>>
<<Kla, stasera che fai?>>
<<Devo uscire con Isaac.>>
<<Perchè?>>
<<Stiles, è il mio migliore amico.>>
Gli ricordo, salendo le scale di casa Martin:
<<Ma ti ronza intorno!>>
<<Andrà bene, usciamo da amici! E poi quasi nessuno sa di noi. Solo Scott e Lydia.>>
<<Dovremmo dirlo a tutti.>>
<<Avevamo detto a nessuno, ma poi TU l'hai detto a Scott.>>
<<E tu a Lydia.>>
<<Okay, ne parliamo con gli altri tra un pò. Dovrei anche parlarti di un'altra cosa, però lo faccio da vicino.>>
<<Di che si tratta?>>
<<Di me...di Derek...>>
<<Derek Hale?>>
<<Oh, Isaac mi chiama, devo uscire. A dopo!>>
<<Klaudia!>>
Riattaccai, facendo un sospiro e correndo a prepararmi.
Alle 18:25 ero appoggiata alla porta finestra, in attesa del mio cavaliere. Indossavo un vestitino nero che arrivava al ginocchio, si stringeva in vita, e sul petto era trasparente. Era senza maniche e si legava con un choker al collo. Avevo messo una collanina con un punto luce e lasciato i capelli sciolti e mossi. Solo una ciocca era intrappolata da un fermaglio d'argento. Le scarpe nere di velluto di Lydia mi stavano leggermente larghe, ma il tacco 12 largo, mi permetteva di stare più comoda e allo stesso tempo essere più alta. Erano legate alla caviglia e mi lasciavano scoperto il collo del piede. Il trucco era leggero, un pò di blush e correttore come base e del semplice mascara per mettere in risalto gli occhi. Ecco Isaac, ma...era in groppa ad una California 1400. Mi guardai immediatamente, vestita non adatta ad un viaggio in moto. Aprì la porta finestra un pò imbarazzata, prendendo la mia borsa nera piccola dal mobiletto della cucina, contenente il cellulare, le chiavi e il portafogli. Attraversai l'erba con goffagine e lo raggiunsi al di là del prato, sul vialetto. Lui si tolse il casco: aveva i capelli arruffati e ricci, una polo blu a maniche corte e dei jeans. Le scarpe della kappa erano perfettamente pulite e lucidate, i bottoni della maglietta brillavano e lui era splendente:
<<Sei bellissima.>>
Disse, dopo avermi guardata con occhio attento da capo a piedi, e mi spostò una ciocca di capelli dalla fronte:
<<Anche tu.>>
Gli sorrisi. Mi porse il casco, ermeticamente chiuso, e lui ne prese un altro dal sedile:
<<Dove mi porti? Devi accompagnarmi a casa di Scott per le 23.>>
<<Fuori città. Sarai a casa McCall per le 23.>>
Sorrise, smagliante, e mi porse una mano per aiutarmi a salire:
<<Ce la faccio.>>
Esclamai impacciata, appoggiandomi alle sue spalle per salire sulla moto:
<<Tieniti stretta.>>
Disse, portando le mie braccia magre all'altezza del suo stomaco. Il motore rombò e Isaac partì, seguito da una scia di fumo.

υи αмσяє ѕσνяαииαтυяαℓє ↬ тєєи ωσℓfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora