(12) Confusione

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D'un tratto una goccia bagnò il quaderno aperto sul banco, mentre la classe rientrava. Scott si sedette al suo banco e lo attaccò al mio:
<<Klaudia! Hei!>>
Mi scosse e io alzai la testa. Mi asciugò una lacrima con il pollice e chiese di poter spiegare:
<<No Scott.>>
D'un tratto il telefono si accese nello zaino: *numero sconosciuto* agli armadietti ti prego.
Mostrai lo schermo a Scott:
<<È Stiles, gli ho dato il tuo numero in corridoio, dopo lo squillo che mi sono fatto stamattina dopo aver salvato il mio numero nella tua rubrica. Non dò il numero a tutte le ragazze!!>>
Scherzò:
<<Lascialo spiegare!>>
<<Ma si, vediamo cos'ha da dire!>>
Il professore entrò in classe: era anziano, con i capelli brizzolati e la cravatta. Appoggiò la sua valigetta sulla cattedra, facendo un'assordante rumore:
<<Professore posso uscire per favore?>>
<<Certo...>>
<<Klaudia!>>
Risposi, distrattamente e nervosamente, uscendo dall'aula.
Mi avvicinai al mio armadietto e lo vidi, li. Si era appoggiato con la spalla, a braccia conserte. D'un tratto le gambe mi si bloccarono e rimasi li ferma a fissarlo come una cretina, sbavando per un ragazzo innamorato di un'altra. Mi infilò un foglio nell'armadietto e rientrò in classe. Lo sfilai dalle fessure e lo aprì: "mi dispiace che non abbia funzionato. -S"
Volevo gridare e piangere e scomparire e baciarlo e amarlo dannatamente. Lo conoscevo da meno di tre ore ma avevo scoperto l'amore a prima vista. Ritornai in classe e la campanella suonò:
<<Ci hai parlato?>>
<<È andata Scott.>>
Infilai il mio quaderno nello zaino, lo raccolsi e mi avviai verso la porta:
<<Che vuol dire "è andata"?!>>
Gli lasciai in mano il biglietto e mi avviai verso l'aula di economia.
Avevo scelto di fare economia, non so bene perchè.
Mi avevano piazzato due ore il lunedi!!
Mi sedetti al quarto banco al centro, quando alzai lo sguardo e lo vidi entrare. NON POTEVO CREDERCI!
Ovviamente si sedette accanto a me a sinistra, e Scott, entrato subito dopo, avanti a me. Li sentì bisbigliare qualcosa come: "ma non ci hai parlato!?"
Il professore entrò...ed era...era strano:
<<Salve culi flosci. Sono il coach Finstock!>>
Fantastico. Eccovi il mio pazzo professore di economia! :
<<Prima di tutto benvenuta!!>>
Disse, rivolto a me:
<<Salve!>>
Sorrisi:
<<Bene. Oggi faremo un gioco di fortuna!>>
Appoggiò una tazza a terra e urlò:
<<STILINSKI DAMMI UNA MONETA!>>
Stiles tirò fuori dalla tasca dei jeans una moneta e il coach ci spiegò che chi faceva più centri era un candidato per la squadra A della scuola. Ovviamente, andammo avanti cosi per tutte le due ore! Furono eterne, con Stiles che cercava di parlarmi, il coach che lo zittiva, il tintinnio della moneta quando urtava la tazza, le esultanze del coach, un tintinnio diverso quando toccava terra, un urlo diverso. Alla fine delle due ore il coach ci augurò buon pranzo e tutti uscirono. Ma io chiesi una curiosità:
<<Coach, che sport si pratica in questa scuola?>>
<<Lacrosse!>>
Mi si illuminarono gli occhi:
<<E tu sei una promettente candidata. Hai fatto 29 centri su 29. Ti va di fare...>>
<<Si!!>> urlai stridula
<<Tra tre venerdì alle 16. Ci vediamo fuori il cortile. Spero di vederti!>>
<<Ci sarò!!>>
Uscì dalla classe saltellante e mi avviai verso la mensa:
<<Heii!!>>
Mi raggiunse Allison:
<<Ciao!!>>
<<Come mai cosi allegre?>>
<<Nulla!!>>
Sorrisi.
Presi della carne dalle misteriose origini e del purè di piselli e Allison mi invitò a sedermi con gli altri:
<<No grazie, devo parlare con Stiles.>>
Mi sedetti ad un tavolino e iniziai a bere il succo alla pesca. Ma Stiles non arrivava.
Allora iniziai a mangiare. Nemmeno l'ombra.
Mi alzai dal tavolino, raccolsi le mie cose, feci per salutare Allison e lo vidi: seduto accanto a Lydia, che stendeva il braccio sulle sue spalle e rideva con Scott. Uscì dalla mensa imbestialita e decisi di tornare a casa a piedi...5 isolati...
Scesi i gradini dell'entrata e all'improvviso una porsche nera si fermò nel parcheggio:
<<Klaudia?>>
<<Chi sei scusa!?>>
Un ragazzo dagli occhiali scuri e la barba folta mi ordinò di salire:
<<Non ti conosco!>>
<<Sali!>>
<<No!!>>
<<Sali!!>>
<<Ha detto di no!! Vattene Derek!!>>
Stiles sbucò dietro di me e il motore della porsche rombò mentre il finestrino si alzava. Sfrecciò via e Stiles mi girò per una spalla:
<<Posso accompagnarti a casa?>>
<<Ce l'avrei fatta anche da sola!!>>
<<Posso accompagnarti a casa?>>
Eccolo di nuovo, quello sguardo che mi scioglieva:
<<Va bene!!>>
Sbuffai, ma lo seguì.

υи αмσяє ѕσνяαииαтυяαℓє ↬ тєєи ωσℓfWhere stories live. Discover now