Capitolo 21

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Era veramente intrigante questo libro, parla di cose un po' strane, macabre, ma è molto interessante come il mondo dei morti è molto vicino a quello dei vivi.

Finalmente arrivò la cena, mi piace essere servito ahahah

- ecco a te, carne impanata con purè.

- mm che delizia grazie mille!

- figurati Matteo.

Mi sorrise e se ne andò.

Finito di mangiare, andai avanti a leggere quel libro, ero già quasi alla fine del libro.
Purtroppo lo avevo finito tutto, così mi misi un po' a dormire per essere bello arzillo per fare la tavola.

- Matteo? MATTEOOO!

- oh Giulia.. Scusa stavo riposando gli occhi..

- sesee e intanto russavi come un dannato, dai adesso iniziamo.

- va bien.

- allora, dovrai stare attento quando io entrerò dentro di te. Devi mantenere il controllo. Per tutta la seduta.

- va bene, dai ora vai che io inizio.

- va bene, miraccomando stai attento.

Se ne andò e io mi misi sul lettino, a gambe incrociate, e misi davanti a me la tavola e la placchette in mezzo alla tavola.
Appoggiai le dita sulla placchette, e mi concentrai.

- ciao c'è qualcuno con me?
-vorrei parlare con qualcuno.

Ad un certo punto questa placchette inizio a muoversi.

Fece una frase "Giulia"

- sei tu Giulia?

E poi subito dopo la planchette andò sul "si"

- dov'eri quando hanno ucciso i tuoi genitori?

- da un amica.

- posso chiudere la seduta?

- no

- sei cattiva?

- si

- possiamo chiudere la seduta per favore?

- no, sei mio adesso.

Ad un certo punto sentii bussare pesantemente alla porta.
Sul libro c'era scritto che se uno spirito cattivo si stava impossessando di qualche oggetto o di me, dovevo girare la planchette, e così feci.

E tutto d'un tratto il silenzio.

- Giulia, possiamo chiudere la seduta?

- goodbye.

Finalmente. Sono salvo, mi è preso un colpo.
Provai a fare un altro tentativo, dovevo assolutamente riacquistare la memoria.

- c'è qualcuno?

- si

- chi sei?

- Giulia.

- dov'eri quando hanno ucciso i tuoi genitori?

- lo scoprirai avanti.

- dove sei in questo momento?

- sulla tua testa.

Ad un certo punto sentii una strana sensazione dentro di me, avevo la pelle d'oca, e mi sentivo parecchio strano.

Non ho il controllo di me.

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