capitolo 73

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Non ci posso credere.
Sara ci voleva uccidere.
Guardai est pietrificato, e pure lei era parecchio scossa.

- Sara, che cosa ci facevi in camera mia con un coltello? Ma sei pazza?

- papi non puoi capire... scusami..

- mi sono stancato delle tue scuse. È meglio che ti porti in un centro psichiatrico.

- NONONOOOOO!! TI PREGO NO PAPÀ.

- mi dispiace, ma è per il tuo Bene, e per quello che ti stanno attorno.

L'agente se ne andò, e nel frattempo preparavo la valigia per mia figlia.
Non smetteva un secondo di piangere, anche io sono triste per lei, ma non posso fare altrimenti, ha bisogno di cure, non è normale che vaghi nel bel mezzo della notte ed entri così in camera mia con un coltello in mano intenta ad ucciderci. Non lo permetterò.

La preso di peso e la misi in macchina assieme alla sua valigia.

Dopo mezz'oretta arrivammo nel centro.
Entrammo e ci accolse una infermiera, gli spiegammo la situazione e non ci pensò due volte a cercargli una stanza.

Salutai mia figlia e tornai a casa.

-teo, che cosa hai risolto mandandola in quel posto?

- oh fammi pensare... HO RISOLTO IL FATTO CHE NON MORIREMO PER CAUSA SUA, HAI VISTO PURE TE QUEL MONITOR E HAI VISTO CHE ERA PRONTA A FARLO SE NON FOSSE PER QUEL 'CAPO'

- e vero.. scusami.. andiamo a dormire, domani penseremo a qualcosa.

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