Capitolo 5:-Tracce di sangue

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Memore della scorsa notte, ripensai a quegli spari uditi lì infondo alla savana.

Ripensai alla mia nutrice che sembrava essere turbata, al letto vuoto e al sangue versato,dentro la mia mente si torcevano tra di loro pensieri intrisi di negatività,non dubitai mai di mio padre, nonostante il regalo fatto qualche giorno prima e la sua assenza durante quella notte, poteva essere tutto un caso, una coincidenza,magari papà aveva aiutato gli animali a fuggire.

Bisognava svelare il mistero e già nella mia mente sembrava prender forma un piano, poiché gli indizi erano stati cancellati dall' acqua piovana, non trovai nulla presso i campi e decisi che la mattina seguente avrei cercato qualche indizio all interno della nostra enkang.

Avvolta dai pensieri mi avvicinai alla finestra, le stelle sembravano svanire adombrate da una densa nebbia scura, rattristata da quegli strani pensieri miei occhi si chiusero e quella notte non sognai nulla, solo tracce di sangue e terra bruciata.

Un fascio di luce mi sveglió posandosi su miei occhi e spalancata la piccola finestrella in legno, notai che il nostro orto era pieno di fiori che davano una lieve brezza di intenso profumo alla nostra abitazione.

Il giorno sembrava essere cominciato proprio bene e avvolta nella mia shuka uscii dalla porta del retro e mi chinai raccogliendo qualche petalo per creare una mistura da far assaporare al mio Anshar, presi dell acqua e vicino al fuoco la feci bollire in una delle nostre scodelle d'Avorio,aggiungendo i petali, delle ottime foglie di acacia e della terra fertile.

Mescolata la mistura,la lasciai riposare in modo da ottenere qualcosa di compatto, scrutai la casa e mi accorsi che mio padre era appena uscito, la mietitura e il lavoro nei campi lo attendeva, anche Gleidis non era presente in casa molto probabilmente aveva deciso di scendere giù al mercato.

Sembrava essere l'occasione perfetta per trasgredire l'ennesima regola, poiché non mi era mai stato consentito entrare nella stanza, sembrava celare misteri e intrighi.

Quella era la stanza dove mamma aveva passato gli ultimi momenti della sua agonia poco prima di spirare, quella era la stanza dove Gleidis e mio padre avevano concepito una creatura, una stanza assolutamente ignota alla mia vista.

Entrai ripulendomi prima le mani, in modo da non lasciare nessuna traccia e scorsi da sotto quel cumulo di paglia che formava i nostri letti qualcosa, non capivo di cosa si trattasse e inginocchiatami notai un grande baule ricoperto dalla polvere del tempo, con le giunture arrugginite, riportava una grande iscrizione dorata" Teares" , cercai di estrarlo ,ma ciò che trovai al suo interno fece rabbrividire la mia pelle, del sangue colava dai lati quasi raggrumito, non aveva il solito colore rosso intenso, bensì era di un color rosso vermiglio tendente al nero, doveva essere sangue putrefatto e aperta l'ultima giuntura vidi ciò che non avrei mai voluto vedere, una zanna di elefante era riposta lì, il sangue sembrava essere ancora fresco e al suo interno la stessa foto di mamma che io avevo incorniciato nella mia stanza, lei insieme al cucciolo di elefante.

Scavai infondo nonostante le mie mani stavano cominciando a macchiarsi di sangue e scrutai un portafogli di pelle,lo estrassi senza aver timore di ciò che poteva trovarsi al suo interno, intenta a scoprire ogni verità, notai delle vesti macchiate di un colore rosso intenso, dovevano essere le vesti di mia madre il giorno in cui morì e poi sotto la sua shuka una foto ritraente me, papà e mamma.

Papà sembrava tendermi la mano e la mamma sembrava sorridere, una famiglia che purtroppo era stata rimossa dai miei ricordi e quasi attaccata a questa un' altra foto logorata dalla muffa,ma ancora ben visibile, raffigurante un' immensa X rossa sul volto della mia nutrice e al suo fianco mio padre le stringeva la mano , le lacrime scesero bagnando la mia veste, e il tempo passò inesorabile, lí seduta per terra ad assaporare il gusto caldo e salato di quelle lacrime.

Mi girai verso la finestra e notai che era già l' ora del pranzo ;il sole indicava le ore che scorrevano ,dall' alba era giunto già il cocente mezzogiorno.

Riposi subito il baule, quando la porta della nostra enkang sbatté violentemente, ebbi quasi un sussulto come se fossi stata scoperta, e afferrato subito il portafogli di mamma, uscii dalla stanza prima che qualcuno potesse vedermi, entrai nella mia piccola stanza dei giochi e riposi lì nascosto il mio unico indizio, e quando Gleidis aprì la porta mi ritrovò lì intenta a riordinare i piccoli cavallini intagliati in legno, sembrò quasi essere consapevole di ciò che avevo fatto, ma il suo viso era affievolito per la stanchezza e passando oltre si distese nella sua stanza.

Raccolsi il portafogli e lo nascosi nella veste e afferrata la mistura preparata ad Anshar scappai da quella casa, avevo bisogno di vivere, vivere in mezzo alla natura....

Angolo autrice
Vi lascio così con il fiato sospeso cosa conterrà il portafogli di Teares?
Cosa significava quell'immensa x sul volto di Gleidis?
Come Sunset salverà il piccolo Anshar?

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