Capitolo 9:-Feste, giochi,leggende🎆

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Avevo quasi cambiato direzione stavo per svoltare l'angolo quando sentii nuovamente quella voce; proveniva dalla bancarella.

La donna sembrò alzare il tono affinché io potessi sentirla:-" Piccola vieni qui,torna indietro!!

Quasi intimorita tornai verso di lei,cosa mai potrà volere quella donna da me?

Corro verso la bancarella e la donna sembra porgermi la mano e rassicurarmi, le sue mani sono così lisce e in quel momento mi sento protetta da quel tocco,seguo i suoi passi e ammiro da vicino la sua kanga,sembra riportare dei motivi floreali, quasi come se un immenso campo di fiori ricoprisse la sua bellezza, svoltiamo per diversi vicoli adombrati finché non giungiamo all'interno di una Nyamwezi.

Ad un tratto mi sentii di esser tornata a casa, quella donna voleva prendersi cura di me,ma ancora il motivo sembrava essermi ignoto, ma ero pronta a scoprire anche questo nuovo mistero..

Lilith(donna) :

"In questi giorni sarai nostra ospite e non puoi proprio dirmi di no, ti prometto che ti sentirai come se fossi a casa tua, a proposito piccolo angelo qual è il tuo nome?"
Sunset :
"Il mio nome è Sunset"
dissi così velocemente, quell'idea sembrava allietarmi, avevo bisogno di una sosta, ma mentre il mio corpo esigeva quel riposo, la mia mente e il mio cuore erano così ambiziosi,dovevo riportare Anshar alla Valley of elephants, dovevo evitare che i bracconieri potessero ucciderlo e subito aggiunsi:
"Il mio viaggio è ancora lungo non posso attendere; tra tre giorni dovrò ripartire per completare la mia missione".

Quelle parole uscirono così velocemente dalla mia bocca e subito me ne pentii.

Lilith:
"Quale missione? "
disse la donna
con tono preoccupato.

Sunset:
"Nessuno può saperlo, questo è il mio segreto".

Cercai di fuggire da quelle parole, come se volessi custodirle solo per me, al sicuro, dentro al forziere dei segreti e incuriosita mi alzai affacciandomi alla finestra, il villaggio sembrava essere in festa, e alla fine della via si udivano dei canti, uscii in fretta correndo e la donna sembrò sbalordita, ma la mia curiosità andava oltre i confini.

The Legend of Eagle
Una tribù era lì seduta nella calda terra scottante e pungente, le donne erano tutte in cerchio e intonavano una lieve melodia, muovendo i loro corpi in una danza tribale, le loro kanga sembravano unirsi tra loro formando così delle grandi ali azzurre,come se volessero ascendere verso il cielo,avvolta da quei movimenti e da quelle donne si trovava la più anziana del villaggio.

Indossava una shuka completamente d'oro e i capelli ormai grigi le scendevano sul collo lievemente, i suoi occhi erano rivolti verso il cielo, da quella lieve melodia sembrò elevarsi un urlo:
"Fly tai mdogo! Solca kila bahari na anga yote ya nchi yetu, inatoa furaha kwa kila mtu ambaye sifa yenu"
ossia "Vola piccola aquila! Solca ogni mare e ogni cielo di questa nostra terra, dona felicità a ogni uomo che ti loda".

Una piccola aquila sbatté le ali e spiccò il volo, tutti con lo sguardo seguirono il suo dolce volo finché non scomparve tra le nuvole del cielo pronta per iniziare il suo lungo viaggio.

Si narrava che un' aquila proveniente dell'oceano volando per il cielo del Kenya portasse felicità e prosperità alla gente, molti andarono in cerca di questa per poterla catturare affinché portasse tali e grandi ricchezze, ma mai nessuno riuscii a catturarla perché essa si posò su una piccola Zaramo donando la sua anima ad una piccola bambina ormai in fin di vita, sacrificandone la sua.

Da quel momento la popolazione di Nanyuky dedicó i primi tre giorni del mese di agosto in onore dell'Aquila Akynos.

Le donne continuavano a danzare sotto il ritmo delle percussioni , gli uomini battevano le grosse mani sui bantú , degli enormi tamburi, mentre alle loro spalle alcuni bambini poco più gradi di me suonavano con quelle lievi mani ancora candide il nyatiti, una lira a otto corde.

Delle piccole bambine accompagnavano la melodia della voce con il suono dei loro okabani, dei piccoli liuti e gli uomini anziani completavano quell'armonia con delle chamonge, delle chitarre.

Ero immersa in quella melodia, in quel volo, e per un attimo mi sentii anch'io libera di volare per il cielo ambrato del Kenya, in un attimo assaporai l'aria di una vera e propria tribù unità.

Mbube mbube
Stavo visitando un po' il paesaggio e in mezzo ad una piccola boscaglia dei bambini sembravano giocare tra di loro, mi avvicinai cercando di nascondermi, ma subito si accorsero di me e mi invitarono a giocare, due di noi giocavano nel ruolo dei due leoni, fui scelta io e un piccolo bambino , non avevo mai giocato a mbube mbube,nome con cui gli Zulú chiamano i leoni feroci della savana.

Ci bendarono, avremmo dovuto cercare di catturare gli altri entro un minuto, più mi avvicinavo ad un impala, ovvero alla mia preda, il canto si intensificava, più mi allontavo il canto diminuiva, la voce dell'impala era così vicina, che inciampai per catturarlo, avevo vinto.

Un bambino sembrò avvicinarsi a me e disse: -"Tu devi essere Sunset, le donne del villaggio mi hanno parlato di te".

Angolo autrice
Eccomi a tutti cari lettori!!
Questo capitolo mi ha richiesto un po' di tempo perché non era per niente facile da scrivere.
La nostra piccola Sunset si è cacciata in un nuovo villaggio durante la festa dell'Aquila leggendaria.
Dove sarà finito Anshar?chi sono le donne del villaggio?chi è questo nuovo bambino e come fa a sapere il suo nome?chi sarà mai la donna che la vuole proteggere? riuscirà a scalare il Kenya?
Scoprirete tutto nel prossimo capitolo😘

Sunset 🐘Where stories live. Discover now