Capitolo 40: La rinascita della Valle dell'Alba

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Sunset
I miei occhi erano velati di lacrime, più volgevo il capo verso le mie mani, più il sangue del pugnale si impregnava sulle mie nocche, una lacrima toccò terra e solo in quel momento compresi che avevo ucciso mio padre, colui che mi aveva donato la vita, io avevo afferrato quel pugnale, io lo avevo colpito, dal suo torace lunghi fiotti di sangue colavano, nero come la sua anima, il suo cuore aveva smesso di percepire la bellezza dei tramonti e la voce melodiosa della sua piccola Sunset, lì proprio nel muscolo più delicato e più vigoroso, il suo smise di battere nel momento in cui desiderò solo la vendetta.

Non volevo fuggire dai suoi occhi, non volevo che mi vedesse come il nemico, la mia non era stata una fuga causata dal timore di morire, la mia era stata un'aspra vendetta, la mia mente era ossessionata da quegli incubi, dal barrito degli elefanti che mi svegliavano ogni notte,dagli spari, dagli occhi di mia madre.
Alzai lo sguardo consapevole che avevo vinto una guerra, ma lei era li sdraiata, privata delle sua ali di ghiaccio, ormai erano solo cenere, trattenni tutta l'energia del tramonto che stava lasciando la terra morendo ad ovest e pian piano riuscì a ricostruire le sue ali.

Pochi secondi prima che il sole lasciasse le sue redini alla luna, piena lì nel cielo, sola, desolata e inerme, lei la luna della profezia astrale, un tumulto e poi una grande muraglia si levò dalla terra fino a giungere ai margini della luna, la polvere del suolo si librò nell'aria frammistandosi al calore del tramonto e al gelo della notte, lì alle porte di quel tempio la profezia avrebbe avuto luogo...

Gli astri erano lì percepibili ai nostri occhi, le nostre ali si dischiusero formando una grande armatura che avrebbe protetto per sempre il nostro regno e insieme pronunciamo la formula del rituale "Oltre i tramonti del Kenya, al di là della luna...

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Gli astri erano lì percepibili ai nostri occhi, le nostre ali si dischiusero formando una grande armatura che avrebbe protetto per sempre il nostro regno e insieme pronunciamo la formula del rituale "Oltre i tramonti del Kenya, al di là della luna dei soldati, rinasci tu somma Alba, illumina il nostro cammino, rievoca l'amore della tua terra e distruggi la vendetta dall'animo dell'uomo"
Le sue parole risuonarono nella mia mente così forti, come un fulmine che saetta durante un temporale estivo "Non avere paura dell'uomo mia piccola Sunset", mi aveva sempre messo in guardia, aveva compreso che non dovevo fidarmi di lui, eppure io ero sempre stata testarda, io lo avevo sempre amato, io amavo il modo in cui mi guardava per farmi addormentare dopo l'ennesimo incubo. Le porte del tempio si aprirono e mi sembrò di percepire gli occhi di mia madre che mi scrutavano dall'alto, come se mi avesse sempre protetto in questo cammino, rivolsi lo sguardo alla luna e pronuncia quelle parole tra il silenzio delle stelle:-"Ti amo Mamma".
I miei occhi si chiusero accecati dalla bellezza della luna maestosa che sembrò essere sommersa dalle acque del mare, i monti si ergevano fino a toccare l'universo e tra il buio intenso e pesto mi sentii di essere tornata a casa, la Valle di Alba si prospettó davanti il mio sguardo, nella mia pelle percepí l'amore e i tramonti del Kenya e la notte e il ghiaccio della Valle dei Soldati, il ad est il sole stava per rinascere.

 I miei occhi si chiusero accecati dalla bellezza della luna maestosa che sembrò essere sommersa dalle acque del mare, i monti si ergevano fino a toccare l'universo e tra il buio intenso e pesto mi sentii di essere tornata a casa, la Valle di Alba...

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Un'ultima lacrima si propagò nell'aria mischiandosi al profumo della salsedine e al dolce barrito della sua proboscide, i miei occhi si posarono sui suoi, Anshar era lì vicino a me.

Angolo autrice
Vorrei solamente piangere, senza smettere più, non so, ma non riesco ad abbandonare questa opera, non riesco a dimenticare l'amore che ho messo per costruirla così come la desideravo. Non so credo mi mancherà ogni cosa di questa avventura, dalla terra del Kenya ai tramonti, dal barrito di Anshar fino alla trasformazione in soldati alati.
Che dire l'opera è nata così in una calda mattina di agosto, quando improvvisamente mi sono svegliata con questa idea, inoltre la morale dell'opera è di sensibilizzare il lettore verso un tema che ormai sembra sfuggirci di mano, il bracconaggio, bisogna combattere e mai arrendersi.
Vi prego di guardare l'immagine ad inizio capitolo
Con affetto la vostra Robi🐘🌅🌌🌛

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