Capitolo 13:🌌Kuaminiana🌌Fiducia🌌

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Ci sono delle realtà che rendono bella la vita e delle quali si possa dire che portano come una fioritura, una gioia interiore? Si, ce ne sono. Una di queste realtà si chiama fiducia.

Fidarsi o cadere nel vuoto?

Yari:
"Sunset fidati di me, salta oppure cadrai nel vuoto".

Una spessa coltre di neve aveva reso la terra fangosa, i massi si sgretolarono e subito una frana ci colpì.

Anshar e Yari erano riusciti a superare la rupe, mentre io ero rimasta lì, solo il vuoto mi divideva da loro, quel vuoto che aveva divorato ogni mio singolo sentimento.Non riuscivo più a fidarmi. Avevo paura. Paura di morire. Paura di non rivedere più la luce.
Se prima non avevo nulla da perdere adesso era diverso.

Anshar mi aveva salvato da un mostro che aveva distrutto la mia famiglia" mio padre", mentre Yari era l'unica persona che avrebbe rischiato la vita pur di proteggermi.
Dovevo fidarmi di lui altrimenti sarei caduta nel vuoto.

Il coraggio sembrò impossessarsi di me, ma non appena feci soltanto pochi passi, caddi , il mio cuore perse ogni battito e pensai che stavo per morire, ma non appena riaprii i miei occhi mi ritrovai tra le sue braccia, mi aveva salvata.

Il cammino era molto lungo, ma l' unica cosa che in quel momento desideravo era superare quelle rocce, mi affascinavano e mi turbavano, la paura di sprofondare ti costringeva a rimanere con il fiato sospeso in ogni passavo che facevi.

Pur di non pensare a quella discesa, la mia mente parve concentrarsi su altro.

Perché i genitori di Yari lo avevano abbandonato?

Perché aveva seguito una sconosciuta in una folle impresa?
Dovevo fidarmi di lui?

I pensieri si trasformarono subito in parole, non volevo ferirlo, ma avevo bisogno di sapere la verità.

Sunset:
"Ti fidi di me?"
Era una domanda a bruciapelo, come poteva fidarsi di una bambina che era fuggita dalla propria enkang per giungere a una valle,solo per salvare un elefante?

Yari:
"Si, mi fido di te,in questi giorni avrei voluto chiederti tante cose, ma non l'ho mai fatto per timore di ferirti, chissà da cosa fuggivi..".

Sunset:
"All'età di soli sei anni ho visto mia madre in quella sedia,avvolta dal sangue,uccisa da una zanna di elefante. Ho visto un uomo prendersene cura, un uomo che un tempo l'aveva amata, ma che adesso provava semplicemente pietà perché era in fin di vita.
Quest'uomo ormai non sapeva più amare, era diventato una bestia, ha ucciso tutto il branco di Anshar....
Nei miei incubi mi sembra di poter udire quel barrito e immaginare l'anima di mia madre che pian piano vola via".

Yari stava piangendo, nessuno poteva immaginare come il dolore logorasse la nostra vita rendendola solo un disastro pieno di ricordi felici, eppure bisognava andare avanti e non arrendersi mai.

Sunset:
"Raccontami tutto Yari puoi fidarti di me".

Gli corsi incontro quasi incosciente del gesto che stavo per compiere, lo abbracciai e asciugai le sue lacrime, doveva sapere che io non lo avrei mai più abbandonato.

Yari:
"Ho solo te mia piccola Sunset.
Ricordo vagamente la mia capanna e quel chiasso che proveniva dalla stanza dei giochi, ero il più piccolo, ma nonostante ciò fin da subito capii cosa stava succedendo.
Era buio e le urla non era quelle dei miei fratelli che giocavano, bensì urla di dolore, corsi verso quella stanza e lo vidi li, lui impugnava un coltello affilato e la stava per uccidere e io non potevo far nulla altrimenti avrebbe ucciso anche me.
Mia sorella Shine era lì stesa con il volto corrugato, il sangue le colava dal collo;l'aveva sgozzata e ben presto avrebbe ucciso tutti uno per uno.
Ben presto mamma mi mise al sicuro abbandonandomi presso il villaggio di Nanyuky per evitare che mio padre avrebbe ucciso anche me come aveva fatto con tutto il resto della nostra famiglia".

Non potevo credere a quelle parole, i nostri padri erano degli assassini, non avrei mai capito cosa si provasse ad uccidere, a vedere il sangue che cola, a sentire quell'odore acre di corpi ormai putrefatti.
Perché uccidere?
La fiducia era andata in frantumi e l'uomo per proteggersi preferiva cadere nel vuoto....

Il bivio

Il cielo ormai era spento, chiazzato di un nero intenso,la foresta era buia, non riuscivamo più a trovare le giusta via per Nairobi.

Affranta e impaurita mi accovacciai ai piedi dell'albero che separava le due strade, sperando di non ricadere in quell'incubo.

Angolo autrice
Buonasera cari lettori, magari questo capitolo potrà sembrarvi più semplice rispetto agli altri,ma ho voluto porre la mia attenzione verso questo sentimento:la fiducia.
L'uomo ha smesso di fidarsi di sé stesso e spesso anche degli altri.
Nel momento in cui si presenta un bivio nella vita l'uomo tende a scegliere la via più semplice,la via dove può farcela anche da solo pur di non ricevere l'aiuto altrui.
Proprio qui cade l'uomo,cade in un vuoto da cui non potrà mai più riemergere.
Spero che il capitolo vi piaccia, volevo mettere in luce la storia di Yari che adoro tanto.
I nostri piccoli protagonisti si saranno persi? Come sarà il villaggio di Nairobi?
A presto🌺

Sunset 🐘Where stories live. Discover now