Capitolo 39: Morire in agonia

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Sunset
Ogni cosa si era dissolta, ceneri, piume e  neve, avevano abbandonato la valle, solamente nebbia tetra e plumbea, che offuscava l'ardore del sole e la leggerezza delle nubi dell' inverno.
Era scomparsa tra le ombre, tra le fiamme delle radura, lei l'ultima custode della Valle dell'Alba, l'anello mancante per far ricongiungere gli astri durante quella notte, era lei la chiave dell'enigma, era per proteggere il suo potere che avevano dato la vita i suoi genitori, ma mio padre era stato capace di non fermarsi neanche questa volta, dove erano finiti i suoi occhi che cercavano quelli della sua piccola tra le braccia, e dov'era finita la fiducia e la lealtà tra un padre ed una figlia? Sapevo che in fondo forse non mi aveva mai amata, e non mi aveva mai voluta nella sua vita, una lacrima si fermò tra le gote e le labbra, ma non era il momento di lasciar spazio ai sentimenti, avevo una guerra da vincere.

L'unico modo per salvarsi era scorgere un sentiero per giungere in Kenya prima che il sole calasse, bisognava scovare il  portale, era lì sulla vetta del monte dei soldati che ci eravamo ridestati in quella notte, quella era la nostra meta, lì avremmo rievocato con le nostre armature l'energia per generare il portale, mi sollevai tra le nubi, ma appena i miei piedi toccarono le fronde, il cielo si tinse di un lieve colore ambrato e i raggi dell'ultimo sole della vita si posarono lievi, la terra emise un boato, tremò, e i nostri occhi scrutarono una caverna...

L'unico modo per salvarsi era scorgere un sentiero per giungere in Kenya prima che il sole calasse, bisognava scovare il  portale, era lì sulla vetta del monte dei soldati che ci eravamo ridestati in quella notte, quella era la nostra meta, lì avr...

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"Se fra i tramonti della terra vuoi tornare dovrai giungere lì dove ogni cosa ebbe origine, dove l'animo inizia a battere tra il respiro ed il sorriso"
Cosa si celava dietro le parole incise sulla parete della caverna?
Il sole stava per tramontare mancavano solo pochi attimi incombenti prima che l'intera radura sarebbe scomparsa per sempre.

Egle
Bisognava giungere lì dove ogni cosa aveva preso vita, lì dove la valle era nata, in quel luogo dove adesso erano presenti solo ceneri sparse e vecchie armature arrugginite di soldati periti e dispersi, dove un tempo risplendeva il trono della dea delle nevi, Althea.
Avevo visto nei miei sogni le rose scarlatte di quella radura, i rami che si intersecavano tra di loro, la nascita della prima gemma, lo sgorgare del fiume sotto il riflesso tenue della luna e le sue ali bianche intarsiate di ghiaccio e fiocchi di neve. Era stata lei a rivelarmi ogni cosa prima di esalare l'ultimo respiro, mia madre. Sapevo che bisognava dirigersi dove muore il sole, verso ovest, lì avremmo trovato l'ultimo fiocco di neve rimasto nella valle per generare il portale.
Piccole piume variopinte si sollevarono da terra espandendosi nel cielo, ma solo il più mite di cuore avrebbe trovato il fiocco di neve.

Ismael

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Ismael

Le mie ali erano cosparse di cenere, intrise di fumo, ma capaci di volare sempre più in alto, volevo ritrovare la mia terra, volevo rivivere l'ebbrezza di poggiare i piedi sulla terra scalfita dalla calura dei tramonti, solo un'ultima volta rivedere i campi di grano e riflettere i miei occhi nei suoi, nella mia Esmerald. In quel momento il riflesso del sole si adagiò nella sorgente che costeggiava la caverna e ogni cosa era tornata a risplendere, un folgore sfavillante si ergeva tra i roghi e le spine delle rose bianche, volai, era lì imprigionato tra le spine, arso di cotanto dolore, cercai di estrarlo, ma fiumi di sangue si diramarono tra le mie mani, finché una luce accompagnata dal gelo si propagò per tutta la radura, il sole era ormai sepolto e la luna iniziava ad ergersi dietro le sponde della sorgente, sfiniti riaprimmo gli occhi sulla terra calda del Kenya.

 In quel momento il riflesso del sole si adagiò nella sorgente che costeggiava la caverna e ogni cosa era tornata a risplendere, un folgore sfavillante si ergeva tra i roghi e le spine delle rose bianche, volai, era lì imprigionato tra le spine, a...

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Edward
Era come se avessi vissuto un sogno e poi un grave incubo, solo fiamme e foschia...
Ero riuscito a portarla via con me, la colpí forte alla nuca fino a farla svenire e le legai i piedi e le ali con delle catene, tra le ciocche scarlatte, del sangue le scorreva lungo le tempie, ero lì di guardia aspettavo si risvegliasse, il rumore delle catene destò la mia attenzione, cercava di dimenarsi, ma era lì inerme come una preda indifesa davanti al predatore, le puntai il coltello alla gola e percepì la tensione crescere, temeva che la uccidessi, un colpo netto e un ala fu spezzata. Stava cercando di ammaliarmi con le sue doti di dea delle nevi, ma la mia mano non ebbe pietà, le ali diventarono cenere e un urlo di disperazione si propagò per tutto il Kenya, di lì a poco sarebbe morta rivelandomi prima dove si trovasse La valle degli elefanti, solo pochi traguardi e avrei portato la missione a termine, il Kenya sarebbe diventato il tempio strategico del bracconaggio e io l'uomo più ricco al mondo con l'avorio.
Le urlai contro:-" Se non mi dirai dove è situata la valle ti ucciderò lasciandoti anche priva di anima, non rivedrai mai più il tuo mondo", ma la sua bocca sembrava essere serrata, poi con voce flebile rispose:-"Non ti permetterò di scongiurare la promessa che feci da bambina alla luna, né la profezia astrale, dovresti solo morire, mi hai portato via le persone che amavo, la mia famiglia. Non sei mai stato capace di amare, ma solo di odiare, dovrai passare sul mio cadavere prima di sapere dove è nascosta la valle".
Un boato catturò la mia attenzione, girai lo sguardo, cinque imponenti angeli armati attraversavano il cielo, tra loro riconobbi gli occhi di due, non potevo crederci si trattava dei miei figli, fu in quel momento che ricordai di essere padre, ma ormai nelle mie vene scorreva odio.  Ma il mio piano era convincerli a credermi, ad uccidere quella maledetta dea...
Le ali di Sunset si posarono a pochi passi di me, con il potere conferitogli dalla brezza del tramonto, mi tolse il coltello dalle mani e mi lo conficcò sul mio torace, il cuore smise di battere, il sangue tetro e nero colava sul mio corpo, mi accasciai, solo quel tramonto vidi prima di chiudere gli occhi, quelle parole mi rimbombavano in mente Non sei ma stato capace di amare, ma solo di odiare.

Angolo autrice
Buonasera eccomi qui con un altro capitolo, forse il più lungo della mia vita bene 1020 parole, ma credo forse anche uno dei più tristi, vediamo una Sunset delusa dal padre, una Sunset che sarà capace di ucciderlo per tutto il male che ha osato farle.
Ho voluto aggiungere il punto di vista del padre per far comprendere il dolore della morte, ma anche la cattiveria che si nasconde dietro i suoi atti.
Volevo darvi una notizia un pò triste, questo sarà il mio penultimo capitolo, quindi vi aspetto al prossimo e ultimo capitolo di questa avventura
Baci la vostra Robi🌛🐘🌅🌌

Sunset 🐘Onde histórias criam vida. Descubra agora