04- You Sound Smart

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Quel giorno passai quasi tutto il tempo in ufficio, rimchiusa davanti al computer e  con una sola tazza di the.

Fortunatamente Chris non si era degnato neppure di guardarmi, stravolgendo così le mie supposizioni sulle sue presunte urla e su un licenziamento immediato.
Era stato insieme agli altri colleghi ed insieme avevano ignorato completamente l'argomento Zayn Malik, che da quando era stato assegnato a me, sembrava non pesare più particolarmente a nessuno.

Sarebbe piaciuto anche a me, occuparmi di gossip o di cose de genere insieme agli altri piuttosto che seguire quella sfilza di prove infondate.

Ma in qualche modo, seppur detestassi quella situazione e trovassi parecchio inquietante tutto ciò che circondava quel caso; ero incuriosita dalla vicenda, ero incuriosita da cosa rendesse tutto così tetro e raccapricciante, ed ero incuriosita da ciò che quel tizio mi aveva detto.

Niklaus credo si chiamasse.

Volevo sapere cosa potesse essere davvero così malvagio da uccidere qualcuno e volevo sapere chi, quella sera in metropolitana, mi aveva spaventata così tanto.

Credevo che in qualche modo, ciò che quel tizio aveva detto, poteva minimamente collegarsi a ciò che mi era accaduto.

Improvvisamente, le tante testimonianze che trovavo tanto ridicole e sulle quali non volevo contare, sembravano stuzzicare il mio interesse.

Continuavo a pormi domande prive di senso, domande alle quali sapevo di poter rispondere ma alle quali avevo paura di dare una risposta.

Così passai tantissime ore al computer, immersa nel buio delle tapparelle abbassate e della luce calda del lampadario.
Passai lì così tante ore che dopo un po' cominciò a girarmi la testa, nonostante, a distanza di tempo, non avessi trovato altro che i nomi e le informazioni di tutte le persone che avevano dichiarato di aver avvistato quel ragazzo.

"L'ho visto nei pressi di Bradford, mentre stavo tornando a casa in metropolitana. Stavo aspettando il mio vagone ed improvvisamente è apparso davanti a me, con un cappuccio in testa.
La metropolitana era completamente vuota, perciò ho fatto caso a lui.
Ci ho messo un po' prima di capire chi fosse, poi mi sono avvicinata e l'ho guardato in volto, senza esitare.
Stava bene, era lo stesso dei volantini appesi per strada, soltanto con il doppio della barba.
Quando l'ho guardato se ne è andato e non l'ho mai più rivisto".

Quella donna si firmava J.S. Ed era seguita da altre numerose persone che, a sua volta, raccontavano esperienze molto simili alle mie.

"Aveva un bel volto, era strano aver paura di due occhi così tanto riservati, ma era identico al ragazzo ricostruito a computer  dai poliziotti e quindi sono scappata".
Jennifer, anch'essa di Bradford.

"Quando l'ho visto camminare in mezzo a quel vicolo scuro, ho subito pensato che non fosse una persona affidabile per colpa del suo cappuccio e delle sue mani nascoste nelle tasche della felpa.
Credevo fosse uno spacciatore.
Ho subito accelerato il passo per superarlo e quando gli sono passata davanti, quasi come per spaventarmi, si è voltato e ha sorriso in maniera strana. In maniera quasi provocatoria, direi.
L'ho riconosciuto immediatamente".

La signora si chiamava Tess, aveva all'incirca quarant'anni ed era stata sentita più volte dalla polizia di Bradford.

Ed in fine, tra i vari racconti ripetitivi e noiosi, ne trovai uno particolarmente interessante e strano, che attirò subito la mia attenzione.

Sightings - ZAYNWhere stories live. Discover now