43- An Alternate Way

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Zayn Malik's point of view

Erano le nove del mattino e sentivo come se fosse appena scoccata la mezzanotte e fosse arrivato il momento di andare a dormire.

Mi esplodeva il cervello, letteralmente, sentivo ogni mio neurone esplodere e lasciar ogni dignitosa scelta al mio istinto.

Alcun pensiero esatto, alcuna emozione.

Avevo soltanto lasciato la mia camera prima che Luveny si fosse svegliata ed ero già seduto su una sedia al centro della  stanza di Liam, ai piedi del corpo di Nik volgarmente scaraventato sul pavimento.

'Sono pronto', dissi poi, alzando lo sguardo.

Difronte a me vi era Aaron, uno dei tanti amici di Niklaus che avevano contribuito a legare il nostro sangue e a dargli in mano un fottutissimo telecomando con il quale controllarmi.
Era uno sciamano, o almeno, qualcosa del genere.
I suoi occhi neri come la pece mi osservavano e proprio accanto a lui, con le braccia nascoste dietro alla schiena e con lo sguardo proiettato al corpo esanime di Nik; vi era una donna dai lunghi capelli neri.

Anche lei aveva qualche potere del quale non ero a conoscenza e che avevo sempre sottovalutato. Non sapevo il suo nome, forse lo avevo dimenticato nello stesso istante in cui me lo aveva detto.

L'uomo, Aaron, fece due colpi di tosse e tornò poi a guardarmi concentrato: 'abbiamo bisogno del tuo sangue', annuì, alzando lo sguardo alle mie spalle, verso Liam, in piedi ed intento ad osservare la situazione: 'ci serve anche il tuo, ovviamente, se volete legare i poteri del branco a Zayn', lo informò.

E senza esitazione abbassai lo sguardo al coltello che mi avevano dato in mano poco prima.

Mi importava ben poco di sapere cosa avessero da dire.

Osservai il mio viso scavato attraverso la lama e senza esitazione la appoggiai poi sul mio polso, lì dove la mia carne era più delicata e potevo scorgere il colore del sangue da sotto il tessuto epiteliale.

Presi un profondo respiro. Non avevo paura di tagliarmi, sia chiaro, ero soltanto scettico all'idea di dare il mio sangue a due folli esseri umani nati con il dono di poter fare magie.

'Cosa diavolo sta succedendo, qui!?' La voce di Luveny interruppe puntualmente quella sottospecie di rito, facendomi serrare la mascella.

Non avevo poteri che mi lasciassero prevedere il futuro ma, in parte, sapevo sarebbe arrivata.

Non potei guardarla in volto dal momento in cui sbatté la porta alle mie spalle, ma non passò molto tempo prima che mi si trovasse difronte e mi strappasse il coltello dalle mani, su tutte le furie.

'Cosa cazzo hai intenzione di fare!?' Sbraitò, puntando i suoi occhi su di me.

Aveva addosso la mia camicia, la stessa con la quale aveva deciso di passare tutto il tempo a disposizione, probabilmente.
Non mi ci volle molto prima di notare Aaron, difronte a me, mentre con lo sguardo curioso di uno sporco stregone, le passava al setaccio ogni centimetro di pelle.

'C'è qualcosa da guardare?' Gli domandai, spostando superficialmente lo sguardo su di lui, senza dare il minimo peso a Luveny.

'S-sto soltanto aspettando di poter concludere questa roba', rispose impacciato, scuotendo il capo.

'Fantastico', esordii, tornando a guardare Luveny, 'perciò adesso levati di torno e lasciami finire', la annientai.

Sightings - ZAYNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora