26- The Warmth Of Your Sins

2.2K 209 37
                                    

Fui obbligata a camminare.

Quella mano riempita da anelli metallici e freddi mi aveva impedito di proferire parola e quelle braccia non avevano permesso opposizione al mio corpo.
Non aveva lasciato spazio alle mie scelte e potei soltanto che acconsentire a quel contatto, lasciandomi trasportare chissà dove in pieno giorno.

Con gli occhi sbarrati e con l'insicurezza di chi sapeva di essere ad un passo dalla morte, probabilmente: seguii i piedi della persona alle mie spalle, inciampando quasi su di essi, ed attraversai un vicolo che svoltava proprio accanto a quel cinema, sulla destra.

Un vicolo scuro, poco affidabile ed umido.

Mugolai quando mi resi conto del vero pericolo che mi stava attendendo dall'altra parte, là dove non vi era anima viva. Ma fu vano.

In fine entrammo in un appartamento, passando da una porta malandata e tra le mura inquietanti di quel posto. Entrammo in un posto buio, un posto silenzioso e poco accogliente che ben preso venne illuminato dalla luce calda ed intensa di un lampadario piuttosto moderno.

La luce di quella lampadina mi fece sobbalzare.
Serrai le palpebre per ammortizzare l'impatto e subito mi sentii spingere nel bel mezzo della stanza, mentre un forte rumore mi lasciava intuire che qualcuno aveva appena chiuso la porta alle nostre spalle.

Non appena mi liberò dalla presa possente di quelle braccia, mi voltai, in preda al panico e con i denti serrati, pronta ad aspettarmi chiunque dall'altra parte.

E non mi sarei sorpresa se a quel punto avessi trovato un pazzo, un uomo qualunque, una persona pronta a farmi del male e a non lasciarmi trovare mai più.
Sapevo di essere un bersaglio facile ormai e da quando Zayn era scomparso - circa quarantotto ore ormai - ero più che consapevole di cosa poteva capitarmi.

Ma qualcosa andò storto, quando mi voltai.

Qualcosa, o meglio, qualcuno, si presentò inaspettatamente davanti ai miei occhi, facendomi sussultare.

Una giacca di pelle nera, una t-shirt dello stesso colore a dir poco stropicciata e dei jeans scuri, così come gli stivaletti che aveva ai piedi, rigorosamente neri e tetri.

Lo guardai negli occhi e le iridi castane che sempre sembravano vispe, potevano essere stranamente considerate cupe. I capelli mori e disordinatamente bagnati sulla sua testa e la sua barba incolta, segno di uno Zayn che per qualche giorno aveva lasciato il suo aspetto esteriore in secondo piano.

'Sei impazzito!?' Sbraitai.

Ero sollevata di vederlo, posso ammetterlo, ma ero comunque furiosa con lui.

'Dimentichi che questi sono i miei metodi', alzò le spalle lui, passando distrattamente una mano tra le sue ciocche spettinate.

'Zayn, mi hai fatto venire un colpo!' Continuai.

Nel frattempo, colui che mi aveva appena fatto perdere cinque anni di vita, mi sorpassò con calma e tentò di ignorarmi palesemente. Gli presi il braccio e lo costrinsi però e restare davanti a me, 'potevi essere chiunque, potevi essere qualcuno che voleva uccidermi, potevi...' presi a rimproverarlo, ma lui non fece altro che alzare gli occhi al cielo, davvero seccato.

'Ero semplicemente io', sbuffò.

'E da quando sei tornato a questi metodi!?' Insistei, 'pensavo che fossimo già passati al livello "incontri civili", o sbaglio?'

Di tutta risposta, senza guardarmi neanche: Zayn ritrasse il braccio dalla mia presa e si diresse con un passo svelto verso quello che doveva essere un soggiorno.

Sightings - ZAYNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora