40- Deadpool And Weasel

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Presi dell'acqua fresca dal rubinetto del bagno e la tamponai sul mio viso, pulendo via tutto il sangue dal mio volto.

Alzai poi lo sguardo al mio riflesso nello specchio appannato ed osservai il mio volto pallido, le occhiaie che inevitabilmente cerchiavano i miei occhi e in fine i capelli, inspiegabilmente sparsi ovunque.

Il mio sguardo però venne successivamente richiamato dal poco sangue che ancora sporcava il mio collo, lì dove si vedevano i profondi solchi provocati dal morso di Zayn.

Posai la punta delle dita sulla ferita e sussultai sentendola bruciare.

Preferivo non riflettere sulla mia situazione, in quel momento. Nel caso lo avessi fatto, forse, non ne sarei mai uscita come in un labirinto senza fine.

Sospirai quindi; e proprio nell'istante in cui feci per voltarmi e tornare in camera, dove Zayn era rimasto a fissare il vuoto dal suo letto, sentii bussare delicatamente alla porta.

Sussultai. 'C-chi è?' Chiesi irrigidita, scattando a fissare la maniglia.

'Zayn', sentii rispondere. La sua voce timida, forse. Udii due colpi di tosse da parte sua e subito dopo parlò di nuovo, leggermente più razionale: 'va tutto bene?'

'Sì, sì è tutto okay', lo rassicurai velocemente.

Qualche secondo di silenzio seguì le mie parole, lasciando che i miei occhi continuassero a fissare la porta con il terrore di vederla aprirsi da un'istante all'altro.

E non che qualcosa in lui mi stesse spaventando od allontanando.

Forse, diversamente da come stavo immaginando i nostri rapporti, volevo irrefrenabilmente affezionarmi a lui e baciarlo ogni volta in cui ne avevo bisogno, senza chiedergli il permesso di farlo.

Diversamente da tutte le volte in cui avevo semplicemente guardato avanti e considerato Zayn l'uomo più oscuro e pericoloso del mondo; in quel caso non facevo altro che pensare e ripensare a quei momenti insieme, a quanto avessi desiderato posare la testa sul suo petto ed ascoltare il suo respiro subito dopo aver raggiunto il culmine insieme a lui.

E non ero pronta a confermare e a dare una spiegazione quelle sensazioni guardandolo di nuovo in faccia.

'Posso entrare?' Lo sentii chiedere un attimo dopo, subito seguito dal suo lato distaccato ed insicuro: 'insomma, se hai paura o se sei arrabbiata con me, i-io non posso biasimarti, è okay', si giustificò subito, 'vorrei soltanto...'

Prima che potesse concludere di parlare e di convincersi della sua colpevolezza, presi coraggio e precedetti le sue azioni, aprendo la porta davanti ai suoi occhi.

Sorrisi e lui restò immobile davanti a me, semplicemente con dei pantaloni di tuta addosso ed un bicchiere riempito di qualcosa di rosso, mentre non sembrava aspettarsi tanta calma da parte mia.

'Non sono arrabbiata', sospirai, abbassando lo sguardo per sistemare accuratamente la t-shirt che avevo addosso e che a malapena mi ricopriva le gambe, 'e dovresti smetterla di credere che tu possa spaventarmi'.

Tornai a guardarlo e Zayn aveva l'esatta espressione di tutte le volte in cui cercava di decifrare le mie emozioni, il mio stato d'animo o qualsiasi altra cosa potesse scoprire semplicemente con la visione delle mie iridi.

'Puoi smetterla di decriptarmi?' Domandai irritata, strappando il bicchiere dalle sue mani per portarlo sotto al mio sguardo: 'immagino sia sangue', lo annusai, tornando a guardarlo con poca convinzione, 'dimmi che non devo berlo tutto...'

E piuttosto che stare a sentire ciò che avevo appena detto, Zayn si limitò semplicemente a prendere il bicchiere dalle mie mani e a concludere frettolosamente una prognosi: 'hai paura di qualcosa, Luveny, posso sentirlo', asserì.

Sightings - ZAYNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora