18- Dominate His Ego

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Avevo visto Lise, ero leggermente meno preoccupata per la sua salute fisica e mentale ma morivo comunque dalla voglia di tornare da lei e passare un po' di tempo in quel posto dove era rinchiusa, pur di averla per qualche secondo accanto.

Era già mezzogiorno, avevo dormito a malapena qualche ora dopo quella lunga e contorta serata a casa Malik ed ero nuovamente ferma difronte a quell'enorme villa inquietante, dove sapevo di poter trovare Zayn.

Non pensavo di poter tornare lì di mia spontanea volontà, un giorno.

Andai verso l'ingresso e suonai il campanello più volte, aspettando che qualcuno rispondesse.

'Chi è?' Sentii chiedere attraverso il citofono, da una voce abbastanza familiare che però non era quella del moro.

'Luveny', sospirai.

'Luveny?' sentii domandare da colui che probabilmente non aveva un buon ricordo di me. 'Cosa...perché sei qui?' Domandò ancora, camuffando la sua confusione con due colpi di tosse.

'Sono qui per vedere Zayn', ribattei. Sembrò quasi assurdo sentirmelo dire, 'posso entrare?'

E senza ricevere alcuna risposta, nel giro di qualche secondo la porta scattò e si socchiuse davanti ai miei occhi, mostrando dietro di essa il biondo che qualche giorno prima aveva insistito a lungo pur di convincere Zayn a staccarmi il collo.

'Chi si rivede', esordii con un falso sorriso, notando la sua espressione perplessa e poco felice di rivedermi.

'Oh, non prendertela con Zayn, lui ha davvero tentato di farmi fuori', lo precedetti con sarcasmo, dando una spiegazione a quella faccia funebre ed ormai noiosa, 'sono io a non voler morire', alzai le spalle, strizzando poi l'occhio.

'Ora siete amici?' Domandò lui, freddo, sorvolando le mie battute.

'Diciamo che "amici" è un po' troppo', lo corressi, alzando le virgolette a quella parola che sembrò quasi essere fuori luogo, 'più che altro cerco di accettare l'idea che ha rapito mia figlia e che per sopravvivere succhia sangue', mi crucciai.

L'uomo sembrò irrigidirsi dalla frustrazione, alle mie parole.

Non sapeva se sbattermi la porta in faccia o se scoppiare a ridere in una risata nevrotica; ma poi, per mia fortuna forse, sbatté rapidamente le palpebre e si spostò poi su un lato, invitandomi ad entrare con un cenno di capo.

'Secondo piano, ultima porta a sinistra'.

Con un sorrisetto soddisfatto entrai all'interno di quella villa, calpestando così la moquette che ricopriva il pavimento, e senza neppure ringraziare Nik e la sua innata gentilezza, mi precipitai verso dove mi aveva indicato.

Sorpassai quell'enorme sala che la sera precedente aveva ospitato centinaia di persone e salii le scale fino a trovarmi difronte alla porta da lui suggerita.

Bussai e degli strani rumori si udirono dall'interno, concludendo il tutto con una voce squillante e seccata, proveniente dall'interno: 'sono occupato Nik, passa dopo'. 

Bussai di nuovo, ovviamente ostinata a ricevere un invito, e a quel punto mi schiarii la voce, prima che potesse parlare nuovamente: 'sono Luveny, posso entrare?'

E fu così che dopo altri rumori e secondi di ansia, la porta si aprì davanti ai miei occhi.
E  tutto ciò che mi si presentò difronte in quel momento completamente lontano dalla solita camicia e dallo Zayn psicopatico ed irritante con il quale avevo a che fare di solito.

Sightings - ZAYNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora