Un bacio volante

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Capitolo XVII

Un bacio volante

*Zayn's Pov*


Mi svegliai a causa di una fitta allo stomaco. Dormire a pancia in giù non era la posizione esatta per non provare dolore. Così mi girai a guardare il soffitto e posai le mani sullo stomaco, pensando di poter alleviare il dolore. Tanto fu che mi dovetti alzare e aggrappare a parecchi mobili prima di arrivare faticosamente in cucina. 

Afferrai la boccetta contenente gli antidolorifici e ne presi una, poi mi sedetti a terra e appoggiai la schiena al mobiletto del lavandino, sperando che facesse subito effetto.

- Tutto apposto? - girai la testa di scatto verso destra e trovai la figura di Harry seduta su un mobiletto. Non me ne ero per niente accorto.

- Si, tutto apposto - nonostante il dolore continuasse a opprimermi gli feci un grande sorriso. Dalle mie esperienze avevo capito che non bisognava mai arrendersi al dolore e io avrei resistito, pertanto erano poche, anzi, rare, le volte in cui mi lamentavo.

- Non negare l'evidenza - borbottò, alzandosi da terra e sedendosi accanto a me.

- Non nego l'evidenza, ti dico la mia opinione. Davvero, sto bene, anzi benissimo - si, stavo benissimo solo perchè lui si era messo accanto a me. Solo perchè quegli occhi verdi erano capaci di illuminare il buio della notte. Solo perchè il suo sorriso, finalmente puro, riusciva a farne comparire uno vero e ampio sul mio viso.

- Se stai bene perchè hai preso degli antidolorifici? - chiese nuovamente. Non si arrendeva, ma anche io ero tosto. 

- Mi fa un po' male la pancia... tu perchè sei sceso? - cambiai subito discorso concentrandomi su di lui. Possibilmente non stava bene.

- Bella l'idea di cambiare discorso... voglio prenderti in parola. Comunque ero qui per bere un bicchiere d'acqua, poi mi ero fermato perchè ho sentito qualcuno scendere e sei arrivato tu -

- Quindi stai bene? - chiesi, preoccupandomi davvero per la sua salute.

- Si, benissimo. Grazie davvero Zayn, è solo grazie a te se sto imparando ad essere forte e lamentarmi di meno - fissai quelle labbra che si muovevano sincrone. Quelle labbra che mi istigavano a baciarle. Quelle labbra che erano diventate una droga per me, prima di provarle.

- F-figurati... so cosa hai passato e so che hai bisogno di qualcuno, ma non di compassione - balbettai un po' poichè mi ritrovai a pensare troppo a quelle labbra e poco alla frase da formulare.

Harry, credo per istinto o per ringraziamento, si fiondò sul mio corpo e mi abbracciò. Quel movimento mi provocò un po' di dolore, ma tutto era piacevole se Harry era al mio fianco. 

Quando mi staccai da lui mi ritrovai a fissare nuovamente quelle labbra e senza sapere nè come e nè perchè ci ritrovai le mie sopra. Chiusi gli occhi e mi godetti quel bacio. Constatai che Harry ne restò prima sorpreso, poi si fece trasportare e mi istigò così a picchiettare con la lingua, solo che piuttosto che concedersi, si staccò di scatto e mi fissò con occhi sgranati. Allora capii di aver fatto davvero una grande cavolata.

- Zayn, ma cosa fai? Tu.. Tu sei... - GAY? SI, LO ERO. 

- S-scusami - mi alzai frettolosamente e ignorando il dolore che ancora era rimasto allo stomaco, salii a grandi falcate in camera mia e mi ci chiusi dentro. 

Non avevo ragionato con la testa. Mi ero fatto trasportare dal cuore. Mi ero trascinato troppo e lui c'era rimasto male. Sicuramente non si sarebbe aspettato un gesto del genere e molto probabilmente neanche che fossi gay. 

Il grido della libertàTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon