Una cosa sola

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CIAO RAGAZZE E SOPRATTUTTO CIAO A VOI LARRY SHIPPER... SIETE PRONTE PER UN CAPITOLO PICCANTE? BEH LEGGETE MIE CARE... DOPO 26 CAPITOLI IL VOSTRO SOGNO SI REALIZZA <3 SE QUESTE SCENE NON VI PIACCIONO, VI INVITO A NON ANDARE AVANTI :*

Desclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.

Capitolo XXVII

Una cosa sola.


- Puoi sederti sul letto con me, se ti va - mi chiese Louis. Annuii come uno scemo in trance e mi sedetti accanto a lui. Era pomeriggio inoltrato, avevamo finito tardi di pranzare, nonostante ciò il cielo era ancora illuminato da alcuni raggi del sole. Per tutto il resto del tempo non avevo completamente sentito Zayn. Non potevo chiamarlo e non era il momento adatto. Con Louis stavo così dannatamente bene... Non mi sentivo così strano da troppo tempo. Avevo un piccolo peso alla bocca dell'anima, ma non mi portava fastidio, piuttosto era piacevole. Stare con Louis era piacevole. Un leggero borbottio partiva dal mio stomaco e non per la fame ma per il nervosismo. Stare con lui mi portava ad avere piccoli attacchi, non pericolosi ovviamente. 

- Che film hai messo? - chiesi, sentendomi in soggezione ad essere spalla a spalla contro Louis.

- Non lo so di preciso. Ho appena accesso la TV, vediamo qual è il più bello e lo vediamo. Che ne dici? - non riuscii a fare a meno di annuire. Ero totalmente d'accordo con lui e poi avevo un piccolo presentimento che mi spingeva a credere che avrei guardato un altro film, con un solo nome: Louis. Era lui il mio film, la mia vita, la mia passione, il mio nervosismo, il tremolio alle mie mani, il subbuglio nel mio stomaco e l'incoscienza nella mia testa. Era lui... una persona sola, ma un insieme di caratteri, personalità e pregi. Certo i difetti c'erano, ma se c'era una cosa che avevo imparato era proprio quella di amarli. Mi piaceva notare come si mordeva il labbro nelle situazioni più imbarazzanti. Mi piaceva vedere la sua mano passare tra quei capelli e tirarli nervosamente perchè era nel panico o non sapeva che risposta dare. Mi piaceva vedere il tremolio che compiva col piede destro ogni volta che era in attesa. Mi piaceva notare le piccole rughe che contornavano i suoi bellissimi occhi azzurri, che avrei anche saputo definire verdi. Mi piaceva vedere il suo sorriso. Libero, felice... chiaro... limpido, come la sua personalità, come il suo carattere, come la sua forza. Stringeva i denti se qualcosa non andava come aveva previsto. Contraeva la mascella se era arrabbiato, furioso e irascibile. Muoveva nervosamente le mani se era davvero troppo agitato. E poi lo sentivo... sentivo quando il suo cuore saliva di troppi battiti. Sentivo quando era troppo emozionato, sentivo quando stava fin troppo bene e lo leggevo nei suoi occhi. Limpidi come un cielo d'estate quando tutto andava bene e scuri come il cielo in tempesta quando qualcosa annebbiava la sua mente. Avevo imparato a leggere il suo corpo, i suoi gesti e i suoi segnali nascosti. Lo avevo analizzato come si fa con un paziente in psicoterapia. Lo avevo osservato, così come si studia un elemento chimico prima di essere sicuri che non potesse esplodere. Ma lui era come una bomba a mano, lui era impulsivo. Ragionava, rifletteva, ma se una cosa per lui era giusta andava fatta e basta. Non lo avrebbero potuto fermare nemmeno i carri-armati, nemmeno l'esercito, nemmeno il mare in burrasca. Lui avrebbe seguito il suo cammino, punto. Lui era lui. Una forza della natura... inarrestabile. Un continuo movimento... un uragano. Una miriade di sensazioni.... come il vaso di pandora, solo che lui teneva tutti i suoi sentimenti dentro e non solo la speranza. La cosa di cui dovevi avere paura era la sua rabbia che si scatenava con eventi violenti. Iniziava a diventare volgare, gli occhi si facevano scuri, lo sguardo perso e per finire le labbra contratte, così come l'incurvatura delle sopracciglia. Gli occhi incendierebbero campi immensi di grano. Le mani stritolerebbero ammassi di ferro. Puoi studiare ciò che fai... puoi pensare di conoscerlo alla perfezione... eppure c'erano ancora molti suoi lati oscuri che scappavano dalla mia lenta radiografia. Li avrei scoperti prima o poi... uno alla volta lo avrei spogliato dalle sue personalità, per continuarle a studiare. Eppure a volte mi dicevo che era meglio restarne sorpresi e allibiti piuttosto che inespressivi. Amavo quando tirava un asso dalla manica e mi sorprendeva con le sue passeggiate al mare o con la voglia matta di correre. Se imparassi a conoscere tutto di lui, non mi stupirei più di nulla... e l'uomo ha bisogno di stupore e meraviglia, quindi lascerò le sue parti oscure e non le toccherò, non se lui non lo vorrà, almeno. Quando deciderà di togliersi quel fastidioso mantello, sarò pronto per vederlo in tutto il suo splendore.

Il grido della libertàWhere stories live. Discover now