Un'eterna eclissi solare

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NON POSSO ANCORA CREDERE CHE SIA IL 50° CAPITOLO!! BUONA LETTURA GUERRIERI, LASCIATE UNA RECENSIONE SE VI VA! SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA *-*

Capitolo L

* Harry's Pov*


- Sveglia dormiglione - qualcuno mi scosse velocemente la spalla e allora brontolai di non volermi svegliare.

- Dai Haz, non abbiamo molto tempo, Camille è entrata in bagno e non so quando uscirà - borbottò velocemente. Al suono della parola "Haz" collegai che solo un ragazzo mi chiamava in quel modo. Rizzai a sedere e sbattei velocemente le palpebre, volendole adattare alla luce del giorno per guardare automaticamente lui. Mi sorrideva, con quei bellissimi occhi azzurri, ma con rammarico notai che erano spenti e rossi, come se non avesse dormito poi così tanto. E come dargli torto, nemmeno io ero riuscito ad abituarmi alla sua assenza e alla presenza di Camille, che a qualche metro da me, sembrava sorvegliarmi anche con gli occhi chiusi. Ogni volta che mi rigiravo nel letto e poi la guardavo, notavo che era sveglia e mi fissava attenta. Ovviamente pensava che potessi raggiungere Louis durante la notte, ma era riuscita a spaventarmi talmente tanto con quei suoi occhi freddi, che avevo rinunciato al piano "Lascia che si addormenti e scappa" e mi ero deciso a dover seriamente prendere sonno. Non che potessi fare altro, comunque. Aveva intelligentemente pensato di togliermi il cellulare durante la notte e quindi, automaticamente, non potevo messaggiare. Lo sentivo vibrare, sul comodino, e avevo pure qualche idea su chi potesse essere, ma il PIN che c'era sul blocco schermo mi aveva tranquillizzato. Camille non avrebbe potuto leggere i miei messaggi mentre io dormivo "beatamente". 

- Che ci fai qui? E se ti trova con me? Finiremo nei guai, Lou! - sussurrai, cercando di rimproverarlo mentre il cuore mi si riempiva di gioia pura e immensa. 

- Se mi lasci parlare e stai zitto, faccio veloce e vado via - ridacchiò nervosamente, fissando la porta. Poi mi baciò dolcemente per qualche istante, ma entrambi avevamo un'ansia pazzesca che si stava trasformando in eccitazione. Scappare, nascondersi e non farsi beccare potevano essere prototipi capaci di farti venire un crepa cuore, oppure potevano essere l'incentivo per mettere tre puntini di sospensione nella tua vita, andare a capo, e ricominciare un'altra strofa, un altro pezzo, un'altra storia. E non c'erano dubbi sul fatto che l'eccitazione fosse meglio della paura. 

- Bene, vorrei restare con te a letto per tutto il giorno, ma non serve dirti che non possiamo permettercelo adesso. Avevo bisogno di baciarti, di dirti che ti amo e che riusciremo a superare anche questo, bisogna essere forti e non mollare. Ora, sono le dieci e Zayn ti sta aspettando di sotto per portarti in palestra. Mettiti una tuta e scendi - mi lasciò un altro bacio e fece per alzarsi, ma lo tirai di nuovo giù e gli sussurrai - Ti amo anche io e si, siamo abbastanza forti per superare tutto questo - 

- Ovvio, Haz! - dopo un altro bacio, si alzò furtivamente e aprì lentamente la porta della stanza. Il corridoio, dannatamente silenzioso, mi faceva capire che non c'era nessuno in giro, così mi lanciò un'ultima piccola occhiata e un sorrisino fugace prima di andarsene e chiudere delicatamente la porta. Sorrisi e mi lasciai cadere sul materasso, poi osservai la sveglia e con rammarico notai che fossero le dieci passate. Era pure Domenica e non mi ero nemmeno accorto di quanto fosse passata veloce la settimana. La fine di Novembre si stava avvicinando e questo voleva dire che in meno di un mese ci sarebbe stato Natale e anche Capodanno.

Decisi di alzarmi e seguire i consigli di Louis, vestendomi e preparando un piccolo zaino con un ricambio e una tovaglia. Poi mi intrufolai nel bagno della mia stanza e mi sciacquai il viso. Poco prima che uscissi, Camille entrò in stanza, mostrandomi un altro dei suoi impeccabili vestiti neri e professionali. 

Il grido della libertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora