Tutto ha una prima volta.

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Capitolo XLVIII

*Louis' Pov*


- Come vanno le cose? La febbre è scesa almeno un po'? – chiesi a Zayn, che affiancava mia madre. Fortunatamente non aveva impiegato molto tempo a tornare a casa o avrei dovuto chiamare i miei nonni dato che Niall era diventato insostenibile.

- Si, è scesa. E fortunatamente si è pure addormentato – sospirai, andandomi a sedere accanto a Zayn. – Cosa pensi che dovremmo fare con lui? E soprattutto con Charly... quella ragazza sembra intenzionata a distruggerlo. Come ha potuto ignorarlo in questo modo? E' così fragile –

- Andiamo a parlarne fuori – lo seguii fino in cucina e ci sedemmo sulle sedie attorno al tavolo. Anche Harry, che era seduto sul divano del salotto, pensò di raggiungerci. Liam invece era ritornato a casa.

- Magari potremmo parlare con Charly, chiederle perché ha deciso di ignorarlo così, senza una ragione valida, per farlo desistere dalla voglia di riaverla per se –

- Mi sembra un'ottima idea, Zayn –

 Concordai con lui, annuendo con il capo, ma Harry sembrò non essere d'accordo.

-No, non è così, dobbiamo stare fuori da questa situazione. E' un problema tra Niall e Charly, mettendoci nel mezzo non faremo altro che peggiorare le cose. Dovrà essere Niall il ragazzo che vorrà farsi dare spiegazioni e non noi –

- Ma noi non dobbiamo metterci nel mezzo, ma solo aiutare Niall – Harry mi guardò torvo – Questo è mettersi nel mezzo – concluse, alzando le sopracciglia e facendomi ridacchiare. Era adorabile – Si, è mettersi nel mezzo, ma solo perché lui non ne è capace –

- Oh, questo è quello che sembra a voi! Niall è capace di qualsiasi cosa, ma deve solo capirlo. Ricordo ancora quando lui e Liam si sono impuntati davanti alla porta del bagno e lui ha avuto la forza di farmi uscire da lì, di farmi ridere e poi si è preso pure la febbre. Ma quel ragazzo ha la forza di qualsiasi cosa. Ha avuto la voglia di farsi avanti e di portarsela a letto, non può di certo abbandonare la nave proprio adesso –

- Questo sì... è ovvio che Niall ha la forza di fare qualsiasi cosa, ma noi potremmo... -

- No Louis, Harry ha ragione. La mia non è buona idea... Niall ha bisogno di farcela da solo, noi non dobbiamo mettere il dito da nessuna parte –

- Va bene... non posso fare altro che essere d'accordo con voi, quindi non faremo nulla e aspetteremo che sia Niall a fare la prima mossa, giusto? –

- Giusto, ma prima dobbiamo fare di tutto per farlo rimettere in piedi, questa è una cosa che spetta a noi che siamo i suoi amici – sorrisi al mio ragazzo e lo baciai, mentre notavo Zayn sorridere e mandare probabilmente un messaggio a Liam. Ero felice che le cose stessero iniziando a prendere una buona piega, soprattutto tra noi amici non volevo complicazioni. Zayn aveva capito che Harry non aveva colpe ed era ritornato in forma dopo la serie di incidenti che aveva avuto. Inoltre, a volte notavo il suo colorito sbiancare oppure lo vedevo prendere la pillola per il mal di testa, ma continuava a essere un testone sull'argomento del trauma cranico. Insisteva dicendo che era passato più di un mese e che ormai non aveva più nulla, ma non voleva proprio fare gli ultimi controlli. Secondo me aveva paura, probabilmente di scoprire che non era passato del tutto e che la sua strafottenza non aveva aiutato le cose. Per questo motivo avevo deciso di parlarne con Liam, magari lui sarebbe riuscito a fargli cambiare idea, in che modo sarebbe stata una sua scelta. Possibilmente una raggomitolata tra le coperte non avrebbe fatto male a nessuno dei due, però sapevo che Zayn stava semplicemente aspettando che Liam fosse pronto. In fondo se si ama davvero una persona, si è disposti ad aspettarla per sempre. Con Harry era stato diverso. Io che pensavo di non poter mai amare un uomo, mi ero ritrovato nel suo letto per mia scelta. Era ancora così innocente quando gli avevo detto di voler provarci con lui, ed era pure fidanzato con Zayn. Ricordo ancora il suo viso sconvolto, non appena ci siamo svegliati. Avrei voluto riabbracciarlo, stringerlo forte a me e rassicurarlo, ma era troppo spaventato per lasciarsi trasportante dalle emozioni più forti e giuste. Soltanto che di giusto, in quel momento, non sapevo nemmeno io cosa ci fosse. Ero sicuro di essere passato come un uragano nella parte più razionale della sua vita. Forse, è uno dei tanti rischi che si corre quando si decide di innamorarsi di qualcuno. Ho stravolto i miei orizzonti, le mie linee di confine e i miei pensieri per amare il meraviglioso ragazzo che non smetteva di starmi accanto. E il pensiero di qualcuno che lo voleva morto, mi trafiggeva l'anima, non il cuore. Perché l'anima è qualcosa di infinitamente estesa e quindi un dolore che si sarebbe propagato all'infinito. Un dolore che mi avrebbe sbranato, al contrario del cuore che puoi prenderlo e gettarlo via. Certo, vi assicuro che senza cuore non si vive... ma con un anima squarciata come si fa a restare in vita? E' come buttare l'impasto dentro una ciotola... arriverà il momento in cui si butterà di fuori, ma l'anima come reagirebbe a una situazione del genere? Potrebbe mai scappare dal corpo e cercare un rifugio migliore? No. Sarebbe rimasta lì, a sbranarmi, nel caso fosse successa qualcosa ad Harry. E fare l'amore con lui, dieci, cento, mille volte, non mi avrebbe mai saziato. Ne volevo sempre di più. Stare in lui e non staccarmi più. Attaccarmi come la metà di una calamita fa con l'altra.

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