L'uragano Charly.

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Capitolo XXXVI

*NIALL'S POV*


Quella sera avevo proprio voglia di uscire. Chiamai Louis, ma mi disse che era impegnato con Harry dato che quest'ultimo non si sentiva molto bene e che non sarebbero usciti. Così decisi di non chiedere molto e chiamai Zayn e Liam. Almeno loro mi dissero che sarebbero usciti e che ci saremmo visti verso le 10:00 p.m al solito pub. Considerando che il giorno dopo avevamo scuola, non saremmo tornati a casa più tardi di mezza notte o l'una.

Mi lavai velocemente e indossai un paio di jeans e una camicetta bianca. Non volevo nè sembrare un pinguino con lo smoking e nemmeno una scimmia che si è appena svegliata dopo il sonnellino pomeridiano.

Aggiustai i capelli e mi accorsi di aver appena fatto in tempo. Liam e Zayn mi stavano già aspettando fuori da casa. Salutai i miei genitori... più che salutarli mi ritrovai a urlare un " Sto uscendoo!" e senza nemmeno sentire la risposta ero già nella macchina di Zayn.

Il pub come al solito era stracolmo di gente, nonostante fosse un semplice giorno della settimana. La cosa non mi dispiaceva, mi ero abituato alla confusione e poi c'era la possibilità che avrei incontrato molte più ragazze. Non ero il solito "cascamorto" o "puttaniere". Non mi piaceva nemmeno fare il doppio gioco con le persone. E infatti non lo stavo facendo.  Charly aveva un ragazzo e non stavamo insieme. Quindi non c'era nulla di male se mi guardavo attorno per vedere chi altro fosse disponibile. E poi a Charly non interessavo e io non ero lì per dimenticare Charly. No... affatto... Oh a chi la voglio dare a bere! Esatto, mi trovavo in quel locale perchè volevo bere qualcosa e fare di tutto per dimenticare Charly. Fingevo che non fosse importante per me, ma aveva lasciato un'impronta troppo importante nel mio cuore. Talmente tanto che non avevo nemmeno cenato e non mangiavo dalla mattina. Dalla colazione con Charly, precisamente. Era strano. Molto strano. Io ero sempre stato innamorato del cibo, mentre in quel momento mi veniva la nausea solo a sentirlo nominare. Avevo una sola persona in testa. Un solo nome che rimbombava come la musica nelle casse.

Charly. Charly. Charly. Charly. Charly.

- Charly! - urlò Zayn, che era ancora dietro di me. Pensai che mi avesse letto nel pensiero, oppure avevo detto il nome di quella ragazza per troppe volte e lo aveva sentito. Così, involontariamente, la mia espressione si trasformò in una di quelle che dicono "Ma cosa stai dicendo?" E come se mi avesse letto nel pensiero, Zayn mi indicò due figure al centro della sala. Charly e il suo ragazzo. Ballavano. Si abbracciavano. Si baciavano e .... aspetta... ma come faceva Zayn a sapere chi fosse Charly? Io non gliela avevo mai presentata.

- La conosci? - gli chiesi, fingendo che non mi interessasse più di tanto, ma in realtà provavo gelosia. Quella ragazza mi stava distruggendo con le emozioni.

- Ho visto la sua foto nel tuo cell e quando si è girata verso di noi ho capito chi era - alzò le spalle, mantenendo un tono calmo e neutrale.

- Oh... ASPETTA! HAI PRESO IL MIO CELLULARE PER VEDERE LE FOTO? LE SUE FOTO? - mi ritrovai ad urlare per due motivi. La musica che mi stordiva e non mi faceva capire niente e il motivo per il quale Zayn aveva il mio cellulare in mano.

- Controllavo che ore fossero e non hai password... così... beh io e Liam abbiamo pensato di dare un'occhiata - sorrise innocentemente, mentre Liam si nascose dietro di lui, nascondendomi anche la sua risatina. 

- Gelosone! - borbottò Liam, facendo ridere anche Zayn. Mi trovai a trucidarli con lo sguardo. In fondo non c'era niente di male ad ammettere di essere geloso. Serviva per marcare il territorio. L'unico problema è che non avevo il territorio da marcare. Charly non era mia, ma del suo ragazzo. 

Il grido della libertàWhere stories live. Discover now