42- I Narrows

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"Sei sicuro di sapere dove stiamo andando?" chiese Pinguino zoppicando dietro a Jerome.

"No! Il cuore ci condurrà nel posto giusto...
OVVIO CHE LO SO, PENNUTO!" esclamò irritato il rosso verso Oswald che tremava dal freddo.

La primavera era ormai arrivata.
Umida, ma pur sempre primavera.

"Eccoci, qui." disse fermandosi davanti ad un stretto vicolo.

"Dovrebbe esserci una porta qui da qualche parte... " borbottò il ginger.

"Si." disse il professor Nygma.

Tastò la parete alla sua sinistra con l'intero palmo della sua mano, dove le vene pulsavano, e le dita tremavano come le sue labbra sottili e arrossate.
La stacchetta degli occhiali scivolava lungo il suo naso sudato, che con il dito medio dell'altra mano gli tirò un poco più in su.

"Ed, stai bene?" chiese Pinguino osservano la sua nuca umida.
"Mai stato meglio." rispose con un sorriso senza denti.

L'uomo lo scrutò meglio, poi indietreggiò.
Nygma trovò il pomello di una porta, la aprì.

La prima cosa che vidi fu un palco.
Un uomo, quello della televisione.
Dove il pubblico lo acclamava.

Su uno sfondo una tela bianca, dove si potevano notare delle riprese di Jerome e delle sue bravate assieme a noi Maniax.

"Jerome, non è solamente un semplice uomo.
È un idea.
Una filosofia." disse il moro.

"Sapete ragazzi, mi piace questo posto... " disse lui sogghigando.

L'uomo portò le mani poco più vicino alle sue guance, che non erano nemmeno sue, d'altronde.

"Noi tutti, siamo Jerome."

Un grande applauso dalla folla.

"Cosa!?" esclamò Jerome afferrando una pistola, per puntarla verso l'alto e lanciare un proiettile sul soffitto, facendo così sgretolare un po' di soffitta sulla sua spalla.

"Mi spiace interrompere, ma di Jerome ce ne è solo uno!" esclamò il rosso facendo uno dei suoi isterici sorrisi.

L'uomo sul palco tremò.

"Posso sapere il tuo nome, giovanotto?" chiese il rosso verso l'uomo, dove le luci del palco illuminavano i suoi occhi verdi.

"Lucifero." rispose.

Tutti noi Maniax ci presentammo sul palco.
La folla era in delirio.

"Ma che problemi hanno questi?" dissi io inarcando un sopracciglio verso il pubblico.

"Non ne ho idea, ma meno di Ashley sicuramente." ammise Pinguino rispondendomi.

Ridacchiai insieme al pennuto.

"EHY! VI HO SENTITI!" ringhiò lei verso di noi attizzando i suoi occhietti.

"Salve, salve! Noi siamo i «Maniax».
Ma questo credo che lo sappiate gia... " ghigno Jerome abbassando il tono della voce avvicinando le sue labbra al microfono.

"Sono tornato, dalla morte.
Sono scappato dalle sue grinfie e artigli possenti.
Ma non é stato grazie a me..." Jerome si fermò facendo una faccia seria.

Poi un sorriso a 360 gradi di presentò sul suo volto luminoso.

"È stato grazie a voi!" esclamò per poi godere della sua fama che girava tra il pubblico, da persona a persona.

"La fama gli sta dando alla testa." dissi osservandolo.
"Vai, vallo a fermare." disse Ellen con le braccia incrociate.

Mi avviai verso il rosso afferrandolo per una spalla.

"Jerome noi dobbia... -"
"BABY! Anche tu vuoi dire qualcosa?!" esclamò Jerome passandomi il microfono tra le mani.

Il pubblico era il silenzio.
Lo scrutai bene.

"Ohm...Si." dissi per poi voltarmi guardando Helzinger che teneva in braccio Lucifero come un sacco di patate.

"Dovete scusarci, ma siamo Maniaci ed é ora di fare caos." buttai il microfono a terra che lasciò un boato nell'auditorium.

Presi Jerome per un braccio e lo trascinati via dal palco.

"V-VOLEVA DIRE CHE È ORA DI FARE CAOS E CHE SIAMO MANIACI!" disse il rosso ridendo mentre lo trascinato dietro le quinte del palco.

"Cretino, non volevi la tua faccia?" lo ribeccai io indicando Lucifero imbavagliato sulla spalla di Helzinger.

"Oh si, sono uno stupido, sai lo scongelamento mi da alla testa!" si giustificò lui dandosi una pacca sulla fronte.

"Andiamocene!" disse Ed cercando di sgattaiolare via.

Scostò le tende e quello che vide fu un grosso omone.
Pelle grigiastra.
Capelli bianchi.
Vestito con una canottiera e dei pantaloni marroni.
Due enormi occhiaie violacee si trovavano sotto ai due occhi bruni del gigante.
Una sottospecie di Frankenstein.

Nygma deglutì rumorosamente.

"Ciao, Bestione!" esclamò Ed sudando freddo,  per poi dare un pugno sul torace del gigante, facendo male a se stesso.

Lasciò un gemito di dolore, iniziando a scuotere la sua mano da una parte all'altra.

"Ed ritornato a Narrows?" disse il gigante con un cenno di sgrammaticatura.

"No, amico, noi adesso dobbiamo andarcene... " disse l'uomo rivolgendosi al gigante, tenendosi la mano cercando di alleviare il dolore.

"Butch?" chiese Ellen tremando un po'.

"Ragazza riccia conoscere Grundy?" chiese il gigante verso Ellen.

"Senti, noi dobbiamo andarcene, Grundy" disse Edward tremando nel suo completo verde.

"Prima che lei arrivi." sussurrò Ed afferrandolo per il capo.

"Chi, lei?" chiese Ashley incrociando le braccia.

"Edward, quanto tempo." disse una voce alle nostre spalle.


























#spazioautrice
IO GRUNDY.
Ragazza che scrive andata vedere film.
A me piace tacos 🍍
E tu metti stellina adesso.
O io trito tua osse e faccio il pane.
Baci da Grundy
xoxo 🍍🍍🍍🍍

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