51- Il tormento di Jerome

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Selina scorrazzava annoiata per la fabbrica.

"Cena!" esclamò Edward sorridendo.

"Di già? Ma sono solo le sei e mezza... " ammisi grattandomi la nuca.

"Ma questa é una cena speciale" ammise lui sorridemdo.

"Professore, non la vedevo così felice da quando Mark Flint non raggiunse la sufficienza al test di fisica con enigmi" dissi osservandolo mentre in bandiva la tavola.

Lui ridacchiò.

"Già... "

Lo guardai ghignando.

"Ash, Ashleina, Ashleuccia... Hai finalmente conquistato il cuore del mio professore... "

Lei tirò una ciocca di capelli dietro l'orecchio sorridendo.

"Solo... Nah, tranquilla... Tengo d'occhio io il pennuto per te, ti copro le spalle!"

"P-perchè?" balletto lei.

Le lanciai uno sguardo amichevole, presi un bel respiro.

"Tu... Per caso... Guidi l'auto?"
"Ehm... No." ammise lei.
"Ma perché queste doamnde?" proseguì lei.

"Oh nieente!" dissi porgendole un sorriso, pensando alla vecchia fiamma di Nygma.

"Ora, vai! Divertiti!" dissi dandole una sculacciata amichevole sul suo di dietro facendola andare incontro a Nygma.

Lei ricambiò con una linguaccia.

"Ehy, splendore... " disse la come inconfondibile di Jerome.
"Eccolo qui, il mio mr J... " risposi sogghignando.

"La accompagno al tavolo, mia damigella?" disse scherzosamente verso di me porgendomi il suo braccio.

"Certo, cavalier Malpelo" risposi stando al suo gioco, prendendolo sotto braccio.

E a braccetto, ci incamminammo verso la tavola.

Edward prese il suo calice ripieno di vino rosso, battendo delicatamente più volte con una posata, richiamando l'attenzione di tutti i presenti a tavola.

"Vorrei fare un brindisi." disse sorridendo.

"Vorrei brindare all'amore di tutti i tipi.
Quello per un amico, per una compagna, e sopratutto, quello della famiglia.
Perché la famiglia, è tutto nella vita di qualsiasi persona.
E io sento il dovere di dirvi che darei la mia vita per ognuno di voi, tutti quanti." concluse alzando il calice osservando Oswald e dopo Ashley.

"All'amore." disse Ed.
"All'amore... " disse anche Ashley.

"Si..All'amore... " disse borbottando Pinguino alzando leggermente il suo bicchiere, per dopo sorseggiare con una faccia cupa il suo vino.

"Al cibo." ammise Robert alzando il suo calice; Selina fece uno sguardo di approvazione alzando il suo bicchiere.

La radio, iniziò a fare bizze.

"Bruce Wayne, noto miliardario, settimane fa, fu l'aiutante del capitano James Gordon nella cattura di una nuova minaccia per Gotham.
Jervis Tetch, chiamato anche Cappellaio Matto.
Pluriomicida, pazzo psicopatico e noto ipnotizzatore."

La radio lasciò una sonda fastidiosa.

"Ultime notizie: Jervis Tetch é evaso più di 5 ore fa, da Arkham.
La GCPD sta già indagando sul caso."

"Chi lo conosce questo mentecatto?" disse Jerome ridacchiando.

Jerome fece un verso di dolore.

Lo guardai preoccupata.

"Jerome?"

"Devo... Andare in camera... Mi accompagni?" chiese lui.

Feci un cenno, per dopo aiutarlo ad arrivare nella nostra camera.

Si rimise dritto.

"Bene, ora che siamo soli, possiamo parlare." disse sedendosi sul letto.

"Dio, Jerome, mi hai fatto preoccupare, pensavo che non stessi bene... "

"MA IO NON STO BENE." urlò lui seccato.

Indietreggiai di un passo, spaventata da quella sua reazione.

Mise le mani nei suoi capelli rossi, stringendo le ciocche con forza.

"Da quando sono ritornato, rammento solo che devo uccidere il miliardario Wayne.
É come una piccola voce, che mi tormenta.
Me ne libererò, solo se ucciderò il ragazzo."

"Avevo bisogno di dirlo a qualcuno... " disse Jerome con voce strozzata.

"É solo che... Se la gente ti vede forte, non ti chiede come stai... " disse sdraiandosi sul letto, lasciando la testa a penzoloni.

"Jerome... " dissi solamente io.

"Devo ucciderlo." disse.
"Io non ce la faccio più... " riproseguì.

"Bene." dissi.
"Ci andremo, domani. "

"D-dove?" chiese.

"Alla Villa Wayne.
Ucciderai il ragazzo." dissi fredda.

Lui sorrise istericamente.
"Davvero?!" domandò alzandosi a sedere.

"Si." risposi con un sorriso dolce.

"Dai, andiamo... " dissi afferrandolo per il braccio, lui me lo bloccò avvicinando le sue labbra al mio orecchio.

"Senti, io... Io.." iniziò il rosso.

Si bloccò con un grappolo alla gola.

"Io ti amo, pazzoide. 
Sono follemente innamorato di te... " furono queste le parole sussurrate al mio orecchio con accompagnata una risatina isterica.

Detto questo, mi leccò la mandibola, facendomi ridere.

Poi ritornammo nella sala da pranzo, dove trovammo un posto in più occupato da un uomo con folti capelli bruni e scompigliati e una piccola barbetta attorno alle sue labbra sottili rosa pesca.
Con un abito stravagante ed un cilindro enorme sul suo capo, di grandezza superò persino di 3 taglie il cilindro di Pinguino.

"Avete altro tè?" chiese sogghignando immergendo due e tre bustine di tè verde nella teiera, aggiungendo una risata macabra.























































#spazioautrice
...
Wiiiiiiiiiiiiii si ritorna a cercare di uccidere il piccolo BRUCIEEEE
Qualcuno ha del tè in più??!??

ommioddio.
Jerome lo ha detto.
Le ha detto che la ama...
È una strana sensazione per me...
Beh. Mi dileguo.
Lady_Valeska ceh in realtà si riferiva a te.
O e anche a te isabel-egger04
Ah e di sicuro anche a te L3T1Z14 😏😏🃏
Baciones 💁❤🐧

I MANIAX Where stories live. Discover now