57- Cambiamenti

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Arrivati alla fabbrica mi chiusi in camera, sbattendo la porta violentemente.
Mi accasciai al letto.
Stringevo le coperte disperata.

Lo avevo perso, di nuovo.

Non sapevo cosa fare, sentivo solo un mormorio dall'altra parte della porta.

"Qualcuno deve andare a parlare con lei." Disse la voce di Edward tremante.

"Ashley, vai tu." Disse Ellen.
"Cosa? Ma io non so parlarci.
Perché non ci vai tu Ed? Sei il suo professore!" Ribattè la ragazzina contro di lui.

"Appunto.
Non mi sembra proprio il caso."

"Ci vado io." Disse una voce.
Dei passi zoppicanti si apprestarono alla mia porta.

Bussò tre volte.

"Maya..." disse Oswald con voce spezzata.

Mi alzai e mi recai alla porta con un passo zombie.

Lo vidi, con il suo nuovo completo tutto sporco ed insanguinato.

"P-posso?" Domandò lui porgendo un braccio all'interno della stanza.

Feci un cenno senza rispondere.

Lui si resse sul suo ombrello di fiducia.
Mentre io mi sdraiavo sul letto di pancia.

"Senti..." disse lui iniziando.

Poi si sedette sul letto.
"So come ti senti..." disse tirando su col naso.

"Perdere qualcuno che ami.
A cui hai dato tutto...
E che ha ricambiato il tuo amore...
È difficile."

Tirai su il capo per intravedere Pinguino con gli zigomi e il naso rosso.

"Come i miei genitori..."
Appoggiò il suo ombrello da parte per dopo sistemarsi sul letto.

Si sdraiò accanto a me.
Lo guardai.

"Mi dispiace per i tuoi genitori..." dissi lacrimando verso di lui.

Lui se la asciugò frettolosamente.

Rimanemmo in silenzio.

Ad un certo punto guardai Oswald negli occhi.

"I tuoi occhi..."
"Cos'hanno?" Chiese con tono preoccupato.
"Niente...È che sono...azzurri." Risposi incantata.
"Non l'avevo mai notato...per via della nebbia che c'è qui a Gotham..."
"Questa città annebbia molte cose." Disse con tono acido per dopo guardarmi passionalmente negli occhi.

Tutti e due avevamo la stessa idea.
Ma lui fu il primo a metterlo in atto.
Con la sua mano fredda e pallida mi fece avvicinare al suo volto e alle sue labbra arrossate.
Ricambiai senza esitare per un momento.
Ci staccammo poco dopo.
"Ma tu non eri...?" Dissi boccheggiando un attimo.
"Gay?" Ridacchiò lui.
"Heffelson.
Esistono anche i Bisessuali in questo mondo."

Ridacchiai un poco.

"Ma Ed? Non provi più qualcosa per lui?"

Lui prese un bel respiro.
"Ho amato Ed? Si."
Lo amo tutt'ora? Non lo so.
Mi sento in colpa per aver ucciso Isabel?"

"Ma non si chiamava Isabella?"

Lui mi guardò intensamente negli occhi.
"Non ti ci mettere anche tu..." Disse per dopo riprendere a baciarmi.
Il suo cilindro cadde per terra e lo stesso fecero le sue scarpe.
Misi una mano nei suoi capelli corvini, mentre lui mi sfilava la maglia che indossavo.
Sorrisi guardandolo.
Lui si sbottonò con eleganza i bottoni della sua camicia bianca.
Mi tolse con uno strattone i pantaloni ed afferrò con violenza i miei slip.
Fece uno dei suoi soliti sorrisetti.
Si portò su di un lato per dopo strappargli con le sue mani grosse e prepotenti.

I MANIAX Where stories live. Discover now